
TORINO – Quando si giunge alla capricciosa primavera del 1981 il mondo sta letteralmente cambiando in modo rapido e repentino ma con pochissimo tempo: è iniziato il duopolio televisivo Rai-Fininvest, in Polonia sta nascendo il 1° sindacato liberale dell’epoca comunista, “Solidarnosc”, fra soli 3 mesi, in data 17/8/1981, il feroce capo della mala milanese Francis Turatello (nemico-amico dell’altro boss Renato Vallanzasca) verrà ucciso con un delitto efferatissimo nel carcere di massima sicurezza di Badu ‘e Carros (vicino Nuoro) dal killer Pasquale Sbarra della “NCO” (Nuova Camorra Organizzata) comandata da Aniello Cutolo, il 13/5/1981 Papa Giovanni Paolo II° subirà un terribile attentato in Piazza San Pietro da parte dell’assassino turco Ali Agca in cui rischierà la morte e l’Italia inizia, pur con molte difficoltà, ad entrare nel felice periodo degli anni ’80.
Sta per chiudersi il 1° campionato intero del nuovo decennio, quello della riapertura agli stranieri (1 per squadra fino all’estate del 1982) in seguito alla chiusura del 1966 successiva alla disfatta di Corea del Nord-Italia 1-0 durante i mondiali in Inghilterra; ormai mancano solo 2 giornate a fine stagione per poi avere tutte le telecamere concentrate sulle semifinali di coppa nazionale: intanto che il Milan sconta il suo 1° anno in cadetteria (causa il Calcioscommesse dell’estate passata) ma è ormai vicino a tornare ai massimi livelli, la vetrina della 28° giornata su 30 (nell’epoca delle 16 partecipanti) è tutta per lo scontro diretto Juventus-Roma (l’andata si era chiusa 0-0)…i bianconeri comandano la vetta a quota 39 mentre i giallorossi inseguono a 38 tallonati dal Napoli, a 36, che giocherà a Como: di sicuro stiamo parlando di quella che si rivelerà la domenica decisiva in ogni caso sapendo pure il calendario che attende il trio nei prossimi 14 giorni…i piemontesi andranno proprio a Napoli per poi ospitare la Fiorentina (rispettivamente 3° e 5°), i capitolini accoglieranno la retrocessa Pistoiese per poi chiudere ad Avellino (quasi salvo ma solo per differenza reti), i campani riceveranno gli juventini per concludere a Udine (pure i friulani salvi solo per i coefficienti di segnature) e sulla carta i romanisti, se vincono, possono tirare la volata fino alla fine andando in testa a +1 mentre con il pari continuerebbero a rincorrere a -1 pur tenendo tutto aperto, perdendo, invece, consegnerebbero 3/4 di tricolore agli avversari scendendo a -3 con 4 punti ancora disponibili.
Va da sè che il pre-match non è tranquillo per niente nel capoluogo sabaudo: i giornalisti romani si vedono assaltare il pullman da dei beceri componenti del pubblico di casa mentre la forte pioggia e il maltempo fanno da contraltare all’arrivo dei 15000 romanisti che invadono Torino venendo maltrattati ferocemente da polizia e tifoseria locale ma non venendo intimoriti dal dare vita ad una coreografia mozzafiato all’interno dell’impianto. Come se non bastasse, ci si mette pure il giudice sportivo a gettare benzina sul fuoco: il centrocampista Tardelli era stato ammonito da diffidato nel turno passato per un brutto fallo ma il fatto che infiamma ancora di più la vigilia è la squalifica di Bettega, assieme al solo escluso per scelta tecnica Storgato (posti esauriti nella “panchina corta”)…il bomber bianconero si era macchiato di una frase irriguardosa nei riguardi degli avversari umbri in occasione di Juventus-Perugia 2-1 (contestatissima per come arriveranno i 2 gol della rimonta casalinga a cavallo dell’85°-89°) del 22/3/1981 valevole per la 22° partita dicendo testualmente <<NON CAPISCO PERCHE’ NON CI FATE SEGNARE, TANTO PER VOI IL CAMPIONATO E’ FINITO, SIETE IN B>>, inizialmente non si prederanno provvedimenti e la decisione di sbattere “Bobby-gol” 3 turni fuori viene comunicata solo 2 giorni prima della sfida-scudetto .
