FROSINONE – Sette punti di per sé non sarebbero molti. Sette punti per questo Frosinone però, sembrano una vetta troppo alta da raggiungere. La lotta per la salvezza della squadra di Stellone è complicata, certo non compromessa, ma molto ingarbugliata. Se poi il Carpi di Castori, quella squadra che fino a qualche settimana fa tenevi a debita distanza pareggia al 90’ contro l’Inter a San Siro, allora il morale rischia davvero di precipitare.
Dalla partita di sabato Stellone ha trovato degli aspetti positivi: certo subire zero reti, rispetto ad una media di tre e qualcosa a partita è un passo avanti; certo fare un punto, rispetto a zero è un risultato positivo, ma così alla salvezza non ci arrivi neanche a spinta. Stellone prova ad ostentare ottimismo, ma chi lo conosce ha potuto notare che il suo viso in conferenza stampa era quello di chi sta dando tutto, ma è arrivato allo stremo delle forze senza riuscire minimamente a vedere il traguardo. E di errori ne ha fatti il mister, troppi turnover e troppa testardaggine su modulo e atteggiamento oltremodo spregiudicati, eppure la colpa non è solo sua. Ripartire da un gruppo storico ad agosto presupponeva che al fianco di baldi giovani cresciuti in Serie C ci fossero vecchi volponi, tanti Sammarco per capirci. Invece si è sbagliato lì ed ora si può ancora provare a mettere una toppa. Lo ha detto anche Reja che a questa squadra serve qualità dal mercato, e lui di lotte salvezza se ne intende. L’imperativo in ogni caso è quello di non mollare neanche un millimetro, a partire dall’Olimpico sabato sera. Fare risultato con la Roma potrebbe essere la scossa giusta, quella del pari con la Juve all’andata per capirci. Se ci crede ancora il Verona, perché non può crederci il Frosinone?