Altro che rimonta: vergognoso pari col Carpi senza mai tirare in porta. Pioli schiera tutte le punte ma non riesce a sfondare il catenaccio emiliano
ROMA – Altro che notte della svolta, quella di San Siro del 20 dicembre è stato solo un raggio di sole in una stagione troppo brutta per essere vera. Zero tiri in porta contro il Carpi, la seconda peggior difesa del campionato, un punticino che serve a conservare il decimo posto (il successo in casa manca dal 25 ottobre). Questa è la Lazio attuale, la vittoria contro la capolista Inter era stata fuorviante, la crisi è infinita, una squadra senza gioco, senza idee e con poca «gamba». È bastato il catenaccio logico di Castori per bloccare le velleità di rimonta dei biancocelesti ora attesi da due trasferte a Firenze e Bologna. Come a dire che la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi dieci giorni. Alla fine i 20.000 tifosi dell’Olimpico hanno fischiato la Lazio e si sono aggrappati ai gol segnati dal Chievo contro la Roma per provare qualche emozione.
CRONACA INESISTENTE – Tre reti annullate a Zaccardo, Candreva e Hoedt, tutte correttamente, il resto è zero. Konko migliore in campo spiega il livello della prova di centrocampo e attacco laziale. Onazi regista ha stentato a trovare le giuste geometrie, Parolo e Cataldi sono finiti nella morsa dei corridori del Carpi: Cofie, Marrone e Lollo hanno fatto un figurone così come i centrali difensivi di Castori. Matri, Anderson e Candreva nel primo tempo, poi nella ripresa Keita, Klose e Djordjevic non hanno mai trovato la porta avversaria. Un pianto generale, squadra demotivata e col panettone sulla stomaco. Unica nota lieta, non aver preso gol dopo otto partite di seguito ma stavolta serviva segnare e la Lazio ha mostrato troppi problemi in fase di costruzione, ormai lontana parente di quella ammirata la passata stagione. E non bastano le assenze (sette titolari, Marchetti, Basta, De Vrij, Gentiletti, Lulic, Biglia e Milinkovic) e una riserva (Kishna) a dare alibi a giocatori e allenatore.
LOTITO CONTESTATO – Il presidente è rimasto impietrito al fischio finale dell’incerto arbitro Russo. Dopo tutte le polemiche col Carpi, frutto della telefonata estorta da Iodice (diesse dell’Ischia), avrebbe voluto una bella vittoria, invece la favola della piccola squadra emiliana ha vissuto una bella pagina all’Olimpico. I quaranta tifosi ospiti hanno insultato Lotito, spalleggiati dai laziali ormai in aperta polemica col numero uno del club, colpevole di aver fallito ancora una volta l’appuntamento col salto di qualità.
STRATEGIA SBAGLIATA – Alla luce della prova contro il Carpi dei gioielli di famiglia verrebbe da chiedersi perché non si pensa di privarsi di qualche pezzo grosso della squadra (Candreva, Felipe Anderson, Keita o Biglia) per fare l’elettroschock a un gruppo che si è seduto dopo il terzo posto dell’anno scorso. Forse sarebbe meglio agevolare chi se ne vuole andare via, evitare di fare i prigionieri dando della valutazione inarrivabili per qualsiasi acquirente. Finora la classifica è un fallimento, c’è bisogno di una scossa per cercare la rimonta e puntare a un posto in Europa League. Senza dimenticare di raggiungere in fretta quota quaranta punti: forse dopo quanto visto contro il Carpi, meglio evitare guai peggiori.