
ROMA – La crisi scoppiata nel 2008 sta mettendo in ginocchio il mondo e l’Italia, fra i paesi più colpiti, si trova anche a vivere il processo contro Silvio Berlusconi riguardo agli scandali sullo “spread” alle stelle e le inchieste sulle “baby squillo” in cui é implicato l’ex presidente del consiglio…”Sky Italia” si trova a ristrutturare quasi interamente il suo palinsesto e manca meno di un mese all’insolito Carnevale che, stavolta, cade l’8/3.
Intanto che l’incertezza e l’insicurezza governano la nostra società, vivente un momento veramente brutto e fra i peggiori dagli anni ’70, anche il nostro calcio si trova in condizioni pessime in seguito all’inchiesta di “Calciopoli” scoppiata nel 2006 ma il cui filone penale sta vedendo le sue fasi cruciali proprio in questi mesi, mentre il campionato vive uno dei suoi momenti decisivi e fra 3 giorni si torna in campo per le coppe europee a seguito della sosta invernale: per la XXV giornata, in seguito all’amichevole Germania-Italia 1-1, vediamo diverse gare che “fanno gola” agli spettatori nonostante una bassa caratura tecnica…Milan-Parma 4-0 del sabato alle 18, in cui ci sono i rossoneri in testa e gli emiliani a centro-classifica, l’anticipo della domenica alle 12,30 Palermo-Fiorentina come spareggio europeo, il posticipo domenicale Juventus-Inter 1-0 avente i piemontesi in zona Uefa e i nerazzurri a inseguire i cugini mentre il sabato sera alle 20,45 ci si collega con la capitale per la storica sfida Roma-Napoli (confronto fra le contendenti che avevano ottenuto il maggior numero di punti negli ultimi minuti lo scorso anno: 12-13): i giallorossi stanno lottando per arrivare in Europa mentre gli azzurri sono secondi a -3 dal Milan (49-46).
La cornice, bisogna dirlo, é davvero inadeguata stavolta: con il fatto che é stata introdotta da 2 anni la “tessera del tifoso”, ormai andare allo stadio é diventato molto difficile e la situazione piuttosto grave delle ruggini fra le curve in questione non si é appianata dopo gli scontri violentissimi di domenica 31/8/2008, quando 10000 napoletani si ripresentarono a Roma 7 anni dopo (l’anno addietro era stata vietata la trasferta proprio per evitare problemi) mettendo a ferro e fuoco una città assieme ai rivali di casa in occasione dell’apertura del torneo…i presenti sono quasi 33000 e fra loro compaiono circa 2200 ospiti, assiepati nel settore apposito ma isolati dal resto del pubblico costringendo la tifoseria capitolina a spostarsi in zone diverse da quelle dei propri abbonamenti o tagliandi per espressa volontà delle autorità competenti, fra le quali compare anche il ministro della giustizia Roberto Maroni. Dal punto di vista delle dirigenze, invece, vediamo una Rosella Sensi molto pensierosa soprattutto pensando ai risultati altamente scadenti che i suoi stanno facendo (non vincono da Roma-Cagliari 3-0 del 22/1 e da allora hanno totalizzato 1 punto in 2 sfide a cavallo di Brescia in casa con Inter fuori calcolando anche il rinvio per neve della trasferta a Bologna) e sta cercando un compratore a cui cedere la società il prima possibile intanto che Aurelio De Laurentiis vive un momento straordinario con i suoi nonostante la batosta a Chievo per 2-0 di 2 turni addietro; di scontri non se ne parla, ma di schermaglie fra le curve e lanci di oggetti ne vediamo fin troppi, al punto che le forze dell’ordine dovranno presidiare l’impianto per tutta la gelida serata.
