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MILANO – Siamo appena entrati nel 1998 da 11 giorni: mentre il freddo ricopre tutta Italia e le scuole sono ricominciate da meno di una settimana, la Francia sta ultimando i preparativi per ospitare i mondiali di calcio che prenderanno il via il 10 giugno fino al 12 luglio (gli ultimi del millennio, gli ultimi del secolo ma i primi a 32 squadre e con 8 gironi privi del ripescaggio delle migliori terze), Marco Pantani, a cavallo fra maggio e agosto, diverrà il secondo italiano dopo Fausto Coppi a vincere Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno, Bologna monopolizza il basket nazionale grazie alla Virtus Kinder Bologna e alla Fortitudo Teamsystem Bologna (sarà l’anno del record di derby giocati fra le 2 squadre, ovvero 10: 2 in stagione regolare, 5 in finale-scudetto e saranno emozioni fino all’ultimo istante…, 2 su 3 possibili ai quarti di Eurolega e in finale secca di Coppa Italia).

Contesto storico e condizioni di formazione

Intanto, però, lo sport più seguito é sempre il calcio e, per la XV° giornata di Serie A vediamo un calendario molto interessante e con sfide di bassa classifica con la sola Milan-Roma in cui si affrontano nobili del nostro campionato: entrambe vengono dai derby di andata degli ottavi di Coppa Italia dello scorso mercoledì, ma mentre i milanesi hanno battuto l’Inter 5-0 in casa ipotecando, di fatto, la qualificazione alla semifinale in cui si misureranno con la vincente di Parma-Atalanta, i romani hanno subito la seconda sconfitta stagionale (saranno 4 su 4 a fine anno: 1-3 in casa in campionato, 4-1 in trasferta di coppa nazionale e 1-2 al ritorno per poi chiudere 2-0 ancora in campionato: peggior bilancio di sempre con 11 gol subiti e appena 3 fatti) dai cugini…4-1 in trasferta. Inoltre, i giallorossi non vincono in gare di Serie A da Roma-Atalanta 3-0 del 7 dicembre 1997 (da allora sconfitta 3-0 in casa dell’Inter, pari 1-1 a Brescia e 1-2 con l’Udinese in casa) intanto che i rossoneri vengono da un pari 0-0 in casa con il Bologna al prezzo di 2 vittorie per 1-2 fuori casa con Atalanta e Napoli. Si sa, oltretutto, che questa sarà una sfida in cui i giallorossi partono da sfavoriti malgrado le parti siano seste a pari merito con 23 punti, infatti i capitolini non espugnano il campo dei rossoneri fra campionato e coppa dalla primavera del 1986 (0-1 firmato Pruzzo al 70′); entrambe non hanno impegni di coppa a livello europeo ma i problemi di formazione, per i tecnici Capello (tornato nell’estate 1997 dopo aver lasciato a giugno 1996 per trasferirsi al Real Madrid) e Zeman (al suo primo anno sulla panchina romanista dopo il triennio laziale), ci sono ugualmente: il primo deve rinunciare allo stopper Costacurta, squalificato, oltre agli infortunati…in difesa il brasiliano Cruz e il danese Nilsen, a centrocampo il algerino Beloufa e davanti il tandem titolare Savicevic-Weah insieme a Maniero mentre il secondo ha lasciato a casa per scelta tecnica i modesti centrali difensivi Servidei, Gomez e l’attaccante Vagner mentre il regista spagnolo Helguera é fuori per guai fisici. L’estate successiva saranno in molti ad andare in Francia per giocare la Coppa del Mondo vinta dai padroni di casa con Desailly e Candela fra gli uomini-chiave, al loro primo trionfo: in finale soccomberà 3-0 il Brasile di capitan Aldair, Cafù, Leonardo e Cruz ma il cammino di entrambi costerà molto agli altri…i transalpini supereranno l’Italia (carnefice dell’Austria di Konsel nei gironi) di capitan Maldini, Costacurta, Albertini e Di Biagio nei quarti per 4-3 ai rigori dopo lo 0-0 120′ e in semifinale supereranno la Croazia di Boban per 2-1 in rimonta; dal canto loro, i carioca avevano già eliminato gli olandesi guidati da Kluivert sempre in semifinale (1-1 e 4-2 dal dischetto) che si piazzeranno quarti dietro agli stessi Croati…non vanno dimenticati, infine, la Jugoslavia di Savicevic e l’Argentina di Balbo, estromesse negli ottavi e nei quarti dall’Olanda (sempre 2-1 negli ultimi minuti) intanto che la Croazia eliminava pure i tedeschi, fra cui Ziege, per 3-0 prima di crollare dinanzi ai francesi.

Tattica e credibilità

I 52.000 spettatori, fra cui 2000 romanisti e i presidenti Silvio Berlusconi con Franco Sensi (grandi rivali livello federale visto che il primo appoggiava la Juventus di Luciano Moggi e vedeva il suo vice Adriano Galliani nel ruolo di presidente della Lega Serie A mentre il secondo aveva, dal gennaio 1995, dichiarato guerra al cosiddetto “potere del nord”…giudicato da lui fin troppo oscuro per il calcio italiano), vedono un 4-4-2 lineare come quello di Capello, pur privo di un rifinitore come Savicevic, a confronto con il classico 4-3-3 iper-offensivo di Zeman. Ne viene fuori un primo tempo in cui la Roma, stranamente, si copre e il Milan spinge forte…un primo tempo in cui Konsel blocca bene un cross di Cardone dalla destra, al 28′ Maldini suona la carica costringendo Konsel al miracolo sul primo palo per salvare una sua incornata da angolo di Leonardo mentre al 35′ Paulo Sergio gioca di sponda dalla destra su Di Biagio, che sventaglia su Cafù ma il cross del brasiliano viene deviato fuori da Delvecchio malgrado il centravanti fosse a 2 passi dalla riga di porta andando in scivolata; al 40′ Ziege lancia su Ganz, che prolunga di testa verso Leonardo ma il sinistro del sudamericano finisce fuori e Aldair si fa ammonire chiedendo la gamba tesa dello stesso Leonardo all’arbitro di Forlì Treossi.

