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L’annuncio del divorzio dovrebbe arrivare in giornata: De Boer firmerà un triennale da 1,5-2 milioni a stagione. L’ultima rottura tra il tecnico e il club è arrivata dopo la proposta di rinnovo, ma anche lo spogliatoio l’ha scaricato

MILANO – Mancini-Inter, cronaca di un divorzio annunciato: sulla panchina nerazzurra siederà Frank de Boer, che potrebbe essere già a Milano. Quasi di sicuro succederà tutto oggi, con la squadra alla Pinetina per un doppio allenamento che è già stato deciso che non sarà diretto da Mancini. De Boer firmerà un triennale da 1,5-2 milioni a stagione più bonus: allo studio l’idea di affiancargli Cristian Chivu (peraltro ex Ajax) anche per questioni linguistiche. Dopo un approccio datato due settimane fa, sabato sera il d.s. Piero Ausilio è volato a Londra con il Ceo Michael Bolingbroke per parlare con De Boer e poi fare un report tecnico a Suning. Appena Mancio ha saputo, ma non dal d.s., del blitz londinese ha avuto la conferma di essere ormai rimasto solo.

RETROSCENA — Durante la settimana i cinesi avevano mandato al tecnico un segnale di grande apertura. Oltre al mercato di alto profilo e senza cessioni eccellenti, è arrivata la proposta di rinnovo. Un prolungamento di due anni, fino al 2019, a cifre congrue ma con una serie di postille legate alla Champions. Mancio però avrebbe chiesto una forte penale in caso di esonero anticipato e soprattutto non avrebbe accettato di non essere coinvolto sul mercato, come ritiene sia successo in questa estate surreale, in cui da centro di gravità nerazzurro è finito ai margini. Aveva chiesto Reus, Vermaelen e Touré, gli è stato risposto tre volte di no. Nelle ultime ore ci sarebbe stato anche un sondaggio con gli uomini più importanti dello spogliatoio che hanno scaricato Mancio spiegando che sia a Riscone sia negli Stati Uniti il lavoro atletico e tattico non era stato per nulla intenso.

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