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belgioitaliaIl ranking Fifa non mente: il Belgio è la nazionale numero uno al mondo e il 3-1 che rifila all’Italia in qualche modo spiega perché. Conte perde la sua seconda partita da c.t. dopo quella col Portogallo, la prima da inizio stagione, e forse non è un caso che ancora una volta si tratti di un’amichevole. Gli errori gravi di Chiellini e Bonucci sulle azioni che portano ai gol dicono che c’è un problema di concentrazione. Ma è chiaro che a fare la differenza è anche il talento e Wilmots ne ha a disposizione molto più di Conte. L’invidia del c.t. azzurro è più che giustificata: vero è che mancava Verratti (l’uomo al quale quest’estate andranno affidate le chiavi della Nazionale in Francia), ma la prova contro una grande d’Europa non è stata superata.

SPIRITO GUERRIERO — Le premesse sono da grand’Italia: al 3′ Candreva apre il gioco a destra per Florenzi, cross rasoterra al centro, velo di Eder, tiro di prima intenzione di Pellè e sulla respinta di Mignolet è Candreva, che aveva dato il la all’azione, a ribadire in rete da due passi. L’azione del gol è un gioiello incastonato in un mare di idee meravigliose che danno l’impressione, forse illusoria, che l’Italia sia una squadra molto più del Belgio: pressing alto in fase difensiva, movimenti senza palla e tocchi di prima in quella offensiva. Il 4-4-2 (o 4-2-4) già apprezzato con l’Azerbaigian e nel secondo tempo con la Norvegia, si conferma il sistema migliore per sfruttare le caratteristiche degli azzurri. Così dopo il mancato raddoppio di Candreva, che si fa beffe dell’ex compagno di squadra Cavanda ma non di Mignolet, arriva a sorpresa il pari di Vertonghen che salta indisturbato di testa sfruttando una fallace disposizione degli azzurri su un calcio d’angolo regalato da Chiellini. Pian piano, però, il Belgio trova le contromisure con Ferreira Carrasco e Hazard che proteggono di più i terzini inizialmente in grande difficoltà e la partita, dopo un minuto di applausi al 39′ per ricordare le vittime dell’Heysel, si ravviva solo prima dell’intervallo con un’occasione fallita da Eder e un salvataggio di Chiellini su Lukaku.

BRIVIDI E CROLLO — Il secondo tempo dà l’impressione opposta a quella del primo: il baricentro dell’Italia si abbassa notevolmente, Marchisio e Parolo vanno in grande difficoltà sul giro-palla del Belgio e così la difesa va continuamente in affanno, soprattutto a destra, dove Darmian fa un passo indietro rispetto alle ultime brillanti prove in Nazionale, mentre a sinistra, tutto sommato, De Sciglio appare sempre un altro rispetto a quello abulico del Milan. Eppure l’occasione più ghiotta capita prima sui piedi poi sulla testa di Eder, che impegna Mignolet e sulla ribattuta non centra la porta da mezzo metro. A metterlo in moto è Soriano, da poco subentrato a Parolo, rientrato solo domenica scorsa dopo un lungo stop: il cambio per un attimo ridà fiato all’Italia che però, proprio quando sembra aver smesso di soffrire, fa harakiri con Bonucci che regala palla a Hazard e innesca l’azione che porta alla rete del sorpasso di De Bruyne. La reazione azzurra, con miracolo di Mignolet su Pellè, dice che la squadra ha carattere; il tris successivo di Batshuayi, su assist geniale di Ferreira Carrasco, dice che a Conte quel talento manca. E il risultato finale, forse, dice che all’Europeo non partiremo in prima fila.
CONTE — “Siamo stati puniti oltre il dovuto – ha detto il c.t. a fine partita – C’è stato il loro pareggio su calcio d’angolo e il secondo gol è stato un nostro errore. Dispiace perche l’atteggiamento era quello giusto da parte dei ragazzi da tutti i punti di vista. Affrontavamo una squadra che ha molto talento e l’hanno dimostrato. Io sono soddisfatto della prestazione e anche gli episodi non sono stati fortunati perché abbiamo preso una traversa e sbagliato sulla ribattuta. Poi abbiamo commesso questa disattenzione ed è cambiata la partita, Ma di fronte avevamo una delle squadre migliori. A livello di voglia di fare si è visto qualcosa, ma anche se il risultato fosse stato diverso non cambiava nulla. Le ambizioni dell’Italia sono quelle di ottenere il massimo e non avere rimpianti. Dobbiamo lavorare e ottenere il massimo da parte di questa squadra”.

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