E sul suo futuro l’attaccante del Lazio non si pronuncia. Probabile che lasci il calcio a fine stagione, poi forse la carriera da allenatore
Che mito quel Klose. Gli chiedono: “Se il ct tedesco ti richiamasse, torneresti in nazionale?”. Lui piazza il sorriso diabolico: “Sai quante volte mi hanno già chiamato? Ma ho detto al mister (Low, ndr) di aver preso la mia decisione. E quando decido, non torno più indietro”. Meglio per la Lazio, che si gode Miro in esclusiva. A fine stagione però probabile che lasci il calcio: “Dopo Natale vedrò come sto e in un paio di giorni sceglierò cosa fare. Futuro da allenatore? Mi piacerebbe, ma ancora non so”. Di sicuro stasera vuole battere il Rosenborg nell’Olimpico semivuoto (5000 biglietti venduti, 500 tifosi norvegesi) e ipotecare il passaggio ai sedicesimi di Europa League: “Giochiamo in casa, dobbiamo vincere e non sarà facile: affrontiamo una squadra compatta con esterni veloci”. Parla già da allenatore, Miro. Djordjevic e Keita, assenti stasera, possono essere orgogliosi del suo giudizio: “Avranno un grande futuro. Filip mi piace, ha tutto: va in profondità, ha corsa, sa in anticipo dove finirà la palla”. Oggi però il centravanti sarà Matri, prevista un’altra staffetta con Klose.
Il Rosenborg sta vincendo il suo “scudetto” numero 23 in Norvegia, ha avuto parecchia sfortuna nelle due precedenti partite di Europa League (un punto) e non va sottovalutato. Miro non lo fa e scuote i compagni dopo la caduta con il Sassuolo: “Sappiamo cosa migliorare, ora però l’importante è passare il turno. A me servono ancora una o due partite per essere al massimo”, dice. E Pioli suggerisce la ricetta vincente: “Dobbiamo controllare noi la gara e giocare con ritmo, cosa fondamentale in Europa”. Senza Biglia, che tornerà contro il Toro come Djordjevic, il tecnico ripresenta il 4-2-3-1 e si aspetta un bel regalo per il suo compleanno: “Sto rivedendo cose che a inizio stagione avevamo perso, ci toglieremo soddisfazioni”. Almeno sei novità rispetto a Reggio: Berisha in porta, Konko, Hoedt e Radu in difesa, Mauri trequartista, Matri di punta. Sette, addirittura, se Pioli (come sembra) schiererà Kishna, recuperato, al posto di Anderson. Niente da fare per Morrison, bloccato da un problema alla gamba sinistra: quando riusciremo a scoprire l’oggetto misterioso?