Biancocelesti alle 21 a Limassol per provare ad accorciare sulla capolista Eintracht con le seconde linee
ROMA – Già qualificata ai sedicesimi di finale e con l’obiettivo primo posto nel girone H di Europa League, questa è la Lazio che stasera alle 21 affronterà l’Apollon Limassol al GSP Stadium di Nicosia.
Alla vigilia del match il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa da Cipro.
Mister, quanto ci tenete al primo posto?
“Ci crediamo tanto, sappiamo che abbiamo tre punti di ritardo in classifica sull’Eintracht Francoforte però domani vogliamo vincere e fare una partita importante. Anche i tedeschi non avranno una gara semplice con il Marsiglia”.
Ha parlato con il presidente Lotito?
“Domenica dopo la gara con il Milan ho visto Lotito ed era contento della reazione della squadra. Anche io ho fatto i complimenti ai ragazzi. Avevamo preso un gol a dieci minuti dalla fine e siamo stati bravi a reagire, era molto contento il presidente. È normale che anche lui come noi volesse vincere, era una partita alla quale tenevamo, ci prendiamo proprio la reazione della squadra perché è stata importante”.
I cambi?
“Dovevo cambiare in quel momento.Luis Alberto mi ha convinto e ha fatto una buona partita così come Milinkovic-Savic, ma avevo paura che potesse incappare in un altro cartellino giallo”.
E’ una vetrina per le seconde linee?
“Sarà una partita importante per tutti. Qualificarci era il nostro primo obiettivo e ci siamo riusciti. Ho tanti giocatori a disposizione ma ne giocano soltanto 14, domani ci saranno dei cambi fermo restando che l’intenzione è vincere. I giocatori avranno la possibilità di mettersi in mostra, non ho nessun problema a cambiare tanti elementi”.
Correa titolare?
“Correa è un giocatore importante, sta facendo molto bene. È un valore aggiunto per noi, di volta in volta devo scegliere se schierarlo dall’inizio o a gara in corso”.
E’ d’accordo con Kolarov?
“Sono sempre convinto che noi addetti ai lavori dobbiamo avere l’abilità di cercare di apprendere le critiche. Tocca a noi capire quale sono quelle costruite ad arte – e nel calcio, soprattutto a Roma succede – o quelle costruttive che possono aiutare tutti a crescere nel nostro lavoro”.
