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Claudio Ranieri in conferenza stampa alla vigilia dell’Atalanta.

Contro gli orobici vedremo la Roma con la difesa a tre?
“Io credo che stiamo affrontando la terza squadra che più o meno ha la stessa filosofia, no? Quella di attaccare sempre, di andare sempre in verticale. Il Napoli con Antonio Conte sta all’inizio, no? Sta al quarto mese, quinto mese. Il Tottenham, adesso non ricordo quanti anni, se sono due o tre anni, pur con un sistema differente ma con la mentalità di attaccare sempre. Ecco, l’Atalanta è quella macchina perfetta. Complimenti al presidente Percassi perché per i primi quattro anni, io ricordo, diceva di doversi salvare, e intanto scalava, scalava e salivano sempre di più in classifica e adesso giustamente cercano di fare il massimo. Il massimo significa ritornare in Champions League anche il prossimo anno, cercare di migliorare il campionato passato. Cioè, andiamo ad affrontare una squadra che, oserei dire perfetta. E noi abbiamo visto il barlume di luce. Ho rivisto giocatori volere intensamente un qualcosa di positivo. Io credo che in questo momento noi dobbiamo rendere i nostri tifosi orgogliosi di quello che riusciamo a fare. Non stiamo bene come io vorrei perché non è possibile dopo una settimana, dieci giorni di lavoro, i primi tre o quattro giorni con quattro giocatori avere tutto e subito. Le cose, le note negative che c’erano state a Napoli, al di là degli errori che si commettono, però avevo detto ai giocatori di rispondere colpo su colpo. Per cui hanno capito, hanno recepito che contro il Tottenham sì, è vero, potevamo prendere due o tre contropiedi e dobbiamo migliorare le preventive. Su questo non ci piove, però abbiamo fatto bene perché ci hanno annullato tre gol, abbiamo tirato in porta spesso e questa è la cosa che a me piace, rendere i nostri tifosi orgogliosi di quello che facciamo. Poi in questo momento possiamo vincere, possiamo perdere, ma noi dobbiamo avere questa visione. Ragazzi, è prima per gol fatti, è prima per le occasioni da gol, è terza per le verticalizzazioni, è prima nei tir in porta, è seconda nei cross, cioè prima nei recuperi palla, ti mangia. Ecco, io non voglio che i miei giocatori vengano mangiati, io voglio vedere lunedì una gran bella partita. Questo è quello che io mi auro, è quello che stimolerò i miei giocatori a fare davanti ai nostri tifosi. I nostri tifosi l’ultima partita in casa sono andati via prima. Ecco, io vorrei che restassero come sono rimasti a Londra contro il Tottenham. E poi potevamo anche aver perso non aver fatto il gol al novantesimo quando l’abbiamo fatta. Ecco, io vorrei che escono dal campo e dicano “oh, finalmente hanno fatto tutto quello che dovevano fare”. Questo è il mio augurio”.

Sui tifosi.
“Siamo noi adesso che dobbiamo far rinnamorare i nostri tifosi. Perché i nostri tifosi sono magnifici. E, giustamente, quando le cose non vanno bene, dicono alcune cose che vanno fatte. Per cui noi dobbiamo dare il massimo. E i nostri tifosi lo capiscono”.

La posizione perfetta per Saelemaekers?
“Noi allenatori siamo sempre alla ricerca di quei giocatori che sappiano interpretare più situazioni. Io ho parlato con lui, lui ama molto stare alto sul centro-sinistra, però mi ha detto che si trova bene anche da quell’altra parte, insomma io lo vedo più proiettato verso l’avanti e che poi può anche aiutare, anzi può, deve aiutare, tutti quanti devono aiutare la squadra. A Dovbyk gli ho detto non tornare mai indietro, però ha fatto un recupero strepitoso nel secondo tempo perché si era trovato nell’azione a chiudere affare e poi è stato lui che ha anticipato l’ultimo uomo che era andato in contropiede. Per cui, ecco, se lo fai una volta mi piace, ma non che deve correre dietro sempre al suo avversario. Per cui Saelemaekers è un giocatore ritrovato, naturalmente non ha i 90 minuti, però si è visto con che piglio è andato sempre nell’uno contro uno, ha dato il passaggio chiave a Angelino. Stiamo ritornando quelli che i tifosi conoscono”.

La Roma vuole seguire il modello dell’Atalanta? Anche con il prossimo allenatore?
“Questa domanda all’ultima è stata un pochettino… finché mi dice modello Atalanta mi è piaciuto. Noi siamo sempre… ci rapportiamo sempre a quello che è la nostra visione, no? Adesso tutti i tennisti devono sembrare Sinner, adesso tutti dobbiamo sembrare l’Atalanta. L’Atalanta è un modello di vertice che va preso anche come modello. Perché no? Ognuno con le sue caratteristiche, ognuno con le sue difficoltà, ognuno con le sue qualità. Però una squadra che piano piano è diventata un emblema dell’Italia… Perché io quando vedo le coppe, io sono italiano, io mi auguro che le altre vadano avanti, tutte quante, non solo l’Atalanta. E questo è importante, è un modello che hanno saputo creare, hanno costruito dalla base, perché se non ricordo male anche Gasperini all’inizio, le prime cinque, sei partite, non era andato tanto bene. Poi dopo è andato, ha sbocciato e ha creato gioco, giocatori che magari quando sono andati via non hanno reso per quello che rendevano all’Atalanta. E questo significa che l’allenatore ha avuto un gran merito di tutto questo. Per cui bisogna levarsi il cappello e fare i complimenti a tutta la società. Dal padre Percassi, dal figlio che è stato il mio giocatore nel Chelsea, all’allenatore, a tutti quanti, perché stanno tutti remando in un’unica direzione”.