A una giornata dal termine, stravolgimenti in testa a entrambi i gironi. Trieste a Est perde con Udine dopo due supplementari e si fa raggiungere dalla Fortitudo; Scafati a Ovest, va k.o. a Treviglio e Casale blinda il primato
MILANO — La penultima di ritorno di A-2 regala emozioni e stravolgimenti in testa ad entrambi i gironi. A Est Trieste cede in casa dopo due overtime nel derby con Udine, e si fa agganciare in vetta dalla Fortitudo (che suda ma vince contro Piacenza): si decide tutto nell’ultima giornata. Nel girone Ovest succede il contrario: Casale blinda il primo posto battendo Legnano e approfittando della sconfitta di Scafati a Treviglio. Se vogliono arrivare primi, i campani domenica prossima devono vincere lo scontro diretto con la squadra di coach Ramondino di almeno 22 punti. Dietro alla coppia di testa a Est, Treviso si assicura il terzo posto dominando a Roseto. Montegranaro perde a Imola e si deve guardare alle spalle, dove salgono Udine e Verona (corsara a Forlì). Ritorna in gioco Ferrara, che arresta la corsa di Jesi. In coda Bergamo continua a sognare, espugnando Ravenna, mentre Mantova ritrova la vittoria, seppur ininfluente, sul campo di Orzinuovi. A Ovest c’è Biella che consolida la terza piazza, vincendo senza patemi a Napoli. La insegue Tortona, che la spunta su Cagliari dopo una partita a lungo sotto nel punteggio, con un canestro di Melvin Johnson. Buzzer beater anche per Trapani, che vince su Latina e conserva un piede nei playoff insieme a Rieti, vincente nel derby con l’Eurobasket. Agrigento cade in casa contro Reggio Calabria, ma resta tra le prime otto. In coda vittoria della Virtus Roma su Siena, ma saranno comunque playout per la squadra di coach Bucchi.
IL MATCH— Ci potevamo aspettare una gara combattuta ed avvincente, ma che il derby tra giuliani e friulani sarebbe andato a finire così era francamente imprevedibile. Udine – che proveniva da tre sconfitte di fila – lo vince dopo due overtime, trascinata da un maestoso Kyndall Dykes, autore di 27 punti, di cui ben dieci – tutti decisivi – nel secondo supplementare. Quando tutti ormai si trascinavano per il campo, alla ricerca delle ultime energie, lui aveva ancora la forza di indovinare giocate ad altissimo coefficiente di difficoltà. Per la squadra di Lardo è una vittoria iper-meritata: avanti dal 13’, Udine tocca il massimo vantaggio (+11) quando mancano poco più di 4’ alla fine dei tempi regolamentari. Non c’è partita perché Trieste – priva del play titolare Juan Fernandez – non riesce a superare una difesa impressionante: dopo 35’, la squadra di Dalmasson – che di solito supera gli 80 punti – è ferma a quota 48. Poi tre triple di fila (due di Cavaliero e una di Mussini, solo talento) riaprono la gara, e Trieste potrebbe anche chiuderla, se Green non facesse 1/2 dalla lunetta. Sembra che l’inerzia del match sia girata a favore degli uomini di Dalmasson, guidati da un palazzetto infuocato; l’orgoglio di Udine però è troppo forte: nel primo overtime Bushati e compagni tengono botta nonostante Bowers sia immarcabile, nel secondo la portano a casa contro tutto e tutti. È la prima volta che cade l’Alma Arena quest’anno: l’ultima fu nella finale dello scorso anno contro la Virtus Bologna.
IL PROTAGONISTA— Treviso rischiava tantissimo nella trasferta di Roseto, campo dove ultimamente si sono sudate la vittoria sia la Fortitudo sia Trieste, e dove Mantova è caduta dopo un overtime. Coach Pillastrini doveva rinunciare a due pilastri come Fantinelli e Swann, oltre ad un ottimo gregario come Eric Lombardi. In una situazione di emergenza come questa, era necessario che i superstiti facessero una partita superiore alla media. Michele Antonutti, vero trascinatore della squadra trevigiana, non si è fatto pregare: ha colpito il canestro avversario ripetutamente, dall’inizio del match fino a quando ormai la partita era archiviata. Ha segnato praticamente ogni volta che ha alzato la mano. È stato protagonista di ogni fase: il break del primo quarto; il secondo allungo, quando gli Shark sembravano poter rientrare in partita grazie alla 2-3. E poi il colpo del k.o. nel terzo periodo. Un biglietto da visita niente male in vista dei playoff: 29 punti in 32’, con 10/16 da due e 7/8 da tre, 6 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist (37 di valutazione).
I TOP FIVE— Laurence Bowers (Trieste) 26 punti in 32’, 6/7 da due, 3/6 da tre, 10 rimbalzi, 3 stoppate, 2 recuperi, 2 assist (39 di valutazione). Bobby Jones (Mantova) 22 punti in 35’, 6/11 da due, 1/2 da tre, 10 rimbalzi, 2 stoppate, 3 assist (35 di valutazione). Jerai Grant (Ravenna) 23 punti in 29’, 8/10 da due, 7/7 ai liberi, 6 rimbalzi, una stoppata, 2 recuperi, 2 assist (32 di valutazione). Pendarvis Williams (Agrigento) 22 punti in 37’, 5/7 da due, 3/5 da tre, 11 rimbalzi, una stoppata, 2 recuperi, 6 assist (35 di valutazione). Patrick Baldassarre (Reggio C.) 21 punti in 35’, 5/9 da due, 1/2 da tre, 9 rimbalzi, 4 recuperi, 6 assist (39 di valutazione).
LA SORPRESA— Incredibile Treviglio! La squadra di caoch Vertemati, che aveva galleggiato a lungo nelle zone più basse della classifica, rischia addirittura di entrare nei playoff, grazie alla terza vittoria consecutiva. Stavolta però si tratta di un successo davvero pesante ed inatteso, perché arrivato contro la lanciatissima Scafati, la seconda in classifica. Ancora una volta il protagonista assoluto è stato James Frazier jr, autore di 27 punti in 33’, con 5/10 da tre, tre rimbalzi e cinque assist. Da quando la guardia statunitense è arrivata, Treviglio non ha mai perso: con Scafati c’è stato equilibrio soltanto nel primo quarto, concluso con i campani avanti di tre punti. Poi nei secondi 10’ un parziale di 33-18 ha di fatto chiuso il match: Scafati non è più riuscita a rientrare in partita, subendo al termine ben 99 punti. Ora Treviglio è nona, a soli due punti dalla zona playoff, ma ha il vantaggio di dover recuperare la gara casalinga contro Reggio Calabria (giovedì 19 aprile). Doveva salvarsi, e con la vittoria su Scafati è matematico: ora il sogno playoff è difficile, ma crederci non costa nulla. Tra giovedì e domenica (trasferta di Biella) si gioca tutto.
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