
TIRANA – Tornare a Tirana per un romanista è come andare in pellegrinaggio in un luogo sacro, dopo quella fatidica notte in cui gli uomini di Mourinho alzarono al cielo la Conference League. Da allora la capitale albanese è cambiata: ha continuato il suo processo di crescita che la porta ora a equipararsi alle più famose capitali europee. Ed è qui che incontriamo uno degli allenatori più emergenti del paese, Ergys Luga, classe ‘88, attualmente tecnico dell’Erzeni che milita in Serie B albanese; la squadra attraversa un momento difficile e domenica si gioca molto in chiave salvezza in uno scontro diretto contro il Valbona: “Abbiamo un’occasione importante. Vincendo rilanceremo la nostra candidatura per la salvezza”. Il presente difficile non cancella la voglia e la determinazione di questo giovane allenatore: “La nostra attuale situazione dipende da molti fattori, in primis il fatto che i miei giocatori sono giovanissimi; considera che questi ragazzi giocano, oltre che in prima squadra pure con l’Under 21 e l’Under 19”. Dicevamo che il calcio era nel destino di Ergys Luga: “Sono nato in una via di Tirana da cui sono usciti molti giocatori; non a caso è stata nominata – La maternità del calcio-“. Dopo essere cresciuto nelle giovanili della Dinamo ha abbandonato il calcio giocato a soli 21 anni: “Dopo essere arrivato fino alla prima squadra con la Dinamo, sono andato a giocare in Germania dove molti problemi fisici mi hanno limitato e quindi ho deciso di chiuderla lì perché tornare a giocare in Albania lo consideravo un passo indietro per la mia carriera”. Da qui inizia l’avventura da allenatore: “Ho iniziato dall’Accademia del Kamza, fino ad arrivare alla prima squadra”. Fino alla chiamata che ha cambiato le cose: “Sono stato chiamato ad allenare in Cina, dallo Shenzhen dove mi occupavo dell’Under 21, nel periodo in cui Donadoni era l’allenatore della Prima squadra”. Purtroppo però il Covid ha complicato in maniera determinante le cose: “La mia avventura in Cina è proseguita con l’esperienza al Jilin per 4 mesi, poi è arrivata la chiamata del Guangzhou che mi ha affidato l’Under 19. Sono rimasto lì per 3 anni e mezzo. Purtroppo il Covid ha influito in maniera negativa sul lavoro da svolgere in quel paese”. Il ritorno in Albania si chiama Erzeni: “Sono arrivato come vice di Skerni Bejsade per tentare di salvare la squadra dalla retrocessione in B ma purtroppo per tanti fattori non ci siamo riusciti ed ora mi ritrovo qua a guidare questo gruppo giovanissimo”. Questa per lui è la prima volta nella serie B: “Un campionato molto difficile che non conoscevo; c’è molto talento, è qui che si costruiscono i giocatori per la Serie A, una specie di purgatorio…”. Luga ha una filosofia di calcio che solo i grandi hanno: “Per le mie squadre non ho un modulo ben preciso: cerco di adattarmi alle caratteristiche dei giocatori che ho a disposizione. Un allenatore deve comunque avere modo di costruire qualcosa nel tempo. Mi piace Simeone che col suo Atletico Madrid ha creato un modello da seguire, come l’Atalanta altro esempio da ammirare”. Adesso in attesa di valutare le tante richieste che gli sono arrivate, Ergys Luga aspetta di scegliere la soluzione migliore per lui, magari da un campionato d’elitè in Europa: “Per noi tecnici albanesi è difficile ricevere una chiamata dall’Europa che conta anche per il nostro status di extracomunitari. Siamo in pochi ad avere avuto esperienze lontano dal nostro paese”. E lui è uno di questi, visto mai che arrivi la chiamata giusta per valorizzare le tante conoscenze di questo bravissimo e preparatissimo tecnico: “Per ora ho la patente UEFA A, ora sto prendendo quella da Uefa Pro”, per non farsi trovare impreparato nel caso in cui il treno passi, come meriterebbe.