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Tutto facile per la Grissin Bon (90-77 contro Cantù) che conquista la quinta vittoria di fila, gli irpini passano invece ai supplementari a Varese. Bene anche Caserta contro Trento. Pesaro esce dalla crisi battendo Venezia

ROMA –  Milano, non scappi. E’ il messaggio che Reggio Emilia e Avellino mandano alla capolista del campionato. La squadra di coach Menetti regola in casa Cantù (90-77), gli irpini passano invece a Varese in un match combattutissimo fino ai supplementari (68-66). In tarda mattinata l’EA7 aveva espugnato il parquet di Torino (100-97), vittoria che però non ha fermato l’ira di Repesa nei confronti dei suoi ragazzi. Bene Caserta che sfrutta il fattore campo per Trento (84-67), torna a vincere Pesaro, che batte Venezia.

REGGIO EMILIA-CANTU’ 90-77  Al ritorno nel suo “PalaBigi” dopo due match in esilio forzato al PalaDozza di Bologna, la Grissin Bon supera in scioltezza una Cantù fin troppo arrendevole e centra la quinta vittoria consecutiva che la mantiene al secondo posto in graduatoria. Inizio di match tambureggiante. Alti ritmi e rapidi canestri da ambo le parti. A metà frazione a condurre le danze è la Grissin Bon: 12-9. La maggiore intensità difensiva permette poi ai biancorossi di allungare ulteriormente e di chiudere il primo quarto in vantaggio di 8 lunghezze (27-19). Il secondo periodo vede i padroni di casa spingersi fino al +14 in avvio, 38-24; Coach Kurtinaitis prova a metterci qualche pezza ma i suoi proprio non lo ascoltano e al 7′ il vantaggio della truppa di Menetti tocca le 19 lunghezze, 46-27, sospinta da uno strepitoso Polonara. All’intervallo lungo ci si arriva con i biancorossi sul +17 (55-38). Al ritorno sul parquet è ancora la Grissin Bon la dettare legge. Al 4′ sono 22 le lunghezze di vantaggio di Aradori e compagni, con la Red October incapace di imbastire una reazione un minimo efficace. Due minuti dopo il tabellone, su “bomba” di Della Valle, segna 71-45 con il match, di fatto, già in ghiaccio. All’ultimo quarto ci si arriva con la Pallacanestro Reggiana sul +27. In avvio Cantù salva l’onore piazzando un parziale di 12-2 e provando a metterci un po’ di mordente, ma non appena i biancorossi tornano ad alzare l’intensità rimandano a grande distanza gli avversari. Il finale di match è pura accademia prima che la sirena sancisca il successo reggiano.

GRISSIN BON REGGIO EMILIA:
Aradori 15, Needham 8, Polonara 21, James 6, Della Valle 16, De Nicolao 5, Bonacini, Strautins 6, Cervi 12, Lesic 1. Allenatore: Menetti.
RED OCTOBER CANTU’: Baparapè ne, Parrillo, Laganà ne, Pilepic 15, Waters 15, Callahan, Kariniauskas 2, Darden 10, Quaglia ne, Travis 8, Johnson 13, Lawal 14. Allenatore: Kurtinaitis.
ARBITRI: Baldini-Ranaudo-Begnis. NOTE: parziali 27-19, 55-38, 82-55. Tiri liberi: Reggio Emilia 8/12, Cantù 8/16. Uscito per 5 falli: nessuno.

VARESE-AVELLINO 66-68 (DTS) – La Sidigas Avellino prosegue la sua bella serie (7 vittorie in fila tra campionato e Champions League) mentre Varese vede acuirsi la sua crisi di risultati: quattro k.o. consecutivi sugli stessi due palcoscenici, questa sera per due punti 77 a 79. La partita è stata tiratissima, emozionante, sempre giocata nel più totale equilibrio e non è un caso che siano stati necessari i 5 minuti di un overtime per stabilire il vincitore. Varese ha dovuto fare i conti con la grave assenza di Anosike, miglior rimbalzista del campionato, ma la buona prova del giovane Pelle (5/6 al tiro e 13 rimbalzi) e la difesa a zona, a lungo utilizzata, hanno consentito di contenere i danni sotto le plance. Avellino ha mostrato a tratti un po’ di sufficienza, con il solo Green (2/3 da due punti, 2/4 da tre, 3-4 nei personali, 6 rimbalzi e 4 assist) davvero continuo; ma almeno a tratti Ragland (5/13 e 6 assist), Thomas (6/13) e i solidi Fesenko (6/10), Leunen (3-4) e Cusin (9 rimbalzi) si sono fatti valere.

OPENJOBMETIS:
Maynor 15, Avramovic 8, Pelle 12, Bulleri, De Vita ne, Cavaliero 9, Campani 2, Kangur 7, Canavesi ne, Ferrero 2, Eyenga 20, Johnson 2. Allenatore: Moretti.
SIDIGAS AVELLINO: Zerini 3, Ragland 14, Green 13, Esposito ne, Leunen 9, Cusin 3, Severini ne, Randolph 5, Obasohan 3, Fesenko 13, Parlato ne, Thomas Adonis 16. Allenatore: Sacripanti.
ARBITRI: Filippini-Bartoli-Borgioni. NOTE: parziali 19-16, 35-36, 53-53, 68-68. Tiri liberi: Varese 11/19, Avellino 14/24. Usciti per 5 falli: Avramovic e Kangur.

CASERTA-TRENTO 84-67 – Vera sorpresa fin qui di questo inizio di regular season, la Pasta Reggia Caserta vince e convince anche contro la Dolomiti Energia Trento, superandola in classifica e portandosi al quinto posto. Bel primo quarto, giocato punto a punto e a ritmi veloci, con Putney che domina la parte centrale (applauditissimi un alley oop su perfetto assist di Sosa e una schiacciata dopo una finta) e Trento che risponde con Jefferson e Lighty. Caserta si affida molto a Watt sotto canestro (9 punti nel primo quarto), ma nel finale arrivano dalla panchina, con Giuri e Cinciarini, i punti del break che portano i locali sul 23-17, punteggio che chiude i primi 10′. L’inizio del secondo quarto è nel segno di Cinciarini e Baldi; il primo realizza sei punti di fila, sul fronte opposto il secondo tiene a galla Trento confermando di essere in serata (11 i punti realizzati nei primi due quarti). Caserta allunga con Watt (35-25), la Dolomiti Energia quasi rientra con Jefferson (35-32), ben assistito da Craft; negli ultimi 60″ sono Sosa e Putney a fare la differenza e a riportare la Pasta Reggia sul 41-36 che porta all’intervallo lungo. Al ritorno sul parquet Caserta cambia marcia, e lo fa con il tiro dalla lunga distanza; delle sei le triple realizzate, tre le infila Putney con i primi tiri del quarto, quindi Giuri e Cinciarini, che ne mette due di fila per il massimo vantaggio Juve (61-44). Trento non riesce a cambiare ritmo, e Caserta chiude sul 63-49. Nell’ultimo quarto è Sosa a cambiare marcia; il play Usa si carica la squadra bianconera sulle spalle, guida tutte le azioni d’attacco, e al tiro mostra tutta la sua qualità realizzando 15 punti. Caserta chiude in scioltezza sull’84-67.

PASTA REGGIA CASERTA
: Sosa 18, Cinciarini 18, Ventrone ne, Putney 17, Gaddefors 2, Jackson ne, Giuri 6, Bostic 6, Cefarelli ne, Metreveli ne, Czyz 2, Watt 15. Allenatore: Dell’Agnello.
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO: Craft 2, Jefferson 19, Baldi 11, Moraschini 2, Forray 14, Flaccadori, Gomes 8, Hogue 4, Lighty 7, Lechthaler ne. Allenatore: Buscaglia.
ARBITRI: Seghetti-Sardella-Bongiorni. NOTE: parziali: 21-17, 39-36, 63-49. Tiri liberi: Caserta 15/19, Trentino 14/17. Uscito per cinque falli: nessuno.

PESARO-VENEZIA 84-78 – Nel posticipo Pesaro batte Venezia interrompendo la striscia negativa di quattro sconfitte consecutive. A trascinare la Consultinvest sono Ceron e Zavackas, autori rispettivamente di 23 e 16 punti. La gara resta in bilico fino alla fine e sul ko degli uomini di coach De Raffaele, oltre che le più basse percentuali al tiro, pesano le troppe palle perse (saranno 16 al termine dell’incontro). Dopo un primo quarto di grande equilibrio, nel secondo periodo la Reyer decide di difendere a zona ma la Vuelle non si scompone e a suon di triple scappa sul +13 (38-25). Venezia è brava a fermare l’emorragia prima dell’intervallo lungo (41-36) e al ritorno sul parquet gli ospiti piazzano addirittura il sorpasso (41-42). Al 26′ Venezia è sempre avanti (48-51), ma Pesaro non molla e chiude il terzo periodo sotto di un solo punto (57-58). A inizio ultimo quarto due tiri consecutivi dall’arco del solito Ceron spingono i padroni di casa di nuovo avanti (63-58), prima del nuovo contro-sorpasso di Venezia trascinata da McGee (73-74 al 37′). Nel finale sono Zavackas e Harrow a chiudere i conti regalando a Pesaro l’allungo decisivo.

CONSULTINVEST PESARO:
Fields 10, Gazzotti, Cassese ne, Thornton 13, Jasaitis 4, Ceron 23, Bocconcelli ne, Jones 6, Serpili ne, Nnoko, Zavackas 16, Harrow 12. Allenatore: Bucchi.
UMANA REYER VENEZIA: Haynes 6, Hagins 7, Ejim 6, Peric 15, Bramos 9, Tonut 13, Visconti ne, Filloy, Ress ne, Ortner 3, Viggiano ne, McGee 19. Allenatore: De Raffaele.
ARBITRI: Sabetta-Paglialunga-Martolini. NOTE: parziali 17-14, 41-36, 57-58. Tiri liberi: Pesaro 17/21, Venezia 11/16. Uscito per cinque falli: nessuno.

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