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Il numero uno uscente, accreditato del 54% dei voti, è favorito. In corso l’assemblea all’hotel Hilton di Fiumicino

MILANO — Carlo Tavecchio o Andrea Abodi? La Figc eleggerà oggi pomeriggio il suo presidente per il quadriennio 2016-2020, durante l’assemblea che si sta tenendo all’hotel Hilton di Fiumicino. A sfidarsi sono il numero uno uscente e il presidente della Lega di Serie B, che parte dalla posizione di outsider.

LE PROIEZIONI — Al momento, Tavecchio è accreditato di avere il 54% dei voti, contro il 44% di Abodi. Il primo, infatti, può contare sul 32% della Lega Dilettanti, sul 9% degli allenatori, sull’8% della Lega di Serie A, sul 3% della Lega Pro e su un 4% complessivo di voti da arbitri, Lega di Serie B e Assocalciatori. Il secondo, invece, ha dalla sua parte il 19,5% dei voti dell’Aic e il 14% della Lega Pro, oltre ad un 10,5% complessivo da Serie A, Serie B, allenatori e Dilettanti, ma confida di rimontare facendo breccia nei club di massima serie. Probabile che l’elezione avvenga al terzo scrutinio, considerato che nessuno dei due candidati è accreditato di poter raggiungere il quorum richiesto dai primi due.

LE REAZIONI — “Mi dispiace che la componente che traina tutto il calcio italiano sia l’unica che non ha trovato il modo di rinnovare le cariche elettive. Così il Consiglio federale della Figc parte zoppo” ha detto Giovanni Malagò nel discorso introduttivo dell’assemblea. Il presidente del Coni ha aggiunto: “Non avete trovato una candidatura unica, pazienza. Ma chiunque vinca non crei steccati, sia il più possibile inclusivo”. Un concetto già ribadito poco prima ai microfoni di Sky Sport: “Mi aspetto stile, comportamenti in linea con quelli che sono i valori dello sport. È indispensabile che chi vince riesca a recuperare e convincere tutte le persone che erano dall’altra parte e che chi perde dimostri di saper unire e accettare la sconfitta, altrimenti nei 4 anni successivi diventa complicato lavorare – ha dichiarato Malagò – La priorità è per la riforma dei campionati, indispensabile, mentre sugli stadi le cose si stanno muovendo, c’è una nuova legge che è un passo avanti. Il futuro non può che essere quello, anche in vista delle candidature per grandi eventi internazionali”.

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