
I capitolini non vincono nella San Siro rossonera da 30 anni. Il tecnico: ”Daremo il massimo, i tabù esistono per essere sfatati”
ROMA – “Non mi fido di questo Milan, una squadra che ha tenuto la rosa del quinto posto della scorsa stagione e ha perso solo Cutrone ma si è rafforzata con cinque pezzi pregiati”. Così Simone Inzaghi in vista del posticipo di questa sera in casa del Milan, squadra in difficoltà ma che il tecnico biancoceleste teme molto.
SFATIAMO IL TABU’ – Sono 30 anni esatti che la Lazio non riesce a espugnare la San Siro rossonera (0-1 grazie al clamoroso autogol di Paolo Maldini). “I tabù esistono per essere sfatati – dice Inzaghi – daremo il massimo sapendo che in questi 3 anni e mezzo abbiamo fatto meglio le partite in cui abbiamo giocato con personalità. Il Milan è una squadra forte, di valore, con un ottimo tecnico e un pubblico sempre numeroso”. Nella panchina opposta ci sarà Pioli, suo predecessore alla Lazio: “Verso di lui nutro una grande stima, abbiamo lavorato qui insieme quando io ero in Primavera. E’ un tecnico preparato, che sa dare organizzazione alle proprie squadre”. Ovviamente si punta forte su Immobile: “E’ supportato alla grande da tutta la squadra ed ogni calciatore dà il massimo per esaltare le caratteristiche del nostro attaccante. Ciro non si tira mai indietro, anche quando c’è da lottare”. E su Correa: “L’ho visto voglioso in questi giorni, si mette sempre a disposizione. Farà una grande gara”.
“VAR? DECISIONI AGLI ARBITRI” – Si parla tanto di Var in questi giorni. Anche Inzaghi dice la sua: “E’ uno strumento giusto per valutare i dati oggettivi come il fuorigioco. Al tempo stesso abbiamo una valida classe arbitrale: sono i direttori di gara a dover arbitrare, sapendo che possono essere più sicuri con la tecnologia alle loro spalle”. Poi però taglia corto: “Io non ne parlo più di queste cose; me lo sono ripromesso. Noi abbiamo fatto scuola, ci abbiamo rimesso sulla nostra pelle ma il Var è uno strumento giusto”.

