
Le scuole, nel settembre del 1985, sono ricominciate da neanche 3 settimane intanto che il Messico sta finendo di allestire il prossimo mondiale di calcio che si giocherà nel epriodo 31 maggio-29 giugno 1986 e sarà il secondo in 16 anni ospitato dal paese centramericano, fino ad allora l’unica nazione di quella parte del mondio a ottenere di ospitare la rassegna in attesa che gli USA ci riescano nel 1994. Nel frattempo lo sport italiano, negli anni migliori della Prima Repubblica, é ripartito a pieno ritmo con tutti gli sport a rallegrare le giornate della gente…ovviamente la scena se la prende maggiormente il calcio, che é già alla quarta giornata dei vari campionati prevendo un turno interessante, la cui graduatoria iniziale é Juventu 6 lunghezze; Napoli 5; Fiorentina, Inter, Milan, Roma, Torino 4; Udinese, Verona 3; Atalanta, Avellino, Bari, Lecce, Sampdoria 2; Pisa 1; Como 0 intanto che le gare previste sono Verona-Juventus 0-1 (18′ Laudrup), Napoli-Roma 1-1 (37′ Tovalieri; 52′ rig. Maradona), Fiorentina-Lecce 3-1 (36′ e 45′ Monelli; 50′ Palese; 83′ rig. Passarella), Udinese-Inter 1-1 (1′ Rummenigge; 52′ Carnevale), Milan-Avellino 3-0 (30′ galli F., 56′ e 64′ Hateley), Torino-Sampdoria 1-0 (64′ rig. Junior), Atalanta-Pisa 1-2 (9′ Stromberg; 58′ Berggreen, 82′ Kieft), Bari-Como 1-1 (49′ Rideout; 50′ Borgonovo) con le sfide di maggior fascino che hanno luogo a Verona e Napoli.
Calendari, infortuni, gara al nome più grosso
Per l’ennesima volta Verona-Juventus é la sfida che più piace, alla presenza sempre di un “Marcantonio Bentegodi” gremito in ogni ordine di posto con i suoi quasi 50.000 presenti, di cui ben 10.000 juventini giunti da ogni parte d’Italia ma molto vivi anche nel creare disordini in città che si propagheranno fino a dentro l’impianto, vista l’assenza di settori separati fra 2 tifoserie che non si amano già da tempo; in tribuna ecco anche Celestino Guidotti con Ferdinando Chiampan, ovvero il presidente di casa col suo uomo più fidato (che gli succederà dal 10 dicembre aprendo una nuova epoca) nonché maggior esponente dell’azienda fotografica “Canon” in Italia, mentre a poca distanza ci sono anche gli azionisti juventini Gianni Agnelli e suo fratello Umberto seduti vicini al loro patron Giampiero Boniperti. Intanto scendono in campo le squadre, che per il quarto anno su 4 da quando il Verona é tornato in Serie A, sono allenate sempre da Osvaldo Bagnoli “il mago della Bovisa” il quale adopera sempre il suo solito 4-4-2 a uomo in cui figura solo l’infortunato Fabio Marangon, terzino sinistro titolare, fra gli indisponibili intanto che i capolisti guidati da Giovanni Trapattoni avendo voluto virare verso il 4-5-1 frutto di una rivoluzione estiva che ha portato in bianconero diversi nuovi uomini (Mauro, Manfredonia, Laudrup, Serena) e che questa volta deve privarsi solo dello stopper Bonetti oltre all’ala Briaschi, degenti da inizio anno. Per quanto riguarda i nomi più importanti, al prossimo mondiale il destino di tanti si incrocerà: l’Italia campione del mondo in carica arriverà ancora con Enzo Bearzot a dirigere (per “el vecio” sarà il terzo mondiale, nonché l’ultimo) potendo contare su capitan Tricella, Di gennaro, Galderisi e capitan Scirea, Cabrini, Serena ma il nostro cammino finirà agli ottavi crollando 2-0 contro la Francia di Platini futura terza dietro ad Argentina e Germania Ovest, sua carnefice sempre per 2-0 arruolando nelle proprie file Briegel (sarà la seconda finale consecutiva persa dai teutonici), avendo superato il Belgio 4-2…la Danimarca di Elkjaer e Laudrup, invece, era già uscita agli ottavi subendo la brutta rimonta per 5-1 contro la Spagna (4 reti di Emilio Butragueno detto “el buitre”, l'”avvoltoio”). Finora c’é un’altra contraddizione che rende il confronto ancora più caldo: la Juve é in testa a punteggio pieno dopo aver vinto 1-0 con l’Avellino e a Como prima di fare 3-1 a danno del Pisa senza dimenticare il buon girone di Coppa Italia finito al primo posto e che a febbraio significherà sfidare il Como negli ottavi (batosta 1-0 in Lombardia e 1-1 in Piemonte) intanto che in Coppa dei Campioni l’esordio in Lussemburgo contro il Jeunesse Esch é terminato con un rotondo 0-5 e fra 3 giorni ci sarà il ritorno in casa (terminerà 4-1); i veronesi, invece, vengono dal 2-2 col Lecce, il brutto 3-1 subito ad Avellino prima della bella vittoria 3-0 a scapito dei comaschi in aggiunta al passaggio già ottenuto in coppa nazionale: sfideranno il Pisa sconfiggendolo 3-0 in casa prima di perdere 2-0 in Toscana ma poi sarà ancora il Como semifinalista ad estrometterli nei quarti: 2-1 in favore dei veneti ribaltato dal 3-1 del ritorno da parte dei lariani chiudendo con i sedicesimi di Coppa dei Campioni a cui partecipano da esordienti essendosi presentati battendo 3-1 il Paok Salonicco in Italia in attesa di andare in Grecia fra 3 giorni a chiudere i conti (terminerà 0-0).