Scendendo nel piano tattico, sappiamo che entrambe hanno delle identità ben definite pure se la Roma ha smarrito la sua: il 4-4-1-1 (poi 4-3-3 da inizio ripresa) di Claudio Ranieri, arrivato nell’estate del 2009 a rimpiazzare Spalletti, non fa più effetto come la stagione trascorsa e sono anche molti gli indisponibili…il 3° portiere Lobont fuori per scelta tecnica, i fratelli difensori Burdisso Nicolas e Guillermo (rispettivamente squalificato ed escluso per scelta tecnica), l’altro centrale Mexes, il regista Pizarro (ufficialmente infortunato ma che si scoprirà poi aver litigato con il mister), il centrocampista a tutto campo Perrotta alle prese con un problema fisico pure lui e il centravanti Adriano, decisamente sovrappeso o fuori forma al punto da non poter sostenere gare di un qualsiasi livello professionistico; succede così che si deve ripiegare su un assetto decisamente diverso sul fattore degli uomini inserendo Cassetti in mezzo, anche in vista dell’andata degli ottavi di Champions League da sostenere in casa con lo Shakhtar Donetsk il mercoledì seguente
[J.Sergio;
Rosi-Cassetti-Juan-Riise;
Taddei (46° Menez)-De Rossi (cap.)-Simplicio (77° Greco)-Perrotta;
Vucinic (77° Totti);
Borriello]
al confronto di un Napoli, allenato da Walter Mazzarri dall’autunno del 2009 (ironia della sorte, arrivò proprio grazie a Roma-Napoli 2-1 del 4/10), che ripiega sul suo 3-4-2-1 (3-5-1-1 in corso d’opera) rinunciando allo stopper Grava e al centravanti Lucarelli, entrambi infortunati, oltre ai difensori Ruiz, Vitale, Maiello, al mediano Blasi e al bomber Dumitru (tutti lasciati fuori per scelta tecnica), vista la disponibilità totale dei migliori pur contando una rosa risicata e la gara da giocare a Fuorigrotta con il Villareal per l’andata dei sedicesimi di finale del prossimo giovedì
[De Sanctis;
Campagnaro-P.Cannavaro (cap.)-Aronica;
Maggio-Pazienza-Gargano-Dossena (59° Zuniga);
Hamsik (73° Yebda)-Lavezzi;
Cavani (85° Mascara)].
Numero fin troppo limitato, quello dei nazionali italiani che fecero parte del mondiale sudafricano a giugno scorso: capitan De Rossi e De Sanctis, Maggio con Cassetti, Borriello lasciati fuori mentre Perrotta, Totti erano stati solo in Germania nel 2006 e Dossena in Sudafrica alla Confederations Cup 2009…a livello di stranieri, invece, troviamo il norvegese Riise, il brasiliano Juan che era giunto fino ai quarti di finale al mondiale uscendo 2-1 in rimonta con l’Olanda, il francese Menez, il montenegrino Vucinic (solo Juan partecipò al torneo, gli altri lo videro tutti da casa: Menez stesso sarà scartato da Domenech); nelle file vesuviane troviamo il capitano della Slovacchia Hamsik, che ci aveva fatti fuori all’ultima giornata dei gironi sul punteggio di 3-2 per poi uscire agli ottavi dinanzi alla medesima Olanda per 2-1, l’algerino eliminato ai gironi Yebda (che mise in difficoltà sloveni e inglesi per perdere solo con gli statunitensi)…poi ci sta il duo uruguayano che vincerà la prossima Copa America di luglio Gargano-Cavani, il colombiano Zuniga e uno dei migliori interpreti dell’Argentina che ospiterà la competizione, ovvero Lavezzi.
