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ROMA – Parzialmente sfatato il tabù Atalanta da parte di una Roma che sbanda ma non crolla per un’oretta circa di gioco, dove il solito ritmo indiavolato dei bergamaschi crea più di un grattacapo a Pellegrini e soci, bravi comunque a resistere come un pugile alle corde che subisce i colpi dell’avversario ma non cade al tappeto. Il primo tempo è stata sofferenza pura per i giallorossi incapaci di fermare le folate degli ospiti trascinati soprattutto da Ilicic e Malinosky. È proprio quest’ultimo su assist di Gosens, a portare avanti i suoi con un gol da centravanti puro. Zapata è in una di quelle giornate in cui è immancabile ma è un simil Penelope che distrugge tutto ciò che costruisce una volta arrivato davanti al portiere. Mkhitaryan va a sprazzi, Dzeko è tutto cuore e niente gol e così il primo tempo si chiude con la Dea avanti di uno. La ripresa non cambia fin quando Gasperini decide di togliere i due migliori in campo (appunto Ilicic e Malinosky) e Gosens decide di suicidarsi commettendo un fallo da giallo, che essendo il nazionale tedesco già ammonito, gli costa il rosso che lascia in dieci i suoi. Muriel, subentrato a Zapata fa il buon samaritano e grazia la Roma in modo inusuale per un cecchino come lui e il pari è una giusta conseguenza per quella regola non scritta del calcio che vuole punito chi non approfitta delle opportunità avute. Segna uno dei tanti ex in campo con la maglia della Roma, quel Bryan Cristante, alzato a centrocampo da Fonseca nel tentativo di riequilibrare il match: il suo fendente dalla distanza finisce all’angolino sorprendendo Gollini. Nel finale la Roma prova a vincerla inserendo Borja Mayoral e Carles Perez per Mkhitaryan e Villar ma Gollini stavolta è bravo e rintuzza tutti i tentativi avversari. La sconfitta comunque sarebbe stata troppo per questa pazza Atalanta che può prendersela soltanto con se stessa per la mancata vittoria, mentre la Roma si avvicina all’appuntamento di Manchester con un risultato che tutto sommato lascia ottimismo.

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