Il gioco non decolla

Nella ripresa é sempre il Milan, malgrado un campo decisamente in cattive condizioni, ad attaccare maggiormente ma senza pungere grazie ad una trappola del fuorigioco ben applicata dai romanisti: succede così che Paulo Sergio impegna a terra Taibi dal limite dell’area con un bel destro su cui il portiere arriva anche prima di Balbo in occasione della respinta corta e che Di Biagio, marcatore di Albertini, fisica assieme a quest’ultimo sul taccuino dei cattivi per un fallo a testa intanto che la Roma trova un perfetto Desailly a sbarrarle la strada su ogni tiro possibile e Aldair imita il francese nella sua area non lasciando mai spazio soprattutto a Kluivert, molto più mobile e pericoloso di Ganz. Verso il 55′ Boban potrebbe approfittare di un pasticcio fra Petruzzi e Candela in area ma conclude con un pallonetto di destro alto dal limite dell’area anticipando l’innesto di Delvecchio per Balbo al 58’…al 63′ ecco che Andersson rimpiazza lo stremato Ganz, annullato da Petruzzi, e si vede bloccare un buon destro da posizione defilata da parte di Konsel al 75′, poco prima che Paulo Sergio chiuda l’elenco dei cartellini gialli con un comportamento non regolamentare; al 79′ Maini rileva Leonardo e Ba serve Kluivert in area ma il deludente olandese conclude sull’esterno della rete nonostante una buona preparazione mentre all’85’ Albertini lancia su Kluivert, che gira verso Ba e sul cross non arriva Andersson di pochissimo ma all’87’ il brivido più grande lo porta la Roma, dato che Tommasi sventaglia su Totti, che tira al volo centrando la traversa da 25 metri e sulla respinta Maldini aggancia nettamente Paulo Sergio portando ad un rigore evidente per tutti tranne che per Treossi ma lo stesso Paulo Sergio, all’89’, potrebbe ancora realizzare con il destro al volo dal limite dell’area proprio anticipando l’entrata in campo di Tetradze per lo stanchissimo Di Francesco e con conseguente passaggio di modulo 5-3-2 con Di Biagio-Totti-Tommasi in mediana e Paulo Sergio-Delvecchio davanti non sapendo che l’ultima occasione l’avrà il Milan, con Konsel che blocca ancora a terra su Albertini da fuori area. A fine gara, dello 0-0 (era finita 1-1 l’anno prima mentre nel 1995/96 avevano vinto i rossoneri per 3-1) nessuno é contento e la stagione, sapendo anche che la Fiorentina, oltre a tutte quelle davanti, ha vinto agganciando il duo all’sesto posto, si sta rivelando decisamente insoddisfacente.

Conclusioni finali

A maggio la stagione lascerà l’amaro in bocca a entrambe: il Milan arriverà decimo dietro a Juventus, Inter, Udinese, Roma, Fiorentina, Parma, Lazio, Bologna, Sampdoria subendo anche un roboante 5-0 il 3 maggio 1998 in Roma-Milan (passivo più pesante di sempre nella storia fra queste 2 squadre) mancando per il secondo anno consecutivo l’accesso alle coppe europee, visto che perderà pure la finale di Coppa Italia (la seconda della gestione Berlusconi dopo lo 0-0 fuori casa e 0-1 in casa con la Juventus nell’aprile 1990) dinanzi alla Lazio (vittoria rossonera per 1-0 firmata da Weah al 90′ a Milano e sconfitta a Roma per 3-1 in rimonta con appena 10′ nel secondo tempo dopo il vantaggi siglato da Albertini in apertura di ripresa) che aveva, appunto, fatto fuori la Roma nei quarti (doppia delusione per 4-1 e 1-2) nell’anno peggiore per il bilancio romanista nei derby (ad oggi 4/4 vittorie é record in un’annata, purtroppo), la stessa Roma che si é piazzzata IV° ritrovando la Coppa UEFA dopo 12 mesi di astinenza dai tornei internazionali: Zeman resterà ma Capello andrà via e le stagioni seguenti saranno molto influenzate dal fattore panchine…appuntamento al prossimo ricordo di Milan-Roma.

Il tabellino

MILAN-ROMA 0-0

MILAN (4-4-2): Taibi; Cardone, Desailly, Maldini (cap.), Ziege; Ba, Albertini, Boban, Leonardo (79′ Maini); Kluivert, Ganz (63′ Andersson). A disposizione: Rossi S., Daino, Comazzi, Donadoni, Smoje. Infortunati: Cruz, Nilsen, Beloufa, Weah, Maniero, Savicevic. Squalificati: Costacurta. Allenatore: Capello.

ROMA (4-3-3): Konsel; Cafù, Aldair (cap.), Petruzzi, Candela; Di Francesco (88′ Tetradze), Di Biagio, Tommasi; Sergio S., Balbo (58′ Delvecchio), Totti. A disposizione: Chimenti, Scapolo, Dal Moro, Pivotto, Gautieri. Infortunati: Helguera, Vagner. Fuori per scelta tecnica: Gomez C., Servidei. Allenatore: Zeman.

ARBITRO: Treossi di Forlì.

NOTE: Ammoniti Aldair (R) per proteste, Albertini (M) e Di Biagio (R) per gioco falloso, Sergio P. (R) per comportamento non regolamentare.

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