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Contro il Sassuolo finisce 2-1.Troppe assenze a centrocampo, biancocelesti ko. La squadra di Di Francesco vola in classifica

Sembra di stare allo stadio Olimpico, o in quelle vecchie trasferte d’altri tempi. Quelle senza divieti, proteste e Daspo. Al Mapei Stadium è invasione biancoceleste, circa tremila tifosi fanno sentire la Lazio a casa. Per ripartire da dove aveva lasciato il cammino, lì alla vittoria con il Frosinone, ma con troppi big rimasti a Roma: De Vrij, Biglia, Parolo e Djordjevic. Ma se tra le mura amiche la porta è blindata (solo un gol subìto in serie A, contro il Bologna), a Reggio Emilia sembra tirare un’altra aria. Lulic tocca Cannavaro in area, l’arbitro Guida ha un attimo di esitazione poi assegna calcio di rigore. Dal dischetto c’è Berardi che non sbaglia. Scossa, ancor di più per la Lazio, l’incrocio dei pali centrato da Milinkovic-Savic. Il serbo è il più attivo dei biancocelesti, colleziona anche un tiro troppo alto e un’altra conclusione nello specchio della porta, ma qui è bravo Consigli a chiudere la saracinesca. Nel secondo tempo arretra di qualche metro rispetto alla trequarti, perché in avanti Pioli fa spazio a Keita per Onazi.

Il Sassuolo continua a dimostrarsi una gran realtà, e regala un bel calcio tanto da conquistarsi il bis. Missiroli è bravo ad avventarsi sulla respinta di Marchetti, dopo il tiro di Sansone. Una Lazio senza idee si gioca la carta Matri, più di un tempo è abbastanza per Klose in campo dopo due mesi di stop. Orchestra Keita, infiocchetta nel mezzo il pallone giusto, Felipe Anderson lo scarta in rete. Il brasiliano è affezionato al Sassuolo, ci tiene a ricordarlo dopo quel gol a giro della scorsa stagione così da riaprire i conti un anno dopo per i biancocelesti. Ingrana la marcia, la Lazio, ora è solo a trazione anteriore. Cerca il pareggio, questione di vita o di morte. Così mentre ci si affida a qualche lampo di Keita o Felipe Anderson – ma anche di Kishna, linfa nuova per un Candreva svogliato – gli emiliani imbastiscono sortite offensive da brividi. All’arrembaggio gli uomini di Pioli, ma è tutto inutile. E a rendere ancora più grigio il pomeriggio emiliano ci pensa Cataldi, gomito alto su Magnanelli ed espulsione per doppia ammonizione. Emergenza, sempre di più. E la Roma ora guarda dall’alto di due punti in più, con la Lazio che si inchioda a quota 15 punti.

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