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La seconda trasferta in Friuli Venezia Giulia in poco più di un mese non sorride alla Luiss Roma. A vincere il recupero della terza giornata della fase a orologio, rinviata a febbraio per la convocazione di Delia in nazionale argentina, sono i padroni di casa che si impongono al PalaCarnera 76 a 62. I capitolini ci hanno provato, ma non è stato abbastanza: la salvezza di certo non passa dal vincere in trasferta su questi campi, ora la Luiss deve cercare di concentrarsi su partite più alla propria portata per centrare una salvezza che avrebbe i connotati di un miracolo sportivo.

I ragazzi di coach Paccariè partono forte con un bel parziale di 8-0, ma i padroni di casa rispondono della stessa moneta, con il testa a testa che si protrae per tutta la prima frazione che i viaggianti terminano in vantaggio (16-21). Si va all’intervallo con la Luiss in vantaggio di un solo possesso pieno grazie a un Sabin ritrovato da quindici punti al riposo.

È il terzo parziale a condannare i romani: i tiratori di Udine trovano il canestro con una facilità disarmante e scavano un parziale di 11-0, incolmabile per gli ospiti. Nell’ultimo periodo Udine continua a tenere la barra dritta e a debita distanza gli avversari, senza grossi patemi fino al 76-62 finale.

“Per quanto riguarda la nostra partita, il divario fisico e tecnico si è visto tutto – ha dichiarato coach Andrea Paccariè al termine del match-. Abbiamo cercato di fare il possibile per poter mettere in difficoltà Udine, non è stato sufficiente. Purtroppo, contro queste squadre, più di così non riusciamo a fare: nei momenti in cui serviva fare un canestro importante è uscita fuori la classe straordinaria dei giocatori di Udine”.