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Dopo il 6-1 di Barcellona il presidente verrà a vedere la gara col Bate: in caso di risultato negativo, il tecnico rischia il posto. Un dirigente: “City e Barcellona ci contattano per delle sinergie, e noi facciamo queste brutte figure”
ROMA — Parlare di ceneri, in fondo, ha in sé qualcosa di funereo. Solo due giorni fa Rudi Garcia a “L’Equipe” aveva detto: “Quando sono arrivato alla Roma ho trovato ceneri”, ora però a rimanere scottato dall’incendio giallorosso sembra lui. Premesso che il francese è stato un po’ ingeneroso con una nuova proprietà che dal 2011 aveva già messo le basi per la ricostruzione, il devastante crollo di Barcellona gli ha fatto ripiombare addosso il macigno delle critiche, stavolta in modo più pesante perché la placidità del dopo partita (“non sono preoccupato”) ha fatto irritare ancor più i tifosi.
LUI E PALLOTTA — Un dirigente giallorosso di cui rispettiamo l’anonimato ieri diceva: “È inaccettabile perdere così. Proprio quando alcuni dei club più importanti del mondo come City e Barcellona ci contattano per delle sinergie, facciamo queste brutte figure”. Pallotta già a fine partita è stato chiaro: “Voglio un cambio di rotta”. Il concetto è sempre lo stesso: tutti sotto esame. E per essere ancora più chiaro, sarà all’Olimpico per la sfida spareggio col Bate. Come dire: guai sbagliare, altrimenti (a dispetto del contratto fino al 2018) tutto potrebbe accadere. Nomi di eventuali successori nessuno ne fa, ma – da Mazzarri a Spalletti – il target è quello. Inutile dire che ieri la dirigenza ha fatto il punto con lo stesso Garcia, anche se la linea è quella di non drammatizzare.
LA SQUADRA — Il vero problema per Garcia però è la squadra. Martedì sia Florenzi («partita non impostata bene») sia Maicon («Abbiamo fatto zero») sono stati chiari e anche ieri – dopo il colloquio col gruppo – le cose non sono cambiate. Coi giocatori Garcia ha usato più carota che bastone («potevamo fare di più, occorreva intensità, ma voltiamo pagina, possiamo riscattarci»), però tanti sono sfiduciati, tant’è che si paventa un effetto Bayern come lo scorso anno.

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