I Kings vincono la terza partita esterna consecutiva passeggiando a Los Angeles e ora sono ottavi a Ovest. Il Mago rientra, ma i i suoi Nets vengono travolti da Cleveland
MILANO – Sacramento vince la terza partita esterna di fila, passeggiando a Los Angeles sopra le macerie dei Lakers; i Cavaliers passeggiano al Barclays Center e senza faticare infliggono ai Nets la loro nona sconfitta nelle ultime 10 gare. Notte a due facce per gli italiani in Nba: Belinelli dà il suo contributo nella vittoria dei Kings, Bargnani ritorna ma non può evitare il tracollo.
LOS ANGELES-SACRAMENTO – Lakers strapazzati 112-93. Cousins, miglior realizzatore Nba nel 2016, segna 36 punti. Rondo, miglior passatore della lega, smazza 17 assist, quanti tutti i gialloviola combinati. La W è pesante: per la prima volta nel 2015-16 i Kings sarebbero qualificati ai playoff, con l’ottavo record a Ovest, davanti a Utah e Portland. È significativo che questo obiettivo (virtuale, conta solo per fiducia/morale) sia raggiunto proprio a meta della (loro) stagione, dopo 41 partite. E questo pur avendo giocato poche gare decenti in difesa e con uno spogliatoio “effervescente”: i margini di crescita sono palesi. Certo, aiuta un Ovest favoloso nel quartetto di testa (e Warriors e Spurs sono addirittura mostruosi), che vanta 4 delle 5 migliori squadre Nba, ma poi dalla 5ª squadra alla 15ª certo meno competitivo del recente passato, come dimostra il record modesto (18-23) dei californiani.
LA PARTITA – I Kings devono evitare di sottovalutare gli avversari, come fatto nell’ultimo confronto diretto, a Sacramento, quando si fecero sorpassare da +27, per poi vincere in volata grazie a un canestro cruciale di Rondo. I Lakers provano a “sviluppare” i loro giovani, da Clarkson a Russell, da Randle a Kelly e Brown. Randle parte in quintetto, con Nance infortunato. Dall’altra parte titolare Cauley Stein, che saprà guadagnarsi la sua prima doppia doppia da pro, ancora preferito a Casspi per un quintetto più alto e atletico. Al solito, e per entrambe le squadre, subito difese non pervenute. 14-10 Kings al primo time out. Belinelli – che brillerà più da passatore che da tiratore, e finalmente i Kings fanno circolare la palla – è il primo a entrare dalla panchina Kings. Il primo sussulto lo regala una clamorosa schiacciata di Rondo, che posterizza Kelly e poi completa il gioco da 3 punti segnando il libero supplementare. I Kings allungano sul 28-18 a fine 1° quarto. Cauley Stein domina con la sua energia e un atletismo rimarchevole contro i letargici lunghi gialloviola. Addirittura +14 ospiti. Ma i Kings al solito si addormentano, e la tripla di Bryant vale il momentaneo -3 gialloviola. Poi addirittura -2, ma la combinazione Rondo-Cousins, uomo assist/realizzatore, permette a quelli della capitale californiana di chiudere avanti all’intervallo 57-52. Cousins già con 20 punti, Rondo con 9 assist. Kobe con 13 punti per i padroni di casa. Gli assist a Gay e Cauley Stein di Rondo valgono il 71-61 Kings a inizio ripresa. Addirittura + 16 con Belinelli a segno con una delle sue due triple, e 86-77 a fine 3° quarto. Nell’ultima frazione di tempo Sacramento allunga ulteriormente e non si volta più indietro. I Lakers hanno poche motivazioni e ancora meno esperienza. E dunque il patron dei Kings, l’indiano Ranadive, seduto allo Staples Center tra Divac e Stojakovic, finalmente ha di che sorridere. I Kings sembrano fare sul serio: Atlanta, stasera a Sacramento in back to back, funzionerà da riprova. La squadra più pazza d’America ha finalmente messo la testa a posto?
Los Angeles Lakers-Sacramento Kings 93-112
Los Angeles:Bass 18, Bryant/Williams 15. Rimbalzi: Randle 12. Assist: Russell 5.
Sacramento: Belinelli 6 pt (2/10 in 19’), 3 assist. Cousins 36, Gay 16. Rimbalzi: Cousins 16. Assist: Rondo 17.
BROOKLYN-CLEVELAND – Reduci dalla batosta casalinga contro i campioni in carica i Cavaliers dominano i Nets. A LeBron e compagni basta una discreta performance per avere ragione di Brooklyn in un match mai veramente in discussione. Torna a disposizione Andrea Bargnani, che aveva saltato la sfida di Toronto dopo la distorsione alla caviglia destra rimediata sabato ad Atlanta e chiude con quattro punti e due rimbalzi in 13’ di gioco. Cleveland inizia con il freno a mano tirato, il sonnolento Barclays come cornice non aiuta, ci pensa però LeBron con un paio di schiacciate delle sue in contropiede a riscaldare l’ambiente. I Cavs cercano con frequenza Kevin Love e non è un caso: la difesa di Brooklyn non trova grande risposte, gli ospiti così piazzano senza nemmeno faticare troppo un parziale di 10-0 che nelle battute finali del primo quarto indirizza la gara. Love fa quello che vuole in attacco, LeBron appena accelera ovviamente fa male, i Nets rispondono con le giocate di Thaddeus Young ma in attacco faticano parecchio. Il rientrante Bargnani trova il canestro dalla media distanza e riporta i padroni di casa al -4 all’inizio del secondo quarto ma Cleveland tiene in mano le redini della gara e con i canestri di Irving e del solito Love torna al vantaggio in doppia cifra. I Nets fanno quello che possono e vanno al riposo in ritardo di 13 lunghezze (51-38) dopo aver tirato con il 37% dal campo. Kevin Love all’intervallo ha già 14 punti e 13 rimbalzi a referto. Ai Cavs basta inserire il pilota automatico nel terzo quarto, anche perché Brooklyn in attacco continua a fare fatica. Qualche errore lo commette anche Cleveland, a tratti piuttosto svogliata, ma appena LeBron decide di accelerare cala il sipario sulla gara. Con 12 punti consecutivi a cavallo tra la fine del terzo periodo e l’inizio del quarto la squadra di David Blatt scappa al +20 e toglie interesse a un match comunque già segnato. Il resto è “Garbage Time”.
Brooklyn-Cleveland 78-91 Brooklyn: Bargnani 4 (2/4 da due) con due rimbalzi e un assist in 13’. Lopez 16 (8/15). Rimbalzi: Lopez 10. Assist: Sloan 9. Cleveland: Love, James 17. Rimbalzi: Love 18, Thompson 10. Assist: Irving, James 5.
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