Derby laziale ad alta tensione per la Virtus Roma che reduce da tre sconfitte consecutive ospita i corregionali della NPC Rieti in un match valido per la 19a giornata di Serie A2 girone Ovest. Questo trio di insuccessi, anche a causa dei risultati delle dirette concorrenti per la salvezza, ha portato la squadra di Caja a condividere il terzultimo posto con Reggio Calabria a quota 14 punti (rimanendo però avanti in virtù dello scontro diretto a favore), a sole quattro lunghezze dalla Barcellona Pozzo di Gotto fanalino di coda. Chi ha messo la freccia di sorpasso è stata Biella, ‘on fire’ finora in questo 2016 e con una striscia aperta di quattro vittorie consecutive; giunta a quota 16 punti si trova in coabitazione proprio con Rieti, in leggera flessione rispetto all’ottima prima parte di stagione, con 2 vittorie nelle ultime 7 gare e reduce dalla sconfitta di misura sul campo di Casalpusterlengo. Le sole due lunghezze di distanza tra Roma ed i reatini rendono la sfida di domani particolarmente importante per entrambe le squadre: la Virtus è obbligata a vincere per non cadere in un inquietante baratro, mentre Rieti ha la chance per voltare nuovamente lo sguardo all’insù. Ad animare la sfida ci saranno sia i numerosi tifosi sabini che giungeranno a Roma sia 300 studenti di tre diverse scuole del XV Municipio dell’Urbe, nell’ambito dell’iniziativa “Porte aperte alle scuole” che si ripeterà in ogni gara interna della Virtus da qui a fine stagione.
LA GARA D’ANDATA: RIETI-ROMA 75-64 – Nel girone d’andata la Virtus fece visita a Rieti in una situazione al limite del surreale, con il caso Saibene-Leonzio scoppiato da pochissime ore e con lo stesso coach milanese sulla graticola e ad un passo dall’esonero, arrivato pochi giorni dopo. La gara coincise con la quarta sconfitta consecutiva di Roma, quasi mai in gara per ampi tratti del match fino ad un sussulto nell’ultimo quarto, che la portò dal -13 del 30′ al clamoroso -3 del 37′ sul 62-59: una sanguinosa palla persa di Bonfiglio ed un 2+1 di Mortellaro con fallo di Benetti diedero l’impulso finale a Rieti per portare a casa una preziosa vittoria, con il punteggio di 75-64. Un +11 difficilmente ribaltabile domani al PalaTiziano.
VIRTUS, REAGISCI! – La dinamica della sconfitta di Agrigento, dopo 2 overtime ed avendo avuto al termine dei tempi regolamentari anche il tiro della vittoria, ha lasciato molto amaro in bocca in casa Virtus. La gara ha anche però dato ulteriore prova del fatto che questa squadra può giocarsela a viso aperto con chiunque, anche con una candidata alla promozione come la compagine siciliana (la vittoria a Scafati non è stata un caso). Se Callahan è stato come al solito l’ultimo a mollare (doppia doppia per lui con 18+13), se Benetti ha finalmente mostrato le sue capacità (doppia doppia sfiorata con 13+8) e se Maresca è tornato top scorer di squadra (22 punti, ma pesa il 2/9 dall’arco), a preoccupare è stata la tenuta difensiva dell’asse Meini-Voskuil, assolutamente vulnerabile e trafitto da uno scatenato Martin; Evangelisti ha perfezionato l’opera agrigentina, siglando 27 punti al pari dello statunitense. Le fiammate di Voskuil nella seconda parte di gara, con tanto di tripla che sarebbe potuta valere il successo, non bastano a giustificare una prova del danese a lungo inconsistente, segnata da palesi lacune nella tenuta dell’uno contro uno difensivo e da una percentuale di tiro dal campo spesso sotto la sufficienza (il 6/21 finale si suddivide nel 3/11 dei primi 30 minuti e nel 3/10 dei restanti 20 comprensivi di doppio overtime). Il 3/6 dall’arco di Meini è sembrato più utile alla causa considerando il potenziale offensivo a disposizione dei due giocatori, ma a destare ulteriore preoccupazione è un Olasewere che continua a litigare con il metro di giudizio arbitrale italiano: 3.6 falli fatti di media a gara (quinto ad Ovest) per 64 falli totali in 18 gare (secondo nel campionato) privano a lungo la Virtus di uno dei suoi perni. Ad Agrigento l’aver commesso il terzo fallo dopo a malapena 13 minuti di gioco l’ha costretto ad una prolungata panchina, recando un danno alla causa romana; un problema questo, con il quale il nigeriano combatte da tempo ma a cui non sembra trovare soluzione a quasi due terzi di campionato disputati. La delusione per non essere riusciti a tornare dalla Sicilia con i due punti in tasca deve ora farsi da parte per lasciare spazio alla voglia di reagire: contro Rieti la Virtus non può sbagliare e per centrare la vittoria avrà bisogno dell’apporto di tutti i suoi uomini. In ottica mercato non sembrano esserci movimenti ed il solo Flamini non pare in grado di portare nuova linfa negli ingranaggi virtussini. Ma su questo tema, se Barcellona Pozzo di Gotto opta al pari di Roma per la politica del “non-interventismo”, le altre squadre che lottano per salvarsi sono attive: Biella ha prelevato da Scauri l’esperta guardia Ariel Svoboda lasciando partire per Latina il giovane Alessandro Grande, mentre Reggio Calabria dopo Tony Dobbins (e la messa fuori rosa di Mordente) ha firmato il play nigeriano Ogo Adegboye, quest’anno già in A1 con Cremona e Caserta. Ma il banco rischia di saltare con Omegna, che sembra essere ad un passo da Ramon Galloway, guardia in difficoltà a Varese ma reduce da una grande annata in A2 Silver a Tortona, ed è fortemente interessata anche a Davide Serino, ala in forza a Napoli e contesa insieme a quell’Agropoli di cui il classe ’81 è stata indimenticabile bandiera.