La condizione non ideale dei padroni di casa sembra essere spazzata via dall’occasione avuta verso il 10° minuto da Vucinic: scambio veloce con Simplicio e mancino incrociato su cui, però, De Sanctis riesce a bloccare buttandosi a “corpo morto” ma é solo un’impressione…da allora vedremo un Napoli decisamente più redivivo e che vuole cercare di non perdere terreno dal Milan provando a sfruttare prima un corner corto su cui Campagnaro crossa basso con De Rossi che mura il destro ad Hamsik, poi é il turno di Lavezzi, il cui traversone basso viene lisciato da Cavani ma respinto da Julio Sergio, che lo toglie dalla disponibilità di Hamsik, solo davanti alla porta sguarnita sul palo opposto; il freddo della gelida serata invernale, inoltre, viene annullato da un clima sempre più caldo in campo fra 2 team pronti ad esplodere ad ogni occasione utile: al 21°, dopo che Gargano aveva impegnato su punizione Julio Sergio con un tiro a giro di destro bello ma abbastanza centrale, l’arbitro genovese Bergonzi sta osservando l’azione verso la retroguardia ospite, quando viene richiamato dal suo collaboratore di linea dall’altra parte del campo…ci sono Rosi con Lavezzi che stanno litigando violentemente e quando il direttore di gara interviene per calmare gli animi il terzino accusa l’avversario di avergli sputato in faccia ottenendo un provvedimento assai insolito, visto che saranno ammoniti tutti e 2 (la prova tv confermerà quanto detto da Rosi e Lavezzi si prenderà una squalifica di 3 giornate che gli costeranno le sfide in casa con Catania, Brescia, ma soprattutto lo scontro diretto a Milano con i rossoneri) prima di vedere pure Aronica beccarsi il giallo per un brutto intervento a danno di Borriello…ormai siamo verso la chiusura di una prima frazione che ha racchiuso tanti veleni ma poche emozioni, eppure non é ancora finita: al 45° scoccato Taddei cerca di andare via sulla fascia destra saltando Dossena, che vistosi superato gli assesta una violenta gomitata in pieno volto e per miracolo non si traduce in lesioni per l’avversario facendo pensare all’inevitabile cartellino rosso per l’esterno degli azzurri…Bergonzi arriva ed estrae solo il giallo facendo inasprire pesantemente il pubblico capitolino proprio nel momento che finisce il primo periodo. Rientrando negli spogliatoi tutti, dai telecronisti ai giornalisti passando per i tifosi, sono concordi nel dire che questo 1° tempo doveva finire 10 contro 9 mandando fuori Rosi, Lavezzi con Dossena e che, sicuramente, gli errori di Bergonzi peseranno sull’economia della sfida…
Alla ripresa Ranieri rompe gli indugi e mette dentro Menez per Taddei passando al 4-3-2-1 in cui Menez-Vucinic giocano alle spalle di Borriello ma non hanno neanche il tempo di capire come sistemarsi che Lavezzi, al 49°, recupera un bel pallone su De Rossi nella sua metà campo e riparte in contropiede servendo Hamsik nello spazio, il quale supera Juan ma inciampa da solo in area toccandosi accidentalmente il piede sinistro con il destro…fra lo sgomento generale Bergonzi arriva ad ammonire Juan fischiando rigore, rigore che Cavani realizza incrociando di destro pur fra i brividi, visto che la palla sbatte sul palo destro, poi su quello sinistro essendo già entrata ed “el matador” si avventa sulla respinta dei montanti non ricordando che da regolamento questo non sarebbe consentito comportando l’annullamento della marcatura in casi del genere. Lo 0-1 apre definitivamente la contesa e sono De Rossi con Perrotta a farne le spese finendo fra i cattivi di gara appena prima che Zuniga rimpiazzi il nervosissimo Dossena; subito il colombiano si fa notare con una clamorosa autorete di Cassetti su suo cross annullata per fuorigioco dello stesso al momento del passaggio filtrante di Hamsik…i romanisti non sono mai pericolosi a parte quando