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La Leonessa torna da sola in vetta alla classifica, grazie alla vittoria 74-69 contro Mantova e alla contemporanea sconfitta interna di Treviso contro Legnano. Un successo, quelli di Cittadini e compagni, ottenuto nonostante i tanti infortuni e gli acciacchi, come ha sottolineato Andrea Diana in sala stampa al termine del match.

Stasera contavano solo i due punti – le parole del coach -, considerato che venivamo da una settimana in cui ci siamo allenati a ranghi ridottissimi. Abbiamo fatto per tre quarti di gara la miglior prestazione dell’anno, come fluidità nel nostro gioco offensivo e come voglia di cercare un passaggio in più per il tiro migliore. Ho visto dieci passi avanti rispetto a una settimana fa, con grande voglia di giocare insieme: questo denota unione e un bellissimo spirito di gruppo, che emerge soprattutto nei momenti di difficoltà e fa compattare ulteriormente la squadra. Il quarto periodo? Siamo sicuramente calati per tenuta fisica, attenzione e lucidità, e tutto questo ti porta a commettere errori banali, con di fronte una squadra che non ha mai mollato, grazie anche alla grande esperienza di giocatori come Gergati e Ndoja che hanno vinto campionati e sanno che le partite non sono davvero mai finite se non alla sirena. Forse ci siamo rilassati a fine terzo quarto, perché nessuno si aspettava un divario sui venti punti in questo tipo di gara. In quei momenti di difficoltà è emersa tutta la nostra settimana di allenamenti, come dicevo prima, a ranghi ridotti: se non fai un lavoro di un certo tipo nella preparazione della partita, poi paghi sicuramente qualcosa la domenica, e anche oggi si è visto. Una volta sotto, però, siamo stati bravi a non disunirci, a restare calmi, a rimettere le cose a posto in difesa e trovare un paio di canestri importanti per tornare avanti e chiudere la partita. Cosa ho detto ai miei ragazzi? Ho fatto loro i complimenti perché ci siamo presi altri due punti e ho detto che agli errori che abbiamo commesso penseremo da martedì. Mirza? Sono contento per lui perché so quanto tenesse a questo match: si vede la sua maturazione, perché vederlo esultare per un canestro di un compagno o andare a complimentarsi con un altro che ha appena preso uno sfondamento, nella serata in cui fa 8/9 da tre, vuol dire che il bene della squadra viene prima di tutto”.

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