NPC RIETI, UNA VITTORIA PER RISALIRE – Chi non ha fatto alcuna aggiunta al roster è la squadra di Luciano Nunzi, rimasta intatta rispetto a quella iniziale. I 16 punti in classifica sono soprattutto frutto di un buon rendimento casalingo (6v-3p), mentre in trasferta sono arrivate solamente 2 vittorie (Agropoli ed Omegna) su 9 tentativi e la sfida del PalaTiziano costituisce una valida occasione per piazzare un ulteriore mattone al fine della salvezza. Alla seconda gara consecutiva lontano dal PalaSojourner dopo quella persa a Codogno in casa di Casalpusterlengo, Rieti si presenta a Roma con un roster non particolarmente profondo ma con ben quattro quinti del quintetto base in doppia cifra. La guardia-ala statunitense Dalton Pepper segna 17.3 pt. di media a gara dispensando 3 assist; 3.1 sono quelli del regista ex Siena, Davide Parente, che con 12.4 pt. ha un rendimento offensivo medio di poco inferiore a quello del solido Rakeem Buckles (12.6 pt., con il 56% da due), ala forte che coglie anche 9.3 rimbalzi; poco al di sopra dei 9.1 conquistati dal coriaceo Christopher Mortellaro, pivot italo-statunitense che colleziona doppie doppie (30+12 nell’ultima vittoria contro Latina) che nel complesso fruttano 13.4 pt. a gara (tirando da due con il 58%). Il quintetto iniziale è chiuso dall’esterno Nicolò Benedusi (5.3 pt. per lui), mentre il sesto uomo è l’inossidabile 41enne ed ex Virtus Roma, Roberto ‘Picchio’ Feliciangeli (4.7 pt.), capitano degli amaranto-celeste. Il classe ’94 Andrea Longobardi rappresenta un giovane di buone prospettive che in 13 minuti scarsi di utilizzo manda a referto 4.2 pt., mentre il 20enne Gianluca Della Rosa sarà assente per una lesione al menisco che lo terrà lontano dal parquet ancora per qualche settimana. Chiudono il roster due classe ’94, la guardia Shaquille Hidalgo ed il centro Riziero Ponziani, quest’ultimo con un passato nelle giovanili della Virtus Roma. Giuliano Maresca e Davide Zambon saranno i due ex reatini della gara, con il capitano romano che viene ricordato dai supporters della squadra della Sabina soprattutto per il suo passato con gli odiati rivali della Sutor Montegranaro.
FISICITA’ CHIAVE DEL MATCH – Chi riuscirà ad imporre la propria fisicità all’avversario potrà governare la partita. Rieti fa del dominio fisico la chiave del suo gioco, con Buckles e Mortellaro a conquistare tanti rimbalzi che hanno costruito molte delle vittorie reatine. Il classe ’90 proveniente dal campionato austriaco ha finora colto 115 rimbalzi difensivi per una media a gara di 4.6 (rispettivamente secondo e terzo nelle relative graduatorie), mentre Mortellaro regala infinite seconde opportunità ai suoi cogliendo ben 82 rimbalzi offensivi per una media di 6.4 a match (primo in termini totali e secondo in quelli medi); solo Siena raccoglie nel complesso più rimbalzi di Rieti (39.3 quelli dei toscani, contro i 38.7 dei reatini). Questo prorompente atletismo si scontra però con cifre realizzative tra le peggiori del girone: 71.7 punti di media (meglio solo di Casale Monferrato), 48% al tiro da due (penultimo dato con Biella), 30% da tre (il peggior dato ad Ovest a pari merito con Barcellona). Per Olasawere e Callahan si preannuncia un pomeriggio di fuoco, ma dovranno essere bravi i loro compagni ad agire di squadra per chiudere l’area: lasciare qualche spazio in più dal perimetro per blindare al meglio il centro del pitturato sembra essere l’idea primaria per contrastare Rieti, senza sottovalutare le incursioni di Pepper (che rimane il più pericoloso dall’arco tra coloro che provano con continuità tale soluzione) e le giocate dell’esperto Parente. Dopo il basso minutaggio contro Agrigento per Bonfiglio è possibile una nuova ampia staffetta con Meini, mentre Voskuil è atteso da una prova di maturità. Roma ha l’occasione per tornare a vincere: il tempo dell’attesa è finito. Palla a due alle ore 18.
Matteo Buccellato