
ROMA – È maggio 1998 e da poco tempo l’Italia è stata sconvolta da 2 eventi terribili: la “tragedia del Cermis”, con 20 morti per il crollo di una funivia la cui fune è stata tranciata da un aereo americano volato troppo a bassa quota, e l’alluvione di Sarno che costerà la vita a parecchie persone ma l’estate successiva vedrà scrivere una grossa pagina di storia del ciclismo nostrano, con Marco Pantani “Il Pirata” (grande milanista) come primo italiano a centrare l’accoppiata Giro d’Italia-Tour de France 49 anni dopo l’ultimo double di Fausto Coppi.
Intanto la Serie A sta arrivando alle sue battute finali e per la XXXII° giornata il big-match è Roma-Milan, ribattezzata anche “scontro fra deluse” poiché entrambe sono prive d’Europa da 1 anno con i romanisti reduci da stagioni parecchio travagliate e i milanisti a fine ciclo, si presentano all’appuntamento quindi con animi opposti: i padroni di casa stanno lottando per andare in Champions League e gli ospiti sono ormai fuori dalla zona coppe ma vogliosi di finire in modo dignitoso.
Sensi è seduto in tribuna a poca distanza da Galliani mentre gli allenatori sono Zeman e Capello con i capitani Aldair e Maldini agli ordini dell’arbitro Farina oltre a tanti campioni (Zago, Candela, Aldair, Paulo Sergio, Tommasi, Di Francesco, Delvecchio, Totti e Desailly, Ziege, Weah, Donadoni) e futuri nazionali al mondiale del mese seguente (Di Biagio e Costacurta).
I moduli rispecchiano in pieno i tecnici: 4-3-3 molto offensivo per i giallorossi e 4-4-2 pragmatico per i rossoneri.
Di fatto la gara avrà storia solo per 15 minuti…il tempo necessario a Candela di vincere un contrasto sulla trequarti e lasciare partire un bolide da lontano che si infila all’incrocio sbloccando la situazione: le emozioni sono appena iniziate poiché al 21° arriva il raddoppio di Di Biagio su rigore concesso per fallo di Ziege su Totti e 5 rintocchi dopo vediamo il tris ancora di Di Bagio con un altro siluro dal limite dell’area che va ad insaccarsi ancora nell’angolo alto alla destra di Seba Rossi ma i lupi non sono sazi e a 5′ dall’intervallo arriva il 4-0 di Paulo Sergio che aggira Costacurta e trafigge in uscita il portiere dopo appena 6 giri d’orologio dall’ingresso in campo di Cardone per Ba.
Al ritorno in campo Leonardo rileva Ziege facendo passare i suoi al 4-3-3 ma la sostanza non cambia: Totti, Delvecchio e Maldini, Desailly (sostituito da Nilsen al 69°) finiranno sull’elenco dei cattivi mentre al 77° Tetradze, Gautieri prenderanno il posto di Aldair, Paulo Sergio; il punto esclamativo lo mette, a 7 giri di lancetta dal fischio finale, Delvecchio di testa su cross di Di Francesco: 5-0 e al triplice fischio l’Olimpico è in tripudio per una Roma che ha ancora 180 minuti di speranza per accedere all’Europa dei grandi a dispetto dell’Udinese.
2 settimane dopo si tireranno le somme: i lupacchiotti dovranno accontentarsi del IV° posto (primo utile per la Coppa UEFA) oltre a perdere 4 derby su 4 mentre i diavoli concluderanno una stagione disastrosa al X° posto pur perdendo solo 1 delle 4 stracittadine giocate; comune il destino di entrambe in coppa nazionale: la Lazio batterà i cugini nei quarti e i milanesi in finale.
Il futuro tornerà roseo, per entrambe…