Menez scaglia di sinistro rientrando dalla destra ma De Sanctis manda in corner appena prima che Lavezzi venga servito da Aronica sul filo del fuorigioco, sfruttando la difesa altissima, per trovarsi da solo davanti al portiere, che salva in uscita disorientando pure Cavani sulla respinta al punto da fargli spedire alto, con la porta quasi vuota, dal limite dell’area. Mazzarri inserisce Yebda per Hamsik facendo passare i suoi al 3-5-1-1 in modo che Lavezzi possa svariare su tutta la trequarti e Ranieri controbatte mettendo Greco per Simplicio oltre a Totti per Vucinic sperando un lampo di qualche suo giocatore tecnico ma ottiene solo una squadra sciatta al punto che il Napoli, sfruttando la maggioranza a centrocampo, riesce ad amministrare senza fatica mentre Campagnaro con Cassetti chiudono l’elenco degli ammoniti in attesa dello 0-2…0-2 che giunge all’83°: Aronica lancia lungo su Lavezzi, che appoggia di testa su capitan Cannavaro prolungando sulla stessa fascia destra, e il difensore mette in mezzo di destro senza pressing verso Cavani, il quale si inserisce fra Juan e Rosi toccando di stinco destro al volo il raddoppio, che gli consente di giungere a quota 20 timbri nel solo campionato con ancora 13 giornate da giocare (ben 2 triplette e 2 doppiette, a cui vanno aggiunti 1 doppietta e 1 tripletta per 7 firme totali in Europa League…saranno 26 gol a fine stagione nella sola Serie A, 2 in meno del capocannoniere Di Natale, mentre in totale giungeremo a 33).
Al fischio finale il Napoli si gode un tabù sfatato: era dal 2-3 del 12/9/1993 che i campani non espugnavano casa della Roma, mentre all’andata avevano interrotto il digiuno di vittorie contro i lupi, un digiuno che durava dall’1-0 dell’11/5/1997 (dal loro ritorno in massima lega, nel 2007, avevano ottenuto solo 2 pari e una batosta in gare sempre equilibrate mentre fra le “mura amiche” era stato il contrario: 2 trionfi romani e 1 pari)…sono a -3 dal Milan e vogliono continuare a sognare trascinati dal loro trio offensivo intanto che i padroni di casa si trovano a fronteggiare una violenta contestazione che distrugge definitivamente le speranze di chi era partito con ambizioni di vincere tutto e che a febbraio vede gli obiettivi allontanarsi sempre di più (per lo scudetto é finita e forse pure per la Champions o la qualificazione ad essa, in coppa nazionale si gioca fra 2 mesi ma con mille incertezze).
A primavera troveremo un Napoli che si piazzerà 3° alle spalle di Milan, Inter (82-76-70) tornando, 21 anni dopo, a giocare la Champions League ( sarà la loro prima partecipazione al torneo con questo nuovo nome) mentre la Roma si accontenterà di un mesto 6° posto dietro alle 3 citate e a Udinese, Lazio chiudendo l’epoca di Ranieri 7 giorni dopo la sconfitta con i napoletani prima di vedere la famiglia Sensi cedere la squadra alla cordata americana di Di Benedetto e Pallotta (primi investitori stranieri della storia giallorossa) chiudendo un’epoca iniziata nell’estate 1993 con il padre Franco al timone del club…in coppa nazionale il destino sarà comune e crudele: il Napoli perderà 4-5 ai rigori in casa e la Roma andrà fuori in semifinale (0-1 nella capitale e 1-1 in Lombardia) contro i futuri vincitori dell’Inter, che aveva già sconfitto i lupi nella Supercoppa Italia ad agosto 2010 rimontando 3-1…l’Europa, infine, vedrà la resa di ambo i club proprio nel mese di febbraio, quando la Roma crollerà dinanzi agli ucraini dello Shakhtar (doppia batosta: 2-3 in casa e 3-0 fuori) mentre il Napoli soccomberà per mano degli spagnoli del Villareal (0-0 in Campania e 2-1 in rimonta negli ultimi 3 minuti del 1° tempo in Spagna), poi semifinalista ma eliminato dai futuri vincitori del Porto, in occasione dei sedicesimi.
Fine del “ritorno al passato” nel “derby del sole”…che vincano i migliori!!!!!
