NAPOLI – E’ ottobre 1989 e mancano solo 9 giorni alla festa di Halloween, l’Italia è già proiettata verso il mondiale di calcio che prenderà il via da noi il prossimo 8/6 con Argentina-Camerun a Milano e l’Europa sta per veder crollare il muro di Berlino con la conseguente fine di un’epoca intera come quella del mondo diviso fra USA e URSS, quello della “Guerra fredda”.
Il nostro calcio, all’epoca, era la meta maggiormente ambita dalla maggior parte dei migliori campioni del pianeta e tutte le settimane andavano in scena sfide titaniche come in occasione della 9a giornata: i match di maggiore fascino sono Milan-Roma 1-0, Fiorentina-Sampdoria 3-1 e, soprattutto, Napoli-Inter… i napoletani comandano la classifica a 13 punti mentre il duo Inter-Sampdoria segue a 12 e la Roma sta a 11 intanto che la Fiorentina con il Milan stanno provando a riprendersi da un inizio di annata quasi disastroso, che li ha proiettati, rispettivamente, in zona retrocessione e a centro-classifica. Da soli 4 giorni il Napoli ha pareggiato 0-0 in casa del Wettingen nell’andata dei sedicesimi di finale di Coppa Uefa mentre l’Inter è fuori Europa già da settembre, quando aveva detto addio alla Coppa dei Campioni nei sedicesimi dinanzi al Malmoe (sconfitta 1-0 in Svezia e 1-1 a Milano, in una sfida che porterà alla squalifica per un turno dello stadio milanese in seguito ai disordini provocati dalla curva interista a risultato definito) mentre, invece, il cammino in Coppa Italia iniziato ad agosto con i primi 2 turni ad eliminazione diretta, riprenderà a gennaio con i gironi a 3… il Napoli se la vedrà con Fiorentina e Bologna mentre all’Inter toccheranno Roma, Ascoli; all’epoca si giocavano tutte le sfide invernali di domenica alle 15,00 e le proroghe valevano solo per chi, impegnato nelle competizioni ad eliminazione diretta, avesse richiesto eventuali anticipi al sabato in primavera.
I quasi 80.000 del “San Paolo”, fra cui appena 2000 interisti, affollano lo stadio con il desiderio di rifarsi rispetto all’anno passato, quando i nerazzurri gli avevano vinto lo scudetto davanti dandogli ben 11 punti di distacco nel primo torneo a 34 partite e con 18 partecipanti (58-47) e in Campania si era conclusa sullo 0-0 prima che il 2-1 in rimonta andato in scena il Lombardia certificasse il trionfo interista a 4 turni dalla fine: sia Ferlaino che Pellegrini sono pronti ai loro posti (il primo a bordocampo e il secondo in tribuna) mentre i tecnici Bigon e Trapattoni devono lavorare parecchio prima di scegliere chi schierare… il primo deve fare a meno del libero titolare Renica e del terzino Francini, entrambi infortunati ma che non pregiudicheranno minimamente il 4-4-2 a rombo previsto (diverrà prima un 4-4-2 quasi in linea con l’innesto di Mauro e l’arretramento di Crippa s terzino sinistro ma poi passerà al 5-3-2 nel recupero inserendo Bigliardi a fare il marcatore aggiunto mentre Maradona si abbasserà per fare il centrale della zona nevralgica)
[Giuliani;
Ferrara-Baroni-Fusi-Corradini (73′ Mauro);
Alemao (89′ Bigliardi);
De Napoli-Crippa;
Maradona (cap.);
Careca-Carnevale]
intanto che il secondo deve fare a meno del primavera Di Già e del centravanti titolare Serena (infortunati anche loro) ma non rinuncia a sfruttare il 5-3-2 con il doppio libero e un unico marcatore come Ferri (poi 5-4-1 quando Cucchi rileverà Morello) adoperando una specie di “zona mista” ben lontana dall’impostazione basilare adoperata abitualmente dal “Trap”
[Zenga (46′ Malgioglio);
Bergomi (cap.)-Verdelli-Ferri-Mandorlini-Brehme;
Berti-Matthaus-Matteoli;
Klinsmann-Morello (58′ Cucchi].
Se includiamo anche l’infortunato Serena sono ben 8 i nazionali che giocheranno “Italia ’90”: Ferrara, De Napoli, Carnevale e Zenga, capitan Bergomi, Ferri, Berti intanto che Baroni, Fusi e Matteoli saranno scartati proprio all’ultimo dal tecnico Azeglio Vicini… a cui vanno aggiunti il regista e il bomber del Brasile Alemao, Careca, i quali verranno battuti tutti dall’Argentina di capitan Maradona (i carioca agli ottavi perdendo 0-1 a Torino e noi faremo 1-1 per poi perdere 3-4 in rimonta nella semifinale di Napoli) che crollerà 1-0 in finale a Roma dinanzi alla Germania Ovest (l’unificazione non era ancora formalmente avvenuta sotto il profilo sportivo e sociale) futura vincitrice nonché guidata da Brehme, Matthaus, Klinsmann.
Il lavoro delle marcature viene studiato in maniera assai capillare: Ferrara pensa a Klinsmann e Baroni va su Morello (anche se quest’ultimo arretra spesso la zona di competenza), per Matthaus ci sta un Crippa molto sveglio così come su Berti ci sta De Napoli senza dimenticare che Corradini, pur sacrificato, viene messo a controllare Matteoli… Trapattoni risponde collocando Ferri su Careca mentre Mandorlini segue ovunque Maradona, Verdelli si occupa di Carnevale (tre marcatori al centro più il laterale di copertura… decisamente una chiave difensiva); da subito si vede che l’inizio della sfida è nelle mani dei padroni di casa: Crippa incorna di testa dalla sinistra ma Zenga blocca a terra e poco dopo Brehme impegna Giuliani con il destro rientrando ma non riesce a sorprendere il portiere. Il trio d’attacco di casa non rimane a guardare e cerca di ripartire mettendo in difficoltà la retroguardia avversaria: Zenga salva ancora su Careca e Giuliani tocca involontariamente Berti rischiando il rigore ma per il romano Longhi non ci sono gli estremi per mandare Matthaus dagli 11 metri… la frazione si conclude con le ammonizioni rimediate da Fusi e Corradini prima che Bergomi, designato a controllare maggiormente Carnevale soprattutto nel gioco aereo, li raggiunga proprio a ridosso del duplice fischio.
Uno stiramento di Zenga obbliga il suo allenatore a buttare nella mischia Malgioglio prima di Cucchi per l’inesistente Morello e il baricentro dei suoi ne risente arretrando sempre di più con il solo scopo di arrivare alla conclusione con gli inserimenti dei centrocampisti o le incursioni concluse da lontano da parte di Brehme con il sinistro; i 6 stranieri prendono in mano il gioco e iniziano a sfidarsi in un duello senza esclusione di colpi soprattutto nella zona di centrocampo al punto tale che a Careca risponde Klinsmann (entrambi mandano fuori bersaglio)… accade così che, al 73′ Mauro rileva Corradini facendo arretrare Crippa a laterale basso mancino e al 75′ l’asse Maradona-Alemao-Careca confeziona l’1-0 attraverso un cross dalla sinistra del capitano partenopeo su cui Verdelli, ammonito da poco per fallo, respinge maldestramente verso il vertice basso del Brasile che confeziona per il bomber carioca (3° timbro per lui finora) il filtrante decisivo per sbloccare la situazione sull’uscita di Zenga e il fuorigioco fatto malissimo dalla coppia Ferri-Mandorlini. L’Inter si getta all’assalto per cercare di allungare a 2 i pareggi dopo l’1-1 in casa con il Bari ma non riesce a creare nulla e Verdelli si fa pure espellere all’82’ per una gamba tesa gratuita su Crippa… all’84’ giunge la “pietra tombale” sulla sfida ed è ancora Maradona (4° gol consecutivo in 5 apparizioni stagionali per lui) di piatto sinistro dal limite dell’area su assist arretrato di Alemao a confezionarlo consentendo a Bigon di togliere lo stremato Alemao (migliore in campo, e non solo per i 2 assist) in favore di Bigliardi all’89’.
Al fischio finale il Napoli si gode il ritorno alla vittoria 2 settimane dopo (al 3-0 in casa con il Milan aveva fatto seguito l’1-1 in casa della Roma) e dopo 2 anni ribatte l’Inter in casa… un’Inter che non segna a Fuorigrotta dalla batosta per 3-1 del 21/4/1985 e che, da allora, ha rimediato nel capoluogo campo appena 2 punti (frutto di 2 pari per 0-0). A fronte anche delle sconfitte di Roma, Sampdoria, Bologna (3-0 in casa della Lazio), i partenopei provano la prima fuga della stagione piazzandosi a a +3 sul trio Inter-Juve-Samp (15-12), ma sanno bene che sarà un anno lungo e logorante, specie sapendo anche le aspirazioni che hanno tutti su tutti i fronti.
A fine aprile (stagione terminata con largo anticipo per fare in modo che solo le coppe potessero, eventualmente, inficiare sulla preparazione alla coppa del mondo) il Napoli vincerà il suo 2° (ad ora ultimo) scudetto superando il Milan per 51-49 in seguito ad una corsa estenuante ma ricchissima di polemiche a causa della vittoria per 0-2 a tavolino dei partenopei a Bergamo con l’Atalanta poiché una moneta da 100 lire scagliata dagli spalti aveva colpito in testa Alemao e poi i rossoneri accusarono l’arbitro Lo Bello (figlio d’arte) di un arbitraggio pessimo a Verona-Milan 2-1 della penultima giornata… l’Inter arriverà 3a proprio alle spalle dei campani e dei cugini ma si toglierà la soddisfazione di vincere, il 29/11/1988, la sua 1a Supercoppa Italia a discapito della Sampdoria per 2-0 in casa, trofeo che il 1/9/1990 finirà nella bacheca vesuviana, sempre per la 1a volta, a fronte del 5-1 rifilato alla Juventus… i campioni d’Italia lasceranno la Coppa Uefa, essendone detentori, agli ottavi per mano del Werder Brema (doppia delusione: 2-3 in Italia e 5-1 in Germania occidentale per un 8-3 complessivo che non rese giustizia, in vero, alla marcia azzurra) che perderà la semifinale dinanzi alla Fiorentina (poi sconfitta all’ultimo atto dalla Juventus)… crudele anche il destino in Coppa Italia per ambo le parti fra gennaio e febbraio: il Napoli crollerà in semifinale per mano del Milan (0-0 a fuori casa e 1-3 in Campania) e l’Inter uscirà ai gironi, solo per il sorteggio, dietro alla Roma (sconfitta in semifinale ancora dalla Juventus, che giustizierà pure il Milan in finale) pur avendo vinto lo scontro diretto 3-1.
Questa è stata solo la prima tappa di avvicinamento al prossimo Napoli-Inter… la strada è ancora pronta a regalare sorprese.