Basta Laudrup
Giocando entrambe le squadre a uomo, gli accoppiamenti risultano subito chiari: Fontolan-Serena, Ferroni-Laudrup, Briegel-Platini, Verza-Mauro da opporre a Brio-Vignola, Favero-Galderisi, Manfredonia-Di Gennaro, Bonini-Sacchetti in modo da svincolare da compiti di contenimento solo le coppie di difensori fluidificanti Tricella-Volpati e Scirea-Cabrini oltre ai portieri Giuliani-Tacconi. Subito in apertura si fa vivo Laudrup, che scappa via a Ferroni concludendo di mancino incrociato la ma spedisce fuori dopo che la palla ha attraversato tutta la linea di porta ma poi al 18′ decide la sfida segnando lo 0-1 finale: rilancio sbilenco ancora di Ferroni al limite con il danese che stoppa per poi scoccare di sinistro un bolide spentosi sotto l’incrocio alla sinistra di Giuliani (per Laudrup é il secondo gol consecutivo in campionato da sommare con i 2 in coppa anzionale e l’unico in Coppa dei campioni: Casertana e palermo, Pisa e Verona oltre a Jeunesse Esch…a primavera ne conterà ben 7+2+1 grazie ad altri 5 timbri messi a segno contro Atalanta, Roma, ancora Verona, Torino, Milan tutti in casa con la curiosa statistica che questo sarà l’unico gol in campionato lontano dal “Comunale” insieme a quello a danno del Palermo e in coppa internazionale). Da qui il Verona potrebbe cercare di ripartire per evitare di perdere la prima gara in casa dopo quella col Torino dell’anno passato per 1-2 ma si getta all’assalto in maniera sterile, tanto é vero che Verza mette in area da destra ma Di Gennaro conclude alto di destro al volo sul primo palo prima che Vignola venga steso in area da Brio senza che l’arbitro messinese Lanese accordi il rigore e poi dopo ancora Vignola crossa in mezzo di testa ma Tacconi mette oltre la traversa in un primo tempo in cui la Juve si mantiene sempre almeno a +2 sulle dirette inseguitrici (tutte stanno vincendo tranne il Napoli, che é sotto con la Roma).
Gestione e rassegnazione
Al ritorno in campo i padroni di casa iniziano ad alzare il baricentro senza riuscire mai a pungere: la Juve tiene uno schermo di 4+5 uomini molto compatti a copertura della porta ripartenza in maniera rara ma comunque utile a far rifiatare le retrovie grazie al lavoro instancabile di Serena prima che Di Gennaro scocchi un gran destro da fuori area ma che si spegne fuori bersaglio. In vero Tacconi non deve fare nemmeno una parata, visto che i compagni riescono a chiudere tutti gli spazi non consentendo neanche una penetrazione agli avversari neanche dopo gli ingressi al 77′ di Bruni per Ferroni e Turchetta per Vignola (si passa quasi ad un 3-6-1: Fontolan-Tricella-Volpati dietro, Verza-Bruni-Turchetta-Sacchetti con Briegel-Di Gennaro più avanti dietro al solo Galderisi a causa di un infortunio che costringe Elkjaer a restare fuori)…all’87’ Pin rileva Mauro per il finale ma al triplice fischio Laudrup é stato sufficiente e la Juve porta a 4 le vittorie consecutive in campionato su 4 sfide giocate finora oltre ad aver spezzato una maledizione sul campo del Verona che durava dallo 0-3 del 4 febbraio 1979 (poi 4 delusioni: 2-1 nel 1983 e 1984, 2-0 in finale di Coppa Italia all’andata nel 1983 e in Serie A nel 1984). A questo punto la classifica dice Juventus 8 punti; Fiorentina, Milan, Napoli, Torino 6; Inter, Roma 5; Udinese 4; Bari, Pisa, Verona 3; Atalanta, Avellino, Lecce, Sampdoria 2; Como 1 ma con una Juve che sembra più che mai lanciata a volersi riprendere il trono del campionato dal 1984 dopo averlo lasciato senza troppo impegno nel 1985…e il Verona invece? Si risolleverà o abdicherà?
