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Sarà lui a guidare la squadra contro l’Udinese. Nel mirino la Nazionale: «Non vedo l’ora di giocare»

S’è ambientato alla grande, ha stretto con Mauri, ha fatto coppia con Keita. Alessandro Matri prepara il debutto, è pronto a scendere in campo contro l’Udinese, mister Stefano Pioli lo lancerà dal primo minuto. Ha rotto il ghiaccio nel giro di una settimana, è arrivato a Formello nell’ultimo giorno di mercato, il presidente Lotito lo ha prelevato dal Milan in prestito secco (il ragazzo ha rifiutato West Ham e Marsiglia): ora l’ex attaccante rossonero non vede l’ora di aiutare la Lazio a rialzare la testa – complici gli infortuni di Klose e Djordjevic – sarà l’unico riferimento offensivo fino a ottobre. Non conterà il modulo (4-3-3 o 4-3-1-2), Matri giocherà a prescindere, ha già convinto tutti, durante gli allenamenti è risultato sempre positivo e brillante. Al fianco di Keita resta comunque una soluzione che verrà proposta probabilmente a gara in corso. Ma di partenza la Lazio si schiererà con il tridente: Candreva, Matri e Felipe Anderson (o Kishna). Tagli e movimenti da centravanti puro, sacrificio e sudore al servizio della banda Pioli, Alessandro ha voglia di riprendersi anche la Nazionale.

Segna da sempre, ha il gol nel sangue, è reduce da campionati altamente competitivi: nove reti lo scorso anno tra Genoa e Juventus, una breve esperienza a Firenze, senza dimenticare l’esplosione in serie A con il Cagliari. Il bomber ha portato una ventata d’ottimismo, servirà la sua «fame» per aiutare la Lazio, spingerla verso la vittoria e trascinarla in Europa. Pioli ci punta, lo ha voluto fortemente, lo considera alla pari di Klose e Djordjevic. Nessun titolare, tutti indispensabili: Matri si è calato perfettamente nella mentalità del tecnico emiliano, sogna di mostrare già da domenica ai tifosi laziali la sua misteriosa esultanza. Niente di particolare: cinque polpastrelli della mano congiunti a forma di becco, un gesto confidenziale usato per festeggiare i gol, mai svelato però pubblicamente. Scaramanzia, non si direbbe dal numero di maglia scelto una settimana fa (ha preso la 17): «Non ve lo dirò mai – ha detto di recente – altrimenti è finita». Anche Federica Nargi, ex velina e fidanzata di Matri, ha preferito dribblare la domanda: «Non è per me, ma non posso raccontarvi nulla». Poco importa, l’attaccante dovrà rispondere sul campo, la Lazio ha bisogno di riprendere il volo e tornare la squadra della passata stagione. Pioli potrà sfruttarlo nel tridente insieme a Candreva e Felipe Anderson: velocità e precisione sotto porta, il mix vincente per scacciare la crisi. A volte il riscatto è dietro l’angolo, basta una giocata, uno spunto decisivo. Sarà Matri a guidare la riscossa biancoceleste.

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