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ROMA – Una Roma tutta cuore, quella che elimina l’Ajax pareggiando 1-1 all’Olimpico dopo il blitz della scorsa settimana alla Crujif Arena. Non è stata la classica passeggiata di salute anche se l’approccio dei giallorossi è stato perfetto con 2 contropiedi mortiferi già dopo 10 minuti, che avrebbero sicuramente cambiato l’Inerzia del match: nella prima occasione Dzeko permetteva a Pellegrini di arrivare solo davanti al portiere dopo una cavalcata dalla propria trequarti, ma il tiro non è stato all’altezza della situazione con Steckelenburg che parava a terra; nella seconda sempre una intuizione del centravanti bosniaco metteva Veretout in condizione di segnare ma la posizione del francese al di là dei difensori olandesi rendeva vano il gol dell’ex viola. Da lì in poi però l’Ajax prendeva campo rendendo innocui gli avanti giallorossi, con Dzeko lasciato troppo solo da un Pellegrini in costante ripiegamento difensivo ed un Mkhitaryan ancora lontano dalla forma migliore, dopo lo stop forzato del mese scorso. Di pericoli verso la porta di Pau però nemmeno l’ombra se si eccettua un clamoroso errore del portiere (portiere?) giallorosso che per poco non permette i lanceri di passare in vantaggio. Nella ripresa Ten Hag si gioca la carta Brobbey per dare più peso all’attacco e la cosa sembra dare i frutti sperati dalla panchina olandese: il centravanti già promesso al Lipsia, ad inizio ripresa s’infila tra Mancini e Cristante colpevolmente in ritardo su un lancio leggibilissimo e infila Pau Lopez uscito timidamente ai limiti della propria area. 0-1 e tutto in tempo da giocare. La Roma sbanda, subisce il secondo gol di Tadic cancellato dal Var per un evidente fallo su Mkhitaryan che solo il mediocre arbitro Taylor non vede, poi però si riorganizza e contiene lo stucchevole palleggio olandese. È proprio da un bel recupero di Mancini sullo stesso Robbey che parte l’azione capolavoro che porta al pari: Cristante gestisce la palla in area, serve Mkhitaryan sulla sua verticale, l’armeno di sinistro apre per Calafiori che si ritrova un’autostrada per arrivare fino all’area di rigore avversaria; finta sul difensore che cade come una pera matura dall’albero a terra, palla in mezzo, una deviazione la toglie a Pellegrini ma la serve su un piatto d’argento a Dzeko che al volo insacca. 1-1 e gioia giallorossa. L’Ajax sparisce: si rimette a fare il compitino cercando il lungagnome davanti sempre costantemente anticipato dai difensori giallorossi. Taylor coglie l’occasione per farsi notare ancora in negativo fermando una ripartenza romanista, in superiorità numerica per fischiare un fallo a favore della Roma, ma gli errori di questo signore stavolta non pregiudicano il passaggio del turno di una Roma che dopo 3 anni si ritrova ancora in una semifinale europea, dopo quella di Champions ai tempi di Di Francesco. Allora la partita col Barca la decise, tra gli altri Edin Dzeko, stavolta pure. Come dire che per vivere certe notti ci vogliono certi giocatori: meditate Friedkin meditate…

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