Senza voglia né difesa, biancocelesti travolti al San Paolo. Keita divora un gol sullo 0-0. Mauri, Lulic e Matri nulli. L’allenatore sbaglia le scelte, per Felipe quarta panchina
No, stavolta la prestazione della Lazio non è eroica come quella dello spareggio Champions del 31 maggio scorso. Tutt’altro. Al San Paolo finisce addirittura 5-0, un’umiliazione tra le più pesanti nella storia biancoceleste. Peggio che al Bentegodi con il Chievo tre settimane fa (4-0). Dato inquietante, perché sono le partite successive alle due trasferte europee, contro Leverkusen e Dnipro. Da incubo i numeri fuori casa: quattro gare, 13 gol subiti e uno solo segnato.
Anche in questo caso la lezione arriva da un avversario che gioca con semplicità, efficacia e idee chiare. Doti totalmente mancate alla squadra di Pioli, che parte con il 3-4-1-2, passa dopo un paio di minuti al 4-3-1-2 e poco prima della mezzora sceglie il 4-2-3-1. Tanta confusione, insomma, zero carattere e un gol divorato da Keita sullo 0-0. Sarri ringrazia, Higuain pure.
Quello che sblocca la partita è il nono sigillo dell’argentino contro tra Lazio in campionato, poi nel secondo tempo arriva addirittura a 10 (con le coppe, 11). Negli ultimi tre anni ha punito tanti difensori biancocelesti, ieri è stato il turno di Hoedt. Il giovane olandese avrà gli incubi per un bel po’: si fa aggirare con troppa semplicità in occasione del primo gol, è in netto ritardo su quelli di Allan e Insigne, fino a farsi bruciare sempre da Higuain sul 4-0.
Inutile il tentativo di Pioli – sotto accusa per le scelte sbagliate – nell’intervallo di rimediare agli errori di formazione con gli ingressi di Felipe Anderson e Milinkovic – traversa per il serbo di testa nel finale – al posto di Lulic e Mauri, nulli. Incredibile che il brasiliano non sia partito titolare nonostante l’assenza di Candreva per infortunio: per lui è la quarta panchina in campionato.
L’esterno azzurro oggi si sottoporrà agli esami per valutare le condizioni della caviglia (ancora gonfia): per lui si prospetta almeno una settimana di stop. Salterà il Genoa e forse anche il Verona: l’obiettivo è tornare a disposizione per la sfida di Europa League con il Saint-Étienne dell’1 ottobre. Nel finale si rivede Djordjevic dopo due mesi: magrissima consolazione.
