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FIRENZE – Fra solo una settimana si festeggia la Pasqua del 1982 e, mentre la Spagna si prepara ad ospitare i mondiali del prossimo giugno (che vinceremo noi, oltretutto), l’Italia sta cercando di godersi un nuovo nonché insperato benessere a livello economico che sta portando il nostro paese divenire la prima potenza manifatturiera d’Europa e una delle più note sul piano del settore tecnologico a livello di comunicazione.

Siamo arrivati, ormai, alla 25a giornata su 30 totali e di gare che danno maggiore fascino all’intero turno ce ne sono “soltanto” 2: Milan-Roma 1-2, andata in scena sul campo neutro di Verona, e lo scontro diretto per lo scudetto Fiorentina-Juventus… i bianconeri comandano a 37 punti e i toscani seguono a 36; inoltre sappiamo che nessuna ha altri obiettivi oltre al tricolore, essendo uscite entrambe dalla Coppa Italia: i piemontesi a causa del della sconfitta 0-1 (61′ Dossena) nella stracittadina con il Torino finalista (e conseguente sorpasso all’ultima giornata per 6-5 in graduatoria) nei gironi di agosto e i gigliati nei quarti a dicembre (0-0 al nord e 1-1 con firme di Massaro prima che Mariani qualificasse i suoi alla mezz’ora del primo tempo) senza scordare che gli zebrati hanno pure lasciato la Coppa dei Campioni negli ottavi per mano dell’Anderlecht semifinalista a novembre (sconfitta 3-1 in Belgio e pari 1-1 in Italia).

Anche stavolta sono ben 50.000 i presenti e gli juventini ammontano ad almeno 10.000 presenti intanto che i fratelli Agnelli e Boniperti si presentano al loro posto precedendo pure la famiglia Pontello: sulle panchine siedono ancora De Sisti e Trapattoni… anche stavolta le assenze sono poche ma comunque di rilievo; da un lato mancano il libero titolare Galbiati e il mediano Orlandini ma il tecnico di casa sceglie comunque di affidarsi al suo 4-4-2 fidato (diventerà una sorta di 4-2-4 quando verrà buttato nella mischia anche Monelli nel finale e Sacchetti andrà a coprire nella retroguardia assieme a Vierchowod)

[G.Galli;

Cuccureddu-Vierchowod-Miani (75′ Sacchetti)-Contratto;

Pecci-Casagrande (83′ Monelli)-Antognoni (cap.)-Bertoni;

Massaro-Graziani]

da mettere al confronto con l’altro 4-4-2 (poi 4-5-1 nella ripresa grazie all’inserimento di Bonini per Galderisi e al rimpiazzo di Fanna per Marocchino) in cui mancano il duttile centrocampista Prandelli e il tandem offensivo Bettega-Rossi: mentre i primi 2 sono infortunati (Bettega starà fuori fino ai mondiali causa la rottura del ginocchio proprio a novembre nella sfida con l’Anderlecht), il terzo sta ancora scontando la squalifica di 2 anni per il calcio-scommesse in seguito allo scandalo del 1980 in cui era rimasto coinvolto e che gli aveva fatto saltare pure gli europei in casa nostra (riuscirà, miracolosamente, a farsi ridurre la penalizzazione e presenzierà al torneo estivo)

[Zoff;

Gentile-Brio-Scirea-Cabrini;

Marocchino (73′ Fanna)-Furino (cap.)-Brady-Tardelli;

Galderisi (52′ Bonini)-Virdis].

Dieci nazionali, futuri vincitori del nostro 3° mondiale, si trovano in questa sfida e Bearzot vi attingerà appieno: Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli da un lato e Galli, Vierchowod, capitan Antognoni, Massaro, Graziani dall’altro intanto che Cuccureddu non viene convocato dal 1978 e dai mondiali in Argentina, capitan Furino è stato escluso dai mondiali del 1970, Galderisi é ancora adatto solo alle giovanili e Virdis è, incredibilmente, fuori dal giro azzurro; inoltre sappiamo che il sammarinese Bonini e l’irlandese Brady vedranno la coppa del mondo da casa mentre l’argentino Bertoni sarà uno degli uomini migliori della squadra detentrice del trofeo (uscirà nel 2° girone, quello a 3 partecipanti, dietro per mano dell’Italia e del Brasile: perderanno 2-1 con noi e 3-1 con i carioca).