Juventus che torna al comando e per il Verona finiscono i sogni
Domenica 20 aprile il Verona batterà il Pisa 3-0 salvandosi dalla B con un turno di anticipo in modo da chiudere al decimo posto davanti ad Avellino, Sampdoria, Udinese, Pisa, Bari, Lecce con appena un +3 sui friulani (primi retrocessi: 28-25) preannunciando quello che sarà un futuro ben lontano dai successi degli ultimi anni intanto che la Coppa dei Campioni si era chiusa agli ottavi contro gli juventini per uno scherzo del destino: era previsto un sorteggio “pilotato” in Coppa UEFA per evitare scontri “fratricidi” fra club dello stesso club nei primi 2-3 turni ma nel torneo principale nessuno ci pernsa e agli ottavi spunta fuori mandando i bianconeri ai quarti dopo 2 gare bollenti (all’andata finisce 0-0 in Veneto mentre al ritorno, da giocare a porte chiuse dopo la “Strage dell’Heysel” di un anno prima, i torinesi si impongono 2-0 fra le polemiche e bagnoli, solitamente tranquillo, a fine gara dirà ad un giornalista: “SE CERCA I LADRI VADA NELL’ALTRO SPOGLIATOIO”) ma tanto anche gli uomini di Trapattoni andranno fuori pure se nei quarti e per mano del Barcellona finalista per la prima volta (sconfitta 1-0 in Spagna e 1-1 in Italia); sul fronte sabaudo, vedremo lo scudetto n.22, con record di 9 vittorie nelle prime 9 giornate (interrotto solo dal Napoli nell’1-0 in Campania del 3 novembre 1985), diventare realtà quando il 27 aprile la squadra di Trapattoni vincerà 3-2 a Lecce in un finale da brividi: alla fine della ventottesima settimana Juve e Roma erano a pari punti grazie ad una rimonta di 8 punti da parte giallorossa ma nelle ultime 2 domeniche i romani perderanno 2-3 proprio con i leccesi già retrocessi al primo anno in A per poi cedere a Como 1-0 intanto che i torinesi, distratti da dissapori interni allo spogliatoio oltre alle voci che davano Trapattoni in partenza a fine anno dopo 10 stagioni zebrate e dalla rimonta subita, si imporranno 1-0 col Milan e poi a Lecce chiudendo 45-41 un campionato indimenticabile (l’usura di tutte le squadre nostre si vedrà ai mondiali, notando i tempi stretti in cui venne programmata la stagione intera prima del Messico) pur sapendo che Platini non sarà capocannoniere dalla prima volta da quando é in Italia…anche se nessuno lo sa, questo sarà l’ultimo tricolore vinto da Boniperti (che lascerà nel 1990 a Luca Cordero di Montezemolo) oltre che l’ultimo di Trapattoni (il sesto) che saluterà andando all’Inter proprio dopo aver regalato pure la prima Coppa Intercontinentale della storia della società superando l’Argentinos Junior a Tokyo l’8 dicembre 1985 per 4-2 ai rigori dopo un grande duello chiuso 2-2 sul campo (ancora oggi non si capisce perché fu annullato lo stupendo gol decisivo in rovesciata di Platini sul 2-1 per i sudamericani). Stavolta il viaggio nel passato alla scoperta di Verona-Juventus é finito davvero…parola al campo e si apra il sipario per dare spazio allo spettacolo.
Il tabellino
VERONA-JUVENTUS 0-1
VERONA (4-4-2): Giuliani; Ferroni (77′ Bruni), Tricella (cap.), Fontolan, Volpati; Verza, Briegel, Di Gennaro, Sacchetti; Galderisi, Vignola (77′ Turchetta). A disposizione: Spuri, Galbagini, Larsen-Elkjaer. Infortunati: Marangon F. Allenatore: Bagnoli.
JUVENTUS (4-5-1): Tacconi; Favero, Scirea (cap.), Brio, Cabrini; Mauro (87′ Pin), Bonini, Platini, Manfredonia, Laudrup; Serena. A disposizione: Bodini, Pioli, Caricola, Pacione. Infortunati: Bonetti, Briaschi. Allenatore: Trapattoni.
ARBITRO: Lanese di Messina.
MARCATORI: 18′ Laudrup.
