ROMA – Due punti persi quando il peggio sembrava passato. Una prestazione non certo sfavillante quella offerta dalla Roma a Marassi, ma dopo un primo tempo in cui la ricerca del pertugio giusto era risultata vana, vuoi per la scarsa lena di giocatori chiave come Perotti, Nainggolan e Dzeko, vuoi per la buona organizzazione difensiva del Genoa messo da Ballardini a difesa della porta di Perin, in maniera ermetica, il vantaggio era comunque arrivato. La Roma ha comandato il gioco per larghi tratti del match ma non riuscendo a trovare quella profondità che i suoi uomini davanti di solito riescono a dare. Poi nella ripresa un lampo: cross di Florenzi dalla trequarti, El Sharaawy che taglia dentro e con un tocco delizioso infila Perin. Vantaggio tutto sommato meritato perché la squadra giallorossa nel secondo tempo aveva chiuso il Genoa nella propria metà campo senza che i rossoblu riuscissero nemmeno a produrre quegli sporadici contropiede, che nella prima frazione quanto meno si sono intravisti. Si arriva così all’ingenuità folle di Daniele De Rossi, non nuovo a queste uscite di testa, che a margine di una innocua punizione dal limite già respinta dagli attenti difensori romanisti, decide di strattonare Lapadula e poi colpirlo al volto con una manata. L’arbitro consulta il Var e concede il giusto calcio di rigore al Genoa con conseguente espulsione del capitano della Roma. Sul dischetto si presenta proprio Lapadula che insacca. La Roma perde la bussola e sempre l’ex attaccante del Milan avrebbe sui piedi per ben due volte la palla del 2-1, ma spreca in entrambe le occasioni solo davanti ad Alisson., La squadra di Di Francesco si riorganizza e prova comunque a vincerla: prima Strootman colpisce l’incorcio dei pali sotto misura, poi una punizione di Kolarov rimessa in mezzo da Defrel, genera una mischia, risolta da Perin che anticipa il tap in del neo entrato Schick. Poi il numero uno genoano esulta come se avesse vinto la Champions, forse per rispetto agli amici napoletani, molto amati dalla sponda rossoblu di Genova. Il pari rigetta la Roma indietro rispetto alla rincorsa al Napoli capolista e pure all’Inter vittoriosa a Cagliari e tutto grazie alla follia di un giocatore che per età, esperienza ed anche per la fascia che porta al braccio che porta dovrebbe essere un trascinatore e non una zavorra. S’interrompe tra l’altro pure la striscia di 12 successi consecutivi in trasferta per la Roma. Un altro motivo per rimpiangere la figura di Francesco Totti pedina fondamentale non solo dal punto di vista tecnico ma anche morale.
GENOA-ROMA 1-1
MARCATORI: El Shaarawy (R) al 14′ s.t., Lapadula (G) su rigore al 25′ s.t.. GENOA (3-5-2): Perin; Izzo, Spolli, Zukanovic; Rosi, Bertolacci, Miguel Veloso (95′ Cofie), Rigoni, Laxalt; Taarabt (86′ Omeonga); Pandev (63′ Lapadula). (Lamanna, Zima, Rossettini, Gentiletti, Migliore, Biraschi, Lazovic, Pellegri, Palladino, Centurion, Ricci). All. Ballardini.
ROMA (4-3-3): Alisson; Florenzi, Fazio, Juan Jesus, Kolarov; Nainggolan (87′ Schick), De Rossi, Strootman; El Shaarawy (78′ Gonalons), Dzeko, Perotti (58′ Defrel). (Skorupski, Lobont, Manolas, Moreno, Bruno Peres, Emerson, Pellegrini, Gerson, Ünder). All. Di Francesco.
ARBITRO: Giacomelli di Trieste.
NOTE: espulso al 69′ De Rossi (R). Ammoniti Fazio (R), Nainggolan (R), J. Jesus (R), Taarabt (G).