Da subito si vede che Trapattoni l’ha studiata in modo da conservare il primato anche a costo di perdere un punto: Brio si attacca a Graziani, per Massaro ci sta Gentile, Furino si incolla ad Antognoni, Marocchino prende Bertoni e a Tardelli viene chiesto di convergere verso il centro per fare densità a danno di Casagrande mentre De Sisti si limita a far controllare Virdis da Vierchowod e Brady da Pecci, ben sapendo che dovrà avere l’iniziativa; prima Bertoni manda fuori e poi Vierchowod costringe Zoff a salvare per intanto che Brio, Tardelli, Pecci si fanno ammonire e i bianconeri rinunciano quasi del tutto ad attaccare malgrado un vispo Galderisi.

Alla ripresa del gioco Massaro manda ancora fuori e Antognoni non é incisivo al punto da battere Zoff prima che Miani calci al volo fuori di un soffio con il destro da corner di Antognoni… poi é Brady a rientrare dalla destra e a calciare fuori di molto; nell’ultima mezz’ora Trapattoni decide di inserire Bonini per Galderisi rinforzando il centrocampo notevolmente e poi Fanna entra per Marocchino consentendo a Virdis di aggiungersi alle mischie nella sua area come saltatore aggiunto. De Sisti controbatte buttando dentro un centrocampista come Sacchetti nel ruolo di libero al posto del già sacrificato Miani e poi tocca a Monelli andare a fare la guerra in area: Bertoni si alza assieme a Pecci stringendo Monelli e Graziani con Massaro in mezzo per quello che appare quasi come un 3-2-5 molto arrangiato contando pure Antognoni in mediana e il solo Sacchetti a schermare poco più avanti alla difesa, davanti a cui anche Scirea deve diventare marcatore per stare addosso al nuovo entrato. Le mischie finali non servono a cambiare il tabellino e la Juve ottiene il tanto sospirato pareggio che la lascia a +1 proiettandola, con grandissime possibilità, verso il 20° campionato della sua storia: quello della 2a stella, pure se non é ancora detta l’ultima parola… ma intanto accontentiamoci di dire che sono 2 pari a reti inviolate consecutivi e da 5 confronti diretti la viola non realizza un gol contro la “vecchia signora”.

Fra un 1,5 mesi infurieranno le polemiche e saranno gettate ombre molto pesanti su questo duello: il 16/5/1982 la Juventus vincerà 0-1 a Catanzaro realizzando, al 75′ su rigore di Brady, che sarà ceduto in estate per fare posto a Platini, il gol decisivo per il 2° tricolore consecutivo (da qui non ci riuscirà più nessuno a raggiungere tale traguardo prima del Milan fra il 1991-1993) mentre la Fiorentina impatterà 0-0 a Cagliari vedendosi annullare un gol di Graziani per un inesistente fallo di Bertoni sul portiere Corti… il verdetto dirà 46-45 e da allora verrà varato a Firenze il detto <<MEGLIO SECONDI CHE LADRI>>; i veleni arriveranno fino ad oggi e tempo dopo capitan Antognoni dirà, durante un’intervista, <<NON VOGLIO CREDERE A DEI COMPLOTTI PER QUELLO SCUDETTO: HO SEMPRE PENSATO CHE L’UNICO OBIETTIVO FOSSE EVITARE DI GIOCARE LO SPAREGGIO PERCHE’ JUVE E FIORENTINA ERANO 2 DEI BLOCCHI PIU’ IMPORTANTI PER L’ITALIA E GLI ORGANI FEDERALI VOLEVANO EVITARE DI ACCORCIARCI LA PREPARAZIONE IN VISTA DELLA COPPA DEL MONDO>>: queste dichiarazioni non leniranno affatto i rancori e la storia di Fiorentina-Juventus, da lì in poi, si inacidì al massimo.

Fine del racconto di Fiorentina-Juventus… riusciranno i bianconeri a vendicare lo 0-3 subito all’andata 3 giorni prima di Natale?

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