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La doppietta all’Udinese, la corsa sotto la Curva Nord, l’esultanza della fidanzata Federica Nargi in tribuna: una domenica indimenticabile

ROMA – Una doppietta di Matri consente alla Lazio di rialzarsi e allontanare la crisi di fine estate. Decisivo l’ingresso dell’ex centravanti del Milan, sganciato da Pioli (con Felipe Anderson) all’undicesimo della ripresa. Al 19′ st ha sbloccato il risultato sfruttando la percussione e l’assist del brasiliano dalla linea di fondo, al 28′ ha firmato il raddoppio rubando palla a Kone e scaraventandola in rete di sinistro dopo il bolide di Keita respinto da Karnezis. Bomber Matri ha subito conquistato l’Olimpico, è andato a festeggiare sotto la Curva Nord, mentre la sua fidanzata, l’ex velina Federica Nargi, esultava in tribuna Monte Mario. Pioli ha piegato l’Udinese con l’ingresso di Matri e il doppio cambio sulle corsie esterne, dove ha piazzato Keita (sino a quel momento centravanti) e Felipe Anderson, sostituendo Candreva e Lulic. L’azzurro non aveva affatto demeritato, il bosniaco sì, ma la panchina lunga della Lazio questa volta ha fatto la differenza. In crescita Cataldi e Parolo, promosso l’olandese Hoedt. Debuttava al centro della difesa e non ha sfigurato in coppia con Mauricio, che invece mancherà giovedì a Dnipro nella prima giornata del girone di Europa League. Importante, almeno sotto forma di esperienza e personalità, il rientro di Mauri. Segnali, nel finale, del serbo Milinkovic. Mancano ancora giocatori fondamentali come De Vrij e Biglia in attesa di recuperare Klose e Djordjevic, ma già il rientro di Marchetti tra i pali ha restituito un’altra sicurezza al reparto arretrato. I rimpianti per la Champions sfumata sono ancora enormi, ma la Lazio ha le qualità per risollevarsi e regalarsi una stagione importante. I valori del campionato sono ancora quasi tutti da scoprire.

COLANTUONO DELUDE – Male l’Udinese. Colantuono per un’ora ha pensato solo a difendersi, non ha accettato la sfida sul piano del gioco, dimostrando invece nella ripresa che la sua squadra poteva costruire occasioni (come ha fatto) e avrebbe potuto giocarsela alla pari con la Lazio. L’impressione è che sia stata una scelta precisa. Rinunciare a giocare nel primo tempo e venire fuori dopo. Sconfitta meritatissima, perché l’ostruzionismo e le perdite di tempo dei giocatori dell’Udinese nel primo tempo sono state scandalose. Sembrava una squadra che si dovesse salvare con un punto alla penultima giornata del campionato, invece siamo solo alla terza. Così non si onora il calcio.

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