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ROMA – Ci sono regole non scritte nella società che però sono le basi di una vita vissuta normalmente. Ed essendo il calcio lo specchio della vita, ci si rende conto come per vincere le partite, basta rispettare quelle pochissime regole che poi rendono questo sport facilissimo. Inventarsi la zona pura, la zona mista, la bizona di Lino Banfi nell’Allenatore nel Pallone non hanno diversità se poi, il portiere non para, i difensori non difendono e soprattutto gli attaccanti non segnano. La differenza tra Roma e Atalanta la fa un numero 9 (numero non di maglia ma di ruolo) che fa gol al primo tentativo, Zapata, contro Dzeko e Kalinic che il gol non lo fanno… poi andatelo a dire che il centravanti bosniaco si è mosso molto, ha aiutato a centrocampo, si è sacrificato ecc ecc ecc. risultato? Punti 0. Gasperini annichilisce Fonseca, costringendolo a vestirsi da Atalanta, mettendosi a specchio con i tre dietro ed arrivando anche a creare i presupposti per fare gol. Ma il killer Instinct la Roma non ce l’ha (uno dei difetti cronici della Roma di Di Francesco non corretti da Petrachi) e così nessuno riesce a sbloccarla nemmeno quando Zaniolo supera anche Gollini ma con la porta spalancata spara addosso ad un difensore. Fonseca è costretto a sostituire il claudicante Spinazzola, ma invece di tornare a 4 dietro, sceglie Juan Jesus che partecipa solo alla disfatta giallorossa. Gasperini, capisce che gli Dei del calcio all’Olimpico contro la Roma saranno sempre dalla sua parte e rischia Zapata. Primo pallone toccato e gol che spacca la partita. Fonseca inserisce Kalinic, dopo Mkhitaryan, ma l’ex viola si iscrive soltanto alla lista dei mangiatori di gol giallorossi. Il finale è buono solo per assistere all’errore collettivo della Roma, Pau Lopez compreso, che permette a De Roon di fissare il punteggio sullo 0-2. Per Fonseca è il primo Ko da quando è sulla panchina della Roma ma comunque è una sconfitta pesante se le ambiIoni di classifica dei capitolini, hanno come obiettivo un posto in Champions. Sconfitta in casa contro una diretta concorrente, uno schiaffone da somatizzare in fretta, ma che potrebbe essere pagato a caro prezzo a fine campionato.

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