Stanotte il via alla rassegna negli Usa. Argentina favorita, rebus Brasile. Occhio ai campioni in carica del Cile. Possibile outsider la Colombia
ROMA – Finalmente si parte. La lunga estate calcistica aprirà stanotte con Stati Uniti-Colombia, gara inaugurale della 45/a edizione della Copa America, che per festeggiare il centenario della fondazione della Conmebol (la Confederazione sudamericana) scenderà nuovamente in campo a 12 mesi dal trionfo cileno guidato dal ct Sampaoli. Per la prima volta nella sua storia il torneo si disputerà negli Stati Uniti, (data di chiusura il 26 giugno) e per l’occasione si è deciso di cambiare anche al formula generale: le squadre partecipanti passano da 12 a 16, organizzate in 4 gironi da 4 squadra con le prime due che accederanno direttamente ai quarti di finale.
GIRONI – Sulla carta aumenta inevitabilmente anche la competitività della manifestazione, che con solite favorite ai nastri di partenza, si prospetta però più imprevedibile che mai. Grazie anche alla distribuzione delle pretendenti maggiori in ogni girone. Nel gruppo A sono state inserite Colombia, Paraguay, Costa Rica e Stati Uniti; nel gruppo B, Brasile, Ecuador, Haiti e Perù; nel gruppo C, Uruguay, Giamaica, Messico e Venezuela; nel gruppo D, Argentina, Bolivia, Cile e Panama. Calcio d’inizio alle 3.30 della notte italiana (tutte le sfide in diretta su Sky), quando gli Stati Uniti scenderanno in campo contro la Colombia per cercare, di fronte al pubblico di casa a Santa Clara in California, di superare il miglior piazzamento (quarto posto) della propria storia nella competizione. Il 15 giugno è prevista la chiusura delle fasi a girone mentre il giorno successivo partiranno i primi scontri diretti nei quarti di finale.
I FAVORI DEL PRONOSTICO – Non c’è dubbio, che tra tutte, sia sicuramente l’Argentina ad affacciarsi al torneo con l’etichetta della favorita principale. D’altronde la convocazione di Lionel Messi basta e avanza per puntare in alto, tanto che in patria ogni risultato che non preveda la vittoria finale è già stato definito come un fallimento. Una pressione dovuta dalle amarezze vissute dalla nazionale Albiceleste negli ultimi anni e a quella che il suo giocatore più rappresentativo continua subire con la maglia della nazionale. La ‘pulce’ va fortissimo con la maglia del Barcellona, ma continua a non risultare ugualmente decisivo con l’Argentina, ferma nell’adorazione dello spettro di Maradona. La rosa del «Tata» Martino però invita tutti a non perdere le speranze: Messi, Higuain, Aguero e Di Maria non fanno certo rimpiangere assenze ed esclusioni come quelle di Tevez, Icardi e Dybala, trattenuto dalla Juventus senza colpo ferire. Mascherano è il leader carismatico e in caso di necessità è pronto anche a compiere un passo indietro, arretrando sulla linea della difesa. Banega il cervello in regia visto l’infortunio che mette in dubbio la presenza di Biglia. Senza Zabaleta, l’unico punto più debole si registra sulla linea difensiva.
La possibilità di poter assistere al duello storico in finale con il Brasile è bloccata dalle numerose difficoltà incontrate al momento delle scelte da parte del ct verdeoro Dunga, costretto a correrei ai ripari tra le convocazioni per i successivi Giochi Olimpici e qualche infortunio di troppo. È un momento delicato per i brasiliani , l’ultima vittoria in Copa America risale al 2007, eliminati lo scorso anno a sorpresa nei quarti di finale dal Paraguay. Le decisioni di Dunga poi hanno sollevato polemiche e discussioni: con Neymar lasciato a riposo in vista delle Olimpiadi di Rio e le assenze pesantissime di David Luiz, Thiago Silva, Oscar e Marcelo, ci si è messa anche la sfortuna. Il doppio infortunio a Douglas Costa e a Kakà (che era stato chiamato per sostituire l’esterno del Bayern), ha costretto il ct a rispolverare il nome di Ganso. Per i tifosi romanisti invece ci sarà modo di valutare il neo acquisto Alisson. Il momento della consacrazione quindi spetta a Coutinho, il più atteso in patria.
LE ALTRE PRETENDENTI – Corre forte e senza paura la Colombia di Pekerman, impreziosita dall’alto potenziale offensivo delle stelle James Rodriguez, Bacca e Cuadrado. Migliorano anche i numeri difensivi grazie alla presenza di Murillo, il punto fermo della coppia tutta «italiana» formata con Zapata. Dopo l’ultimo trionfo sarà difficile ripetersi per il Chile, che dopo aver salutato Sampaoli, si affida ai soliti noti. Una formazione molto «europea» in cui spiccano le stelle Sanchez e Vidal, un plusvalore all’interno di una formazione che si muove come un meccanismo perfetto. E poi c’è l’Uruguay, anzi Suarez. Il «pistolero» torna alla ribalta dopo aver saltato l’ultima edizione per squalifica dopo il morso «mondiale» a Chiellini. Il bomber del Barcellona al fianco di Cavani promette già spettacolo in una squadra sorretta dal duo Godin-Gimenez, una delle coppie difensive migliori d’Europa. Il materiale calcistico a disposizione quindi si proietta verso chi è convinto che stia per iniziare la miglior Copa America di sempre, almeno nelle premesse. Quelle ci sono tutte.