
MILANO – Eccoci entrati nell’ultima tornata di partite che ci porterà alla sosta natalizia senza più interruzioni legate alle nazionali. L’anticipo di maggiore spessore di questo sabato pomeriggio ci ha regalato già 2 contese che non hanno lasciato nulla di intentato sia per ciò che riguarda le emozioni di questa XIII° giornata, sia per ciò che riguarda pensieri o polemiche legate al solito mal costume tutto italiano di parlare dei direttori di gara.
Se Atalanta-Juventus ha lasciato spazio ad una lunga coda di veleni per l’operato di Rocchi nel momento topico del match, a Milano si respira un clima gelido con una pioggia insistente ed inesorabile già da diverse ore prima del calcio d’inizio di Milan-Napoli: sia i rossoneri che gli azzurri si trovano in momenti di grossa crisi con un bivio davanti…mollare e lasciare che gli eventi facciano il loro corso sperando di arrivare presto a fine anno deludendo i propri tifosi fra cui i 40.000 presenti (fra cui molti contestatori dei diavoli) oggi o avere un lampo d’orgoglio e cercare di non lasciare niente quanto meno per la propria dignità? La risposta è decisamente la seconda pur con assenti d’eccezione a livello di Bennacer e Milik ma le tegole non finiscono neanche nel riscaldamento, visto che Suso deve restar fuori a causa di un attacco violento di gastroenterite.
Gli assetti sono quelli previsti alla vigilia sia per Pioli che per Ancelotti (accolto bene anche stasera dai suoi vecchi supporters, a cui regalò tante gioie durante il suo soggiorno all’ombra del Duomo sia da giocatore che da tecnico) ovvero 4-3-3 con versatilità a divenire 4-2-3-1 in fase offensiva per i padroni di casa e 4-4-2 molto vicino al dogma tattico del 4-3-3 per gli ospiti:
[Donnarumma;
Conti-Musacchio-Romagnoli (cap.)-Hernandez;
Paquetà-Biglia (73° Calabria)-Krunic;
Rebic (Kessiè)-Piatek (85° Leao)-Bonaventura],
[Meret;
DiLorenzo-Maksimovic-Koulibaly-Hysaj;
Callejon (59° Mertens)-Allan-Zielinski-Elmas;
Lozano (84° Llorente)-Insigne (cap.) (65° Younes)].
Si può dire con relativa sicurezza che la I° frazione sia stata quella dedicata maggiormente all’assedio per i milanisti e allo studio per i napoletani: fino al 23° gli azzurri non metteranno mai la testa fuori dalla propria metà campo salvo sporadici e sterili contropiedi…ma il loro cinismo verrà fuori proprio allora: Insigne riesce a lavorare un pallone al limite dell’area e scocca un sinistro a giro che incoccia sulla traversa restando in campo in modo da permettere a Lozano (in posizione regolare grazie ad un errore terrificante di Hernandez sull’alzata del fuorigioco) di battere di testa a rete per lo 0-1; sembra una gara in discesa, specie per il fatto che i meneghini fanno la fila per concludere ma non riescono a concretizzare o a centrare lo specchio in maniera pericolosa se non fosse per uno scambio di buona scuola orchestrato al 29° in comproprietà Piatek-Krunic-Bonaventura: il centrocampista ex Atalanta si porta ai 25 metri ed esplode un destro interno ciclonico che si spegne alle spalle di Meret per l’1-1 oltre a consentire allo stesso Bonaventura di tornare a segnare dopo 1 anno, di liberarsi di tutti i fantasmi che lo hanno attanagliato negli ultimi tornei costringendolo ad operarsi reiteratamente alle ginocchia precludendogli un periodo in rossonero che avrebbe potuto regalargli ben altre emozioni, vista la caratura dell’elemento in questione.
La pochezza di questo primo periodo è testimoniata dalla sola occasione di Callejon allo scadere e dall’ammonizione di Paquetà per un duro intervento su Elmas ma è dopo l’intervallo che si accende realmente il match (o almeno più che nei primi 45 rintocchi): fra le sostituzioni sopracitate, le ammonizioni di Elmas e Hernadez, Younes (appena entrato) e Conti…assistiamo a continui ribaltamenti di fronte anche con poche conclusioni (e molto spesso fuori bersaglio), la sensazione globale è che gli schemi siano quasi del tutto saltati in favore di un continuo tentativo di giocata da parte soprattutto dei reparti offensivi ma i bomber non si prenderanno la