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Traguardo importante per il Gallo, che eguaglia anche il suo massimo stagionale. Prima vittoria per Bargnani e i Nets e primo successo dopo 6 partite per Belinelli e i Kings

MILANO — Tre vittorie su tre nella notte italiana in NBA. Danilo Gallinari festeggia battendo Milwaukee i 5.000 punti in carriera, club in cui raggiunge Andrea Bargnani che con i suoi Nets centra a Houston la prima vittoria stagionale. Marco Belinelli contribuisce a far ripartire i Kings dopo 6 sconfitte consecutive.

DENVER NUGGETS-MILWAUKEE BUCKS 103-102 — Danilo Gallinari diventa il secondo italiano a superare il muro dei 5.000 punti in carriera (il primo era stato Andrea Bargnani) e pareggia il suo massimo stagionale a quota 25 punti, ma se può festeggiare con una vittoria dei suoi Nuggets lo deve a Kenneth Faried, che a 5” dalla fine raccoglie a due passi da canestro un forzatissimo tiro dell’azzurro e lo converte nel sorpasso definitivo su Milwaukee. I Bucks si arrendono solo quando il tiro della disperazione di Middleton viene vomitato dal ferro, regalando a Denver la seconda vittoria consecutiva (4 vinte-4 perse in stagione) e condannando l’esuberante franchigia del Wisconsin al 2° k.o. di fila (4-5). É stata una partita folle: Milwaukee l’ha dominata tirando col 70% dal campo nel primo tempo; Denver l’ha ribaltata con un super terzo quarto, volando fino a un +13 che sembrava essere oro a 9’ dalla fine; riaperta dalla furia di Bayless (il migliore dei Bucks, con 14 dei suoi 22 punti nel 4° periodo) e chiusa definitivamente da Faried, tornato The Manimal nella ripresa (13 punti e 7 rimbalzi) dopo un primo tempo anonimo. Gallinari è stato a lungo l’unica vera arma offensiva di Denver, con le perle della tripla che a 2’11” dall’intervallo lo porta nel club dei 5.000 e il terzo quarto da 11 punti. Ma nel 4° periodo ha lasciato la scena a Mudiay, che ha chiuso con la 2a doppia e il massimo in carriera in assist (11). Milwaukee, senza Parker (a riposo), Carter-Williams e Mayo (infortunati), arriva all’intervallo sul 64-53 col 70% dal campo e 8/11 da tre. Ma Denver (che ha perso Wilson Chandler per l’intera stagione per un’operazione all’anca) ribalta tutto annullando i Bucks in un terzo quarto da 34-16 (con avversari tenuti a 6/15 al tiro) propiziato dai punti di Gallinari, col vantaggio che si dilata fino al 95-83 firmato Jokic a 8’53” dalla fine. I Bucks però non si arrendono, trovano in Bayless l’uomo della svolta che li porta alla parità sul 98 con 1’54” da giocare. Antetokounmpo (ripresa anonima dopo un solido primo tempo) firma il sorpasso sul 102-101 a 17” dalla fine, poi Faried mette una pezza all’errore di Gallo e Denver mette il naso avanti. Stavolta definitivamente.
Denver: Gallinari 25 punti (3/7 da due, 4/8 da tre, 7/7 tiri liberi), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 recupero, 3 perse in 37’34”. Faried 19 (8/9, 3/6 tl), Mudiay 16, Hickson 12. Rimbalzi: Faried 9. Assist: Mudiay 11.
Milwaukee: Bayless 22 (4/7, 3/3, 5/6 tl), Monroe 18, Vasquez 15. Rimbalzi: Monroe 10. Assist: Vasquez 9.
HOUSTON ROCKETS-BROOKLYN NETS 98-106 — All’ottavo tentativo arriva il primo successo della stagione dei Nets. Brooklyn produce una prestazione convincente, tira finalmente con una certa precisione (8/17) dalla lunga distanza e riesce a imporsi, 106-98 il punteggio, sul non facile parquet di Houston contro una squadra reduce da quattro successi consecutivi. Fa il suo anche Andrea Bargnani che firma sei dei suoi otto punti nell’arco di due minuti a metà dell’ultimo quarto, quando i Nets riescono a riprendere e a superare definitivamente i Rockets. I Nets iniziano la gara con il piede giusto, ma sembrano voler illudere ancora una volta i propri tifosi. Appena James Harden accelera a metà della prima frazione, infatti, i Rockets piazzano senza grande fatica un parziale di 13-0 e arrivano al vantaggio in doppia cifra. Brooklyn però questa volta risponde con una certa personalità e nel secondo quarto si mette a giocare una buona pallacanestro. Brook Lopez si fa sentire nella zona pitturata, la panchina produce, arrivano anche rimbalzi offensivi in serie per la squadra di coach Hollins. Dall’altra parte, invece, Houston difende senza la minima disciplina. I canestri di Thornton e le fiammate di Howard non