Dal canto loro, i presidenti Boniperti con i fratelli Agnelli e Dino Viola (al suo 2° anno da massima carica romanista), prendono posto nella tribuna coperta percependo un clima di sempre maggiore tensione fra i 60.000 presenti del “Comunale” (tutto esaurito, ovviamente) intanto che gli allenatori Trapattoni-Liedholm (tornato sulla panchina romana dopo la parentesi degli anni ’70 nonchè compagno del “Trap” in maglia milanista a cavallo fra gli anni ’60-’70) risolvono gli ultimi grattacapi schierando le migliori formazioni possibili: il tecnico zebrato (da 5 stagioni seduto sulla panchina nordica) vira sul 4-5-1 (poi 4-4-1 causa l’espulsione di Furino: ci si stringerà in mezzo e Causio farà da riferimento da davanti) dovendo sopperire alla doppia assenza con un attaccante atipico e di manovra come Causio ma con il principale scopo di spezzare il gioco nemico facendo affidamento su una batteria più di mediani che di registi specializzati sul pressing, sul gioco fisico, sulla marcatura a uomo
[Zoff;
Cuccureddu-Gentile-Scirea-Cabrini;
Fanna-Furino (cap.)-Brady-Prandelli-Marocchino (81° Verza);
Causio]
intanto che l’allenatore svedese dispone i suoi con un ordinato 4-5-1, malgrado l’infortunio del terzino Romano e del regista Giovannelli uniti alle esclusioni per eccesso d’organico dei veri Amenta/Di Chiara/Sorbi/Birigozzi/Benetti, basato su una zona lenta e compassata ma altamente capace di applicare innovativi metodi tipo il doppio libero in difesa, la linea arretrata tutta sullo stesso livello, il possesso palla esasperato con verticalizzazioni mortifere improvvise
[Tancredi;
Spinosi-Bonetti-Turone-Maggiora;
Conti-Ancelotti-Falcao-Di Bartolomei (cap.)-Scarnecchia;
Pruzzo].
Stiamo parlando di 2 squadre di altissima caratura: da un lato abbiamo la difesa che ha giocato i mondiali d’Argentina nel 1978 Zoff/Gentile/Scirea/Cabrini mentre Cuccureddu partiva dalla panchina e Causio subentrava come riserva a dare fantasia in zona nevralgica…tutti, tranne Cuccureddu e con l’aggiunta dei 2 assenti, l’estate addietro avevano ottenuto il 4° posto all’europeo casalingo per poi divenire campioni del mondo fra 13 mesi in Spagna…per ciò che concerne gli ospiti l’unico nazionale è Conti (che diverrà campione del mondo l’anno dopo oltre ad essere votato come 2° miglior giocatore dietro al capocannoniere Paolo Rossi) malgrado anche Ancelotti/Pruzzo siano nel giro e capitan Di Bartolomei abbia fatto vedere ottime cose nel suo recente passato fra le rappresentative giovanili…capitolo a parte meritano i grandi veterani ormai fuori dalla griglia azzurra tipo capitan Furino o l’ex Spinosi (entrambi presenti, rispettivamente, a “Messico 1970” e a “Germania Ovest 1974”)…chiudiamo la presentazione degli effettivi ricordando chi fossero gli unici stranieri: il faro della nazionale irlandese Brady e il cervello del Brasile Falcao (già divenuti beniamini delle curve e, nel caso del sudamericano, futura stella del mondiale 1982).
Il gioco delle marcature è chiaro da subito: Gentile va su Pruzzo, a Falcao ci pensa capitan Furino, a sorvegliare capitan Di Bartolomei ci sta Prandelli intanto che terzini ed esterni cercano di scontrarsi in modo diretto…Causio viene guardato, parzialmente, da Bonetti e Ancelotti limita Brady per quanto possibile lasciando solo i liberi a provare l’impostazione.
Non trascorrono neanche 12″ dall’inizio del match che proprio Falcao finisce a terra colpito da un bruttissimo intervento di Furino e sarà lo stesso centrocampista carioca a raccontare, in un’intervista a “SFIDE” nel 2001, cosa sentì in quel momento <<QUANDO MI DAI UN CALCIO DOPO 12 SECONDI DAL FISCHIO D’INIZIO VUOL DIRE CHE NON TI SEI SBAGLIATO E CHE CI SEI PARTITO DALLO SPOGLIATOIO CHE VOLEVI FARMI MALE>>: l’arbitro Bergamo (divenuto designatore arbitrale assieme a Pierluigi Pairetto negli anni ’90 ed entrambi condannati nel 2006 durante lo scandalo di “Calciopoli”) ammonisce subito il rude mediano della Juventus pure se avrebbe meritato l’espulsione ma si capisce che sarà una gara bollente malgrado il freddo e la pioggia a causa di un pubblico esagitato come anche 22 giocatori carichi, interiormente, d’agonismo fino all’inverosimile. Sarà una sfida che verrà ridotta ad un orribile spettacolo di violenza e pestaggi continui: la Juventus spezza solo il gioco con metodi soprattutto irregolari cercando di non farsi accerchiare dalla manovra dei lupi (nettamente in condizione fisica migliore) mentre i romani cercano di spingere sapendo bene di avere un unico risultato…nella 1° frazione si contano solo una gran parata di Tancredi su punizione di Brady per un brutto intervento di Conti (ammonito) ai danni di Fanna (poi beccatosi il giallo anche lui) prima di essere raggiunto da Marocchino e Scarnecchia fra i cattivi intanto che lo stesso Conti ha un’ottima palla da buttare dentro su cross di Maggiora ma arriva scordinato spedendo la sfera fuori dai 10 metri incrociando troppo ed antecedendo un assolo di Causio finito sull’esterno della porta dalla sinistra…nel mezzo troviamo continue schermaglie in cui volano spinte come quella a danno di Spinosi da parte di Cabrini, simulazioni come il finto colpo ricevuto in faccia da Fanna per mano di Turone, i litigi fra Furino e Tancredi: un corredo deprecabile di comportamenti inaccettabili dai quali esulano solo 2 signori come Scirea con Di Bartolomei (i 2 più grandi “galantuomini” presenti), i quali cercheranno in tutti i modi di placare gli animi senza risultato.
Quando la sfera riprende a rotolare vediamo una Roma che prova a serrare i ranghi malgrado una Juve che continua a cercare solo la rottura e mai la costruzione facendo affidamento sull’ambiente: i giallorossi tentano di cingere d’assedio l’area ma prima Conti colpisce male una buona sponda di Pruzzo che l’ala appoggia a Zoff, poi è il turno dello stesso Pruzzo che si vede murare un destro al volo chirurgico da un Gentile (marcatore del centravanti) che s’immola per la causa comune; ormai abbiamo sforato il quarto d’ora della ripresa quando il violento Furino (giocatore che, sicuramente, con altre maglie avrebbe ricevuto ben altri trattamenti durante tutta la carriera…) commette un’entrata killer su Maggiora nella zona di centrocampo dopo aver bersagliato Falcao ininterrottamente e si prende il 2° giallo guadagnando l’uscita anzitempo al 62° in modo da obbligare i suoi ad arretrare Causio in modo da lasciare vuota la zona offensiva se non facendo affidamento su qualche inserimento del medesimo Causio con Marocchino a prendere in custodia l’avversario sudamericano. I capitolini, dal canto loro, decidono di far valere la superiorità numerica allargando le maglie nemiche soprattutto attraverso le scorribande dei 4 presenti sulle corsie: a parte un liscio dello stesso Fanna da lancio di Cabrini, sono gli uomini di Liedholm, a suonare la carica e per un attimo accarezzano il sogno…quando il cronometro segna il 75° Scarnecchia riceve sulla trequarti nemica crossando da fermo di sinistro verso Pruzzo, che anticipa di testa Gentile facendo sponda verso il libero Turone, il quale si tuffa dicendo 0-1 per i suoi anticipando pure Falcao…la Roma è in vantaggio? L’arbitro dice “SI'” ma l’urlo viene strozzato in gola dal segnalinee Sancini, che sbandiera un fuorigioco: di chi? Di Pruzzo che era, forse, avanti a tutti al momento della sponda? Di Falcao, che era partito prima ma da dietro? Di Turone, che era difensore e si tuffò arrivando da dietro? Ancora oggi, 40 anni dopo, non si è mai saputo cosa ci fosse che non andava in quell’azione, ma in compenso si seppe subito che i medesimi Falcao, Pruzzo, Turone vennero ammoniti per proteste negli istanti successivi…intanto alla Juventus rimangono 15 minuti di sofferenza in cui getterà Verza nella mischia per controllare l’imprendibile Falcao, autore di un’altra sponda su cui Scarnecchia arriva bene ma calcia sull’esterno della rete partendo da rimorchio.
Al triplice fischio, intanto che il Napoli torna a -1 dalla Roma espugnando Como al 90° preciso (0-1), gli ospiti non ci stanno e contestano violentemente la segnatura non convalidata intanto che infuriano le polemiche pure per radio, con il giornalista Enrico Ameri (di cui si millantò anche una presunta fede bianconera) che dirà in diretta <<JUVENTUS-ROMA E’ FINITA 0-0 E A TURONE E’ STATO ANNULLATO UN GOL SICURAMENTE IRREGOLARE…>>, a Roma il direttore del “Corriere dello Sport” Giorgio Tosatti dice alla sua redazione, di cui facevano parte pure attuali grandi esponenti come Luigi Ferrajolo, di titolare la 1° pagina del giorno dopo mostrando tutto il loro sdegno per quella che viene definita ancora oggi <<UN’ONTA MAI CANCELLATA>> dall’ambiente romanista e che innescherà polemiche a non finire fino ad arrivare ai giorni d’oggi senza contare che da quel momento la rivalità tra piemontesi e romani di quel decennio toccherà dei livelli inauditi di acredine, astio culminati fin troppo spesso in violenza fisica smussata, apparentemente, solo dall’enorme classe dei presidenti ma che aprirà una nuova epoca, in cui quello scudetto verrà rivendicato sempre come “LO SCUDETTO DEL GOL DI TURONE” precedendo il trionfo della Roma di 2 anni dopo, proseguita con altre battaglie nel ventennio seguente pur con nuove proprietà.
A fine anno i conti saranno molto precisi: la Juventus (vincitrice sia a Napoli che con la Fiorentina sempre per 1-0) precederà la Roma di 2 lunghezze (vittoria per 1-0 con la Pistoiese e pareggio per 1-1 ad Avellino tornando a prendere gol dopo 5 turni) ed il Napoli di 6 (sconfitto dagli juventini a domicilio e crollato in extremis per 2-1 a Udine) vincendo il suo 19° tricolore 3 annate dopo il precedente (44-42-38) ma sarà la Roma a festeggiare in Coppa Italia dopo aver ottenuto il suo 4° successo di cui 2 in 2 anni di presidenza Viola e sempre contro il Torino ai rigori (risulterà decisivo Falcao, al 1° penalty tirato da professionista) avendo fatto fuori pure la Juve (carnefice dell’Avellino nei quarti) in semifinale vincendo a casa loro (evidentemente si poteva fare…) 0-1 per poi pareggiare nella capitale 1-1 in seguito all’aver fatto fuori la Fiorentina (0-1 e 0-0) poiché partivano da un turno in meno in quanto detentori della coppa…quasi comune il destino nelle coppe: gli uomini di Trapattoni crolleranno ai rigori nei 16esimi di Coppa UEFA sfiorando la rimonta dinanzi al Widzew Lodz del loro futuro compagno Boniek (un 3-1 per parte e poi 2-4 dagli 11 metri in casa zebrata) mentre la truppa di Liedholm sarà estromessa nei 16esimi di Coppa delle Coppe (1° partecipazione dopo 11 tornei nonchè 3° fino ad allora) contro il Karl Zeiss Jena, futuro finalista, dopo aver subito una rimonta da batticuore (3-0 in Italia e 0-4 in Germania Est) pure se, tempo dopo, si verranno a sapere cose molto “strane” su dubbi “chimici” o metodi dei medici provenienti dall’est europeo…ma questa è un’altra storia.
Abbiamo iniziato il nostro viaggio nel passato di Juventus-Roma…dove ci stiamo per fermare?