Condividi l'articolo

FIRENZE – Siamo nel 2005, la Pasqua è trascorsa da 2 weekend e fra 2 mesi si gioca la Confederations Cup in Germania, i “Black Eye Peas” si prendono la scena con “Hey mama”, su Italia 1 tra le serie più seguite ci sono “The O.C.” e “The Shield” mentre Rai 2 attrae sempre più giovani attraverso i contenitori di cartoni “Go-Kart Mattina” e “Disney Club”.

Intanto però il campionato (invalidato l’anno seguente dopo “Calciopoli”) è arrivato alle battute finali e per la XXX° giornata (rinviata di una settimana causa la morte di Giovanni Paolo II) la partita più bella è Fiorentina-Juventus, occasione attesa nella neo-promossa viola da 3 anni dopo un purgatorio lunghissimo nelle serie minori a causa del fallimento.

Le presidenze sono affidate a Diego Della Valle e Stevens mentre per allenare ci sono Zoff e Capello con Rizzoli a interlocuire solo con i capitani Dainelli e Del Piero ma la qualità in mezzo al campo vale più di uno scontro testa-coda come invece dice la classifica: bianconeri in vetta a pari punti con il Milan e viola impantanati nella zona retrocessione con Atalanta, Brescia, Bologna, Lecce…fra le 2 rose troviamo nomi a livello di Maggio, Dainelli, Pazzini opposti a Buffon, Thuram, Cannavaro, Nedved, Del Piero, Ibrahimovic.

Questa sarà una gara storica e verrà interpretata con moduli prudenti da entrambi i tecnici tipo 4-4-2 e 3-4-1-2 d’emergenza ma non si fa in tempo a dare il fischio d’avvio che già fioccano le occasioni…il 14° minuto è il primo momento decisivo: Cannavaro sostiene di aver segnato nonostante la parata di Cejas anche se la moviola non scioglierà tutti i dubbi e sul ribaltone di fronte Pazzini realizza un prodezza che si infila all’incrocio sbloccando il risultato; a questo punto gli zebrati guadagnano metri riuscendo a pareggiare dopo 8 rintocchi grazie a un tiro sul primo palo di Del Piero pensando che si sia già visto abbastanza ma al 36° Chiellini svetta di testa aggiornando il tabellino sul 2-1 dimostrando che le emozioni sono appena iniziate: il risultato non cambia più fino al duplice fischio ma le occasioni si susseguono tenendo i 2 portieri sul chi vive.

All’inizio del secondo tempo “don Fabio” getta nella mischia Montero, Zalayeta per Birindelli, Pessotto virando verso un 3-4-3 molto offensivo (Nedved esterno sinistro con Del Piero, Ibra, l’uruguagio davanti) mentre Zoff, dal canto suo, cerca di equilibrare la squadra abbassando il baricentro ma al 59° giro di orologio proprio il gigante svedese pareggia per i bianconeri con un destro rasoterra dal limite dell’area su respinta corta di Cejas in uscita sul “panteron”; l’allenatore dei viola a questo punto inserisce forze fresche con Miccoli che rileva Pazzini a 20′ dalla fine sapendo bene che può ancora succedere di tutto e avendone la conferma quando Dainelli segna, ancora di testa, su punizione di Donadel al 75° scoccato portando i suoi sul 3-2 ma non è ancora finita…infatti Delli Carri e Appiah rilevano, poco dopo, Jorgensen e Tacchinardi intanto che Donadel, Montero, Maresca vengono ammoniti a causa di un confronto sempre più spigoloso; a questo punto i piemontesi non mollano e pareggiano per la terza volta all’82° giro di lancetta con una combinazione  spettacolare Ibra-Zalayeta-Ibra che fissa il tabellino sul 3-3 sancendo il risultato finale che fa contenti tutti per lo spettacolo ma rallenta i cammini di entrambe per i propri obiettivi.

A fine maggio tutti e 2 festeggeranno: a Firenze la salvezza arriverà all’ultimo respiro senza badare ad un mancato buon lavoro in coppa nazionale intanto che in riva al Po verrà alzato il tricolore dopo 2 anni di astinenza compensando le coppe insufficenti (eliminazioni contro Sampdoria e Liverpool) per l’organico a disposizione del club di Vinovo…

Vedremo se Fiorentina e Juventus rispolvereranno il loro passato dando vita ad un’altra meravigliosa contesa che faccia aggiornare questo lunghissimo album di ricordi che è la loro rivalità.

Lascia un commento