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Il giocatore, autorizzato a raggiungere in ritardo il ritiro azzurro per motivi personali, si sfoga su Instagram: “Voglio rispetto, il sistema è malato in cima”. Il presidente della Fip: “Vedremo con chi ce l’ha, parleremo a quattr’occhi”

ROMA – Rischia di scoppiare un nuovo caso Hackett in nazionale a poco più di un mese dal Mondiale. Il cestista italo-americano, che già nel 2014 venne squalificato per 6 mesi per aver abbandonato senza giustificato motivo il ritiro azzurro adducendo presunti guai fisici non accertati dai medici, è stato autorizzato a raggiungere in ritardo il raduno di Pinzolo “per motivi personali”.

HACKETT: “VOGLIO RISPETTO, A ME NESSUNO METTE I PIEDI IN TESTA” – Il giocatore del Cska Mosca ha scritto una lunga e ‘misteriosa’ storia su Instagram: “Non capiscono la differenza tra l’amore per il gioco e lo scherzo politico. Non rispettano chi ha rispettato il gioco da anni e chi sul campo spende sudore da quando è bambino. Vogliono apparire, vogliono comandare, ma fanno solo male al nostro sport. Io sono diverso. Dico alt. Rifletto. Le prese in giro sono state pesanti. Vergognose. Ed io non ci sto! Dico alt per chi è stato eliminato, dico alt perché lo dicevo da anni che il sistema è malato in cima. E a me i piedi in testa non me li mettono. Per me, per Pesaro, per Siena per la mia famiglia. Punto #somethingdifferent”.

PETRUCCI: “NON SO SE CE L’HA CON ME O CON LA FEDERAZIONE: CHIARIREMO” – Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Fip, Gianni Petrucci: “Gli accordi con me e con il ct Sacchetti prevedono il suo arrivo a Pinzolo venerdì prossimo. Per motivi personali non è riuscito ad aggregarsi alla squadra a Milano ma lo aspettiamo venerdì come d’intesa. Per quanto riguarda le sue esternazioni, che potrebbero riguardare me o la Federazione, sarà mia premura chiarirle a quattr’occhi con lui”, ha chiosato.

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