
La squadra di Pianigiani resta in partita fino alla fine ma allunga la striscia di sconfitte. Non bastano i 31 punti di James
ISTANBUL – Quattro in fila. Ma questa sconfitta (92-85) è diversa. Perché il Fenerbahce deve fare un partitone per piegare quest’Armani e il miglior Mike James dell’anno (31 punti e 6 assist con 6 su 13 da tre), e vedere Mastro Obradovic finire a braccia levate sotto la sua curva racconta di quanto i vicecampioni d’Europa se la siano sudata.
Più grossi, a tratti dominanti nelle due aree, ma devono ringraziare Marko Guduric, mastino e bomber (20 punti, 12 nell’ultimo quarto). In casa Armani hanno retto Gudaitis (13 e 6 rimbalzi) e Tarczewski (9+10), con qualche sprazzo di Kuzminskas (13 pù 7). Così così Micov (8 e 5 assist), maluccio Jerrells, male Brooks e Bertans.
Non è serata di svolazzi, a casa Obradovic non lo è mai. I centimetri di Vesely e Melli e i tentacoli di Kalinic formano una muraglia che l’Armani prova a bucare da fuori, ma Micov e Bertans prendono solo ferri. Allora James innesca Tarczewski, che firma i primi 6 punti esterni, ma è tutta Milano che va forte a rimbalzo d’attacco, impedendo il gioco di corsa ai frillini Dixon e Green. James ci prende gusto, arma le triple di Micov e Jerrells, poi si mette in proprio con 5 punti dei suoi, firmando il 15-21 del primo quarto timbrato da un’Olimpia corale e coraggiosa, nonostante il 3 su 11 da tre.
Dall’infinito arsenale turco emergono Sloukas e Guduric, che iniettano fosforo e muscoli al centrocampo di casa, e se non bastasse la loro fisicità Obradovic ripropone le doppia torre: basket vintage, con Lauvergne accanto a Vesely a mettere in crisi Brooks prima e Kuzminskas poi attaccando in post basso. C’è anche Datome nel quintetto gialloblu che rimonta fino al 38-33 del 18′, con Milano aggrappata a James, finché Pianigiani non s’inventa un quintettone con tre ali e ritrova un’ancora per tornare ad attaccare il cuore dell’area. Stavolta con la mobilità Gudaitis, che si sblocca con i suoi primi 7 punti negli ultimi 70″ del secondo quarto: pari a 40 (ma 54-39 nella valutazione statistica pro-Fenerbahce), e tutti a rifiatare.
Non lo fa a sufficienza Milano, se l’avvio di ripresa è un mini-horror: persa sulla rimessa di Micov, fuga e canestro di Dixon, fallo tecnico a James, tutto in 5 secondi. La prima tripla di Datome vale il primo +6 turco, la pressione fisica dei padroni di casa centrifuga gli attacchi Armani, che vive di eroismi personali ma perde il filo del gioco. E non c’è antidoto a Lauvergne, che si mangia ancora l’area milanese insieme a Vesely (58-49 al 25’42”): è il basket di Eurolega, bellezza, dove i lunghi fanno ancora la differenza, soprattutto nell’intimidire gli esterni altrui. L’Olimpia trova briciole lituane da Gudaitis e Kuzminskas, di là Dixon stampa un +10 che sa di precoce sentenza, soprattutto visto il 5 su 22 da tre al terzo intertempo.
Che diventa +12 a inizio ultima frazione, con le ennesime scorribande di Lauvergne, e ci sono le pennellate di Sloukas (77-65) a rispondere alle iniziative personali di James. Ma far prendere fuoco al play di Portland può essere letale: il numero 2 dell’Armani sforna triple da delirio, produce 17 punti in 8 minuti per riportare di peso i suoi sull’81-79 al 38′. La forza del Fenerbahce è andare nei due possessi offensivi chiave dal suo miglior difensore: Guduric ripaga con due triple letali, James ne ha ancora ma Kalinic, da tre, chiude i conti.
E la concorrenza galoppa, il settimo posto di Milano è minacciato da vicino. Urge frenare l’emorragia mercoledì prossimo in casa col Bayern.
RISULTATI (dodicesima giornata) – Olympiacos-Efes 88-81, Cska Mosca-Khimki 88-74, Fenerbahce-Milano 92-85, Maccabi Tel Aviv-Baskonia 79-81, Real Madrid-Barcellona 92-65. Domani: Bayern-Zalgiris, Panathinaikos-Darussafaka, Gran Canaria-Buducnost
Classifica: Fenerbahce 11-1, Cska Mosca e Real Madrid 10-2, Efes 8-4, Olympiacos 7-5, Barcellona e Milano 6-6, Zalgiris, Panathinaikos e Bayern 5-6, Baskonia 5-7, Gran Canaria 4-7, Khimki 4-8, Maccabi Tel Aviv e Buducnost 3-8, Darussafaka 1-10.
