Il tecnico biancoceleste è deluso, contro il Carpi zero tiri nello specchio della porta, fuori forma i leader della squadra. La classifica ora diventa preoccupante
Senza tirare in porta è difficile vincere le partite. Se ne è accorta la Lazio, che contro il Carpi chiude con zero conclusioni nelle specchio: un dato emblematico, non diventato beffa solo perché gli avversari ovviamente si preoccupano più di difendere che di attaccare. Il risultato finale non può che essere uno scialbo 0-0.
Felipe Anderson è un fantasma, i leader Candreva e Parolo faticano e le punte (tutte) sono inconcludenti. Non c’è Biglia a dettare i tempi e, soprattutto nel primo tempo, l’impostazione della Lazio è affidata esclusivamente alle discese di Konko sulla fascia destra.
Troppo poco per Pioli: “È più di un passo indietro, sono mancati ritmo e intensità. Avevamo una chance importante per dare continuità, non l’abbiamo sfruttata”. Stavolta anche l’allenatore se la prende con i giocatori, alcuni di loro apparsi ancora in vacanza: “Tutta la squadra doveva avere un impatto diverso con la partita. Dobbiamo capire cosa vogliamo fare da grandi. Mi auguro che i giocatori siano delusi e arrabbiati come lo sono io”.
Almeno sullo stato d’animo dello spogliatoio, Pioli può ritenersi accontentato: “È vero, proviamo rabbia e delusione. Abbiamo pareggiato, non va bene”, ammette Hoedt. E la zona Europa continua ad allontanarsi: “Ma il nostro obiettivo rimane quello – assicura l’olandese – e ora dobbiamo rimanere concentrati e uniti”. Sulla stessa lunghezza d’onda, ecco il mea culpa di Marco Parolo: “Pur creando tanto non siamo stati pericolosi. Non dovevamo pareggiare, volevamo vincere. Il campionato è ancora lungo – ragiona il centrocampista – però dobbiamo cominciare a far punti, prima che le altre squadre comincino a correre”.
A partire dalla delicata trasferta di sabato a Firenze. Per l’occasione è in dubbio Mauricio (contusione al gluteo), ma ci sarà anche Milan Bisevac: il serbo ha firmato fino al 2017, con opzione per un altro anno legato a bonus e presenze. Il mercato della Lazio in ogni caso non si fermerà all’ex Lione: “Se andrà via qualcuno, faremo altri colpi in difesa”, assicura il ds Tare. Con Gentiletti sul piede di partenza (possibile ritorno al San Lorenzo), piace Cabral del Celta Vigo. Non sono escluse nemmeno operazioni in uscita: “Noi vogliamo trattenere tutti i big. Chiaro che eventuali offerte eccezionali le prenderemmo in considerazione. Ma se esce uno ne entra un altro”.