bastano, i Nets tornano davanti e con sei punti consecutivi negli ultimi 33’’ del primo tempo arrivano al riposo in vantaggio di sei lunghezze. I primi minuti della ripresa però non fanno presagire nulla di buono per i tifosi di Brooklyn. Gli ospiti non riescono a rallentare l’attacco di Houston, un parziale di 15-4 a metà del terzo periodo così rimette le cose a posto per la squadra di casa che torna al +10 e sembra in grado di gestire senza grandi problemi la reazione della compagine newyorchese. I Nets, invece, riescono a cambiare rotta a una gara che si stava mettendo malissimo grazie all’impatto della coppia Larkin-Bogdanovic. La panchina di coach Hollins (alla fine produrrà 66 punti) fa la differenza e riporta sotto Brooklyn in apertura di ultimo periodo. Produce anche Andrea Bargnani, che firma sei punti nell’arco di due minuti a metà dell’ultimo quarto, riportando in vantaggio gli ospiti. Lopez, intanto, zittisce il Toyota Center con un paio di stoppate da cinema su Howard, i Rockets non riescono più a trovare ritmo in attacco e si accontentato di soluzioni dall’altissimo quoziente di difficoltà. Harden litiga con il canestro, Brooklyn così resta davanti e con la tripla di un ottimo Bojan Bogdanovic a 1’37’’ dalla sirena scappa al +6. Thornton, Harden e Ariza forzano dalla lunga distanza senza trovare la retina, i liberi di Johnson poi mettono al sicuro i Nets che così possono festeggiare il loro primo successo della stagione.
Houston: Harden 23 (5/12, 3/10), Thornton 21, Howard 20. Rimbalzi: Howard 17. Assist: Thornton 7.
Brooklyn: Bargnani 8 (3/7 da due e 2/2 ai liberi) con due rimbalzi, un assist e una stoppata in 17’. Bogdanovic 22 (8/15, 2/5), Johnson 16, Larkin 15. Rimbalzi: Lopez 12. Assist: Johnson 10.
SACRAMENTO KINGS-DETROIT PISTONS 101-92 — Sacramento batte Detroit 101-92 e interrompe la serie di 6 sconfitte consecutive. Chissà se ha influito sul risultato più il chiarimento “in famiglia” – come ha detto il “boss” Vlade Divac -, tra giocatori e staff tecnico, o il fatto che i californiani abbiano incontrato per la prima volta in stagione una squadra dell’Est, panacea di tutti i mali. Comunque i leader tecnici, Cousins e Rondo – che ha collezionato la seconda tripla doppia stagionale -, hanno risposto come tali alla situazione di emergenza. E la panchina di Coach Karl, che prima della gara aveva detto “non mi gioco il lavoro”, ma che gli spifferi di spogliatoio sostengono avesse chiesto e non ottenuto la sospensione di Cousins, che dopo il k.o. con gli Spurs gli aveva urlato in faccia di tutto, ha tenuto. Per adesso. Grazie anche a Belinelli, decisivo nel finale quando i Pistons hanno provato una timida rimonta che stava facendo calare un silenzio terrorizzato sulla Sleep Train Arena. Prossimo impegno dei Kings, venerdì contro i Nets: altra vittoria obbligatoria. I Pistons (5-3) sono stati bastonati da Warriors e Kings, il viaggio a Ovest li ridimensiona. Attendono il rientro di Jennings, che in mattinata allo shoootaround sgambettava vispo. Drummond è un mostro a rimbalzo, ma in attacco deve mangiare tanta pappa x competere con i lunghi migliori della lega. Subito 12-6 Kings, si capisce che è serata di rivincita. I californiani, con la musica di Top Gun sparata forte per il Veteran Day, sono carichi a mille. 5/5 Gay di partenza e 36-23 a fine primo quarto. Due triple di Cousins valgono il +15 Kings. Drummond viene portato a scuola da Big Cous. 61-49 Kings all’intervallo. 23 punti per Boogie, 19 per il redivivo Gay. Belinelli si limita a far circolare palla, garantire il passaggio in più che troppo spesso è mancato a Sacramento nelle prime gare. Rondo incanta: passa la palla come nel Paradiso della pallacanestro. Celestiale. Beli segna la tripla del +19, Rondo raggiunge la tripla doppia con ancora 10’ da giocare nel 4° quarto. I Pistons tornano a -5 con 4’ sul cronometro. Belinelli, che ha tirato male, con la gara sul filo segna 6 punti chiave, quando conta, cercato con insistenza da Rondo, ora che Gay si defila. I Kings (2-7) fanno un passettino in avanti verso l’uscita dalla crisi.
SACRAMENTO: Belinelli 9 punti in 28’. Cousins 33, Gay 25, Rondo 14. Rimbalzi: Rondo 11. Assist: Rondo 15.
DETROIT: Morris, Jackson 16, Caldwell 15. Rimbalzi: Drummond 14. Assist: Jackson 4.

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