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Lazio-Rosenborg 3-1 (Matri (L) al 28′ p.t.; Felipe Anderson (L) al 9′, Soderlund (R) al 24′, Candreva (L) al 34′ s.t)

L’Europa per tornare belli e vincenti, un dato che accende i sogni di speranza biancocelesti di una notte europea. La Lazio affronta un Rosenborg con il titolo di campione di Norvegia quasi in tasca, arrivato a Roma con la voglia di stupire tutti, non solo a parole. Le promesse fatte in settimana e in conferenza trovano subito riscontri in campo, con una difesa alta e un gioco propositivo, ma è la Lazio a farsi subito pericolosa.

Al 3’ azione surreale: angolo di Anderson, testa di Hoedt e palla sul palo, sulla ribattuta Mauri a un metro dalla porta manda sulla traversa. Due minuti dopo la Lazio si fa male da sola: Mauricio buca l’intervento e poi stende Skjelvik. Rosso diretto, il terzo stagionale dopo Leverkusen e Verona. Il Rosenborg così prende coraggio e al 10’ ci prova con il capitano Jensen, ma la palla finisce di poco a lato. Pioli cambia: fuori Onazi e dentro Gentiletti. Biancocelesti in sofferenza: i norvegesi giocano un buon calcio e pressano forte, la Lazio perde troppi palloni e rischia più volte sugli affondi di Skjelvik e de Lanlay. Pioli incita i suoi e Candreva raccoglie subito l’appello: l’esterno rientra sul destro e da posizione defilata calcia, ma manda fuori.  Al 24′ Selnaes batte un calcio d’angolo dalla destra, Svensson salta più in alto di tutti e colpisce, palla che termina fuori alla sinistra di Berisha. 4 minuti dopo, al 28’ la Lazio trova il guizzo vincente: gran palla di Candreva per Matri e l’ex Milan calcia al volo e trova il 3° gol in maglia biancoceleste, il 1° in Europa League nella capitale. I norvegesi però non si arrendono e due minuti dopo sfiorano il pareggio. Skjelvik colpisce il palo dopo un miracolo di Berisha e  poi Jensen manda fuori da ottima posizione. Passano 5 minuti ed è ancora palo: testa di Soderlund e a portiere battuto pallone che si stampa sul legno. Pareggio nella speciale classifica: 2 pali per uno in 35 minuti di gioco.

La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo: gran pressing senza paura, ma la Lazio appena può raddoppia. 54’ minuto: Matri si trasforma in assist man e serve Felipe Anderson che da fuori area è bravo a piazzare il pallone all’angolino. Hansen non può nulla e Pioli alza le braccia al cielo: Lazio 2, Rosenborg 0. Al 56’ grande giocata di Candreva, quella che in Spagna chiamano “la coda di vacca”: tradotto un passaggio di tacco tra le linee, ma Matri è in fuorigioco e si dispera, forse più per il compagno. Al 62’ Ingebrigtsen effettua il primo cambio, un terzino per un’ala: fuori Dorsin e dentro Mikkelsen, il grande escluso della vigilia e il Rosenborg trova il gol al 68’. L’ottimo Skjelvik crossa al centro dove Soderlund si fa trovare pronto: colpo di testa, Gentiletti immobile e 2-1. Pioli corre ai ripari e in pochi minuti escono Felipe Anderson e Mauri per Lulic e Anderson, mentre i norvegesi ci credono e inseriscono anche Konradsen per Svensson. La Lazio soffre e non riesce a ripartire e al 72’ Soderlund per poco non ripete lo stesso gol, stavolta il pallone finisce fuori.

Biancocelesti stanchi, ma il guizzo inaspettato arriva da Radu, bravo ad inserirsi su un altro grande passaggio di Matri. Il romeno passa davanti a De Lanla al 77’ e l’esterno del Rosenborg lo intralcia: rigore battuto da Candreva, che prima se lo fa parare da Hansen e poi segna sulla ribattuta. 3-1 all’Olimpico. C’è ancora tempo per il bolide di Midtsjo, di poco fuori e per il rigore di Soderlund, parato miracolosamente da Berisha. All’Olimpico non passa lo straniero: la Lazio vince la 7° gara consecutiva tra le mura amiche e supera un buon Rosenborg. Da prima in classifica nel girone è tutto più bello: ora testa al campionato, alla ricerca della continuità fin qui perduta.

MARCATORI: Matri (L) al 28′ p.t.; Felipe Anderson (L) al 9′, Soderlund (R) al 24′, Candreva (L) al 34′ s.t.
LAZIO (4-2-3-1): Berisha; Konko, Mauricio, Hoedt, Radu; Onazi (dall’11’ s.t. Gentiletti), Cataldi; Candreva, Mauri (dal 30′ s.t. Milinkovic-Savic), Felipe Anderson (dal 25′ s.t. Milinkovic-Savic); Matri. (Marchetti, Basta, Morrison, Klose). All. Pioli
ROSENBORG (4-3-3): Hansen; Svensson (dal 31′ s.t. Konradsen), Eyjolfsson, Bjordal, Dorsin (dal 17′ s.t. Mikkelsen); Jensen, Selnaes (dal 44′ s.t. Vilhjalmsson), Midtsjo; Skjelvik, Soderlund, De Lanlay. (Hansen, Reginiussen, Stamnestro, Gamst Pedersen). All. Ingebrigtsen.
ARBITRO: Gil (Polonia)
NOTE: espulso Mauricio al 6′ p.t. Ammoniti Konko (L), Matri (L), Milinkovic-Savic (L), Bjordal (R)

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