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BOLOGNA – La Roma sceglie il modo peggiore di iniziare un ciclo di partite che sono autentici spareggi per entrare nell’Europa che conta: senza Dybala e Lukaku (e pure Smalling ma chi se lo ricorda più…) Mourinho si consegna al suo allievo Thiago Motta senza opporre una benché minima resistenza. La squadra è come al solito bassa, lenta e con poche idee e pure confuse, ma stavolta non c’è Lukaku a togliere come succede spesso le castagne dal fuoco. Ne esce un dominio assoluto del Bologna che supera l’avversario in tutto e per tutto, tanto che il 2-0 finale risulta pure stretto per i felsinei che si permettono pure il lusso di schierare il secondo portiere Ravaglia, in loco di Skorupski seduto comodamente in panchina. Proprio il portiere di scorta rossoblu, toglie dall’angolino il primo (e resterà l’unico, almeno finché il risultato era in bilico) squillo del match, generato da Belotti di testa. Le velleità giallorosse finiscono praticamente qui: Mourinho come al solito tiene la squadra bassissima con le punte lasciate alla mercè di loro stesse a combattere sempre in inferiorità numerica contro i difensori avversari che controllano senza patemi. Al primo affondo il Bologna passa Freuler confeziona un assist per Moro che tutto solo dal dischetto del rigore infila Rui Patricio. La Roma potrebbe reagire ma non trova ne la forza ne le idee per tentare di rientrare in partita. La prima parte si chiude qui. Nella ripresa un confuso Mourinho inserisce Renato Sanches per un abulico e inutile Spinazzola, ma la musica non cambia anzi: il Bologna raddoppia praticamente subito con un’autorete di Kristensen che infila la propria porta nel tentativo di anticipare Ndoye. Mourinho torna nei suoi passi e toglie Renato Sanches per inserire Azmoun. La Roma annaspa, annichilita dal gioco e dalla veocità dei padroni di casa. Belotti si mangia 2 gol solo davanti a Ravaglia, mentre Guida decide di rovinare il match non espellendo Beukema già ammonito reo di aver stesso Belotti lanciato a rete. Alla fine il Bologna incassa 3 punti che proiettano la squadra di Motta al quarto posto solitario. Per Mourinho l’ennesima occasione mancata per rientrare definitivamente tra le grandi del campionato .