Oggi a Biella ultimo test contro Portorico. Parla Marco, a Torino in campo con la maschera per la frattura al volto: “I richiami del c.t. ci tengono in tensione, ma se li evitiamo è meglio. Abbiamo il piacere di giocare insieme e ci vogliamo bene”
MILANO – Tre giorni di riposo assoluto prima di riprendere una lenta e graduale attività che possa riportarlo in campo, secondo i piani dei medici federali e del c.t. Messina, per la seconda partita del Preolimpico di Torino, quella del 5 luglio contro la Croazia, un crocevia importante per volare in Brasile. E’ questo il prezzo che Marco Belinelli deve pagare per la gomitata di un giocatore canadese che domenica scorsa a Bologna gli ha procurato la rottura dell’osso mascellare sinistro. “Adesso sto meglio, il dolore forte dell’altra sera è passato, avverto un po’ di fastidio se devo masticare perciò mi alimento soprattutto con sostanze liquide – dice il Beli dal ritiro di Torino –. La botta è stata forte ma credevo che si fosse assorbita già nell’intervallo della gara. Infatti sono risalito per giocare il secondo tempo quando mi sono accordo che perdevo sangue dal naso e tutta la parte sinistra del volto si era gonfiata. Così ho fatto un passaggio all’Ospedale Maggiore e il lunedì una visita da uno specialista maxillofacciale che mi ha diagnosticato la frattura. Adesso sono fermo, intanto ho fatto l’impronta per la maschera protettiva che dovrò indossare nelle partite di Torino. La mia preparazione riprenderà domani ma dovrò evitare contatti di gioco. Lavorerò per mantenere la condizione fisica e la meccanica di tiro”.