Gli Spurs dell’azzurro fermati a Miami dallo show del centro. I Clippers, sempre più solidi, regolano Minnesota con un grande Gallo, decisivo nei canestri finali
MIAMI-SAN ANTONIO – Hassan Whiteside per una sera veste i panni di Hakeem Olajuwon, giganteggia nella zona pitturata e manda ko gli Spurs. Il lungo di Miami produce una prestazione assolutamente spaziale, flirta con una tripla doppia (nel post partita chiederà un nuovo conteggio delle sue stoppate perché convinto di essere arrivato a quota 10) e alla fine chiude con 29 punti, 20 rimbalzi e nove stoppate. Serate come questa fanno crescere i rimpianti della dirigenza di Miami per la sua oramai proverbiale incostanza, ma questo è un altro discorso. Dal canto suo San Antonio fa di tutto per facilitare il compito a una squadra che deve rinunciare a pezzi da novanta come Goran Dragic, Dwyane Wade, Dion Waiters e James Johnson steccando completamente a livello offensivo. Gli Spurs tirano con un bruttissimo 33% dal campo, traditi soprattutto da un disastroso LaMarcus Aldridge (2/14 al tiro). Fatica parecchio anche Marco Belinelli, il quale mette a referto otto punti (tirando con un brutto 3/13) in 28’.
Si parte ed è subito Whiteside Show. San Antonio ritrova Derrick White (ma deve rinunciare a Pau Gasol e Rudy Gay), Miami però prende subito il controllo delle operazioni piazzando un parziale di 15-0 prodotto soprattutto dalle giocate di Ellington e Whiteside. I canestri dal perimetro di Mills permettono agli Spurs di tornare in scia, Miami però ha una marcia in più e si rimette a correre nella seconda frazione. DeRozan prova ad avvicinare gli Spurs ma Whiteside distrugge Aldridge, mentre Ellington e Richardson fanno il resto e la squadra di casa arriva così al riposo avanti 50-42. All’intervallo Hassan Whiteside ha già 18 punti, 14 rimbalzi e otto stoppate a referto. San Antonio prova a tornare in carreggiata nel terzo quarto con la produzione del solito DeRozan e quella di un buon Davis Bertans dalla panchina, gli Heat però tengono a distanza gli ospiti e provano a piazzare lo sprint decisivo a cavallo tra fine del terzo periodo e l’inizio del quarto. Con la tripla di Ellington a 10’09’’ dalla sirena Miami tocca il +19, sembra una sentenza ma proprio come nella sfida con Orlando San Antonio tira fuori l’orgoglio e prova a far sudare la squadra della Florida fino alla fine. Bertans, DeRozan e Belinelli riportano gli Spurs al -5 a 51’’ dalla fine ma non basta. Un Whiteside in serata di grazia (che fa anche 9/11 ai liberi, prova eccellente per uno che in carriera tira con il 62%), infatti, chiude i conti dalla lunetta.
MIAMI HEAT-SAN ANTONIO SPURS 95-88
Miami: Whiteside 29 (10/17, 0/1), Ellington 20, Winslow 16. Rimbalzi: Whiteside 20. Assist: Richardson 5.
San Antonio: Belinelli 8 (1/7 da due e 2/6 da 3, tre assist e due recuperi in 28’), Mills 20 (4/10, 4/12), Bertans 19, DeRozan 18. Rimbalzi: Aldridge 16. Assist: DeRozan 8.
LOS ANGELES-MINNESOTA – I Clippers (6-4) regolano fra le mura amiche i Timberwolves (4-7) al termine di una partita divertente e intensa. Protagonista è Danilo Gallinari che firma i canestri decisivi nel finale per regalare ai suoi una vittoria preziosa che conferma ancora di più la solidità della squadra di Los Angeles.
Doc Rivers lancia il rookie Shai Alexander in cabina di regia (Bradley out) e conferma Marjanovic in quintetto, mentre Thibodeau ritrova il “ribelle” Butler. Il primo quarto (33-31 Minnesota) è caratterizzato dal duello a distanza fra Towns (11 punti) e Gallinari (8 punti). Il giocatore italiano, ancora una volta, è molto concreto e fisicamente esplosivo ed è impressionante la varietà di movimenti che ha in arsenale risultando spesso immancabile. Una delle caratteristiche sottovalutate di Gallinari (Doc Rivers lo sottolinea costantemente) è la capacità di passaggio e non è un caso che ogni volta che la palla esce dalle sue mani l’attacco ne beneficia. La gara è piacevole, anche perchè le difese sono assenti, e le qualità di grandi solisti come Lou Williams o Derrick Rose ne viene esaltata. Colpisce in generale l’atteggiamento dei Clippers, che giocano una pallacanestro divertente con tutti i giocatori coinvolti e trovano dalla panchina punti importanti ed energia.
L’equilibrio sul finale di tempo (63-59 Clips) è rotto da Tobias Harris (17 punti all’intervallo) con due belle penetrazioni che esaltano lo Staples. E’ a inizio ripresa che i padroni di casa cambiano marcia nella loro metà campo, chiudendo l’attacco dei Twolwes e scatenando la transizione per il massimo vantaggio (77-66 a 8’11” terzo quarto). La squadra di Thibodeau, in una serata dove Wiggins non è incisivo e Butler è ben marcato da Beverley, è costretta sempre ad inseguire e serve un generoso Rose per restare a contatto. Minnesota ha un linguaggio del corpo che dice tutto del momento, con tanti giocatori in campo che sono fermi e faticano a trovare il ritmo e Towns che a tratti scompare dal campo (4 tiri nel secondo tempo, 1 nell’ultimo quarto).
Los Angeles ha la grande colpa di non chiudere la gara nella terza frazione (92-84) e, quando Butler (16 nel quarto conclusivo) decide di incominciare a giocare, i Lupi hanno un sussulto con 8 punti consecutivi dell’ala da Marquette che ristabiliscono l’equilibrio (94-93 Clips a 10’07” alla fine). Rivers decide di cambiare quintetto e trova la quadratura difensiva con tre piccoli (Alexander, Beverley e Williams) ma è l’attacco che non gira, con Gallinari che fatica ad attaccare il canestro e gli errori di lettura si ripetono favorendo il contropiede orchestrato da Rose. Nel momento decisivo però l’ex Olimpia Milano risponde presente e, prima segna una tripla che toglie pressione (110-103 a 4’07”) e poi di pura classe firma sei punti negli ultimi 2 minuti e 42, caricandosi sulle spalle tutto l’attacco e chiudendo la gara.
LOS ANGELES CLIPPERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 120-109
Clippers: Gallinari 22 (5/11 da due, 2/6 da tre, 6/6 tl, 4 rimb, 3 assist) Harris 22. Rimbalzi: Harris 10. Assist: Williams 6.
Twolves: Rose 21, Butler Towns 20. Rimbalzi: Towns 12. Assist: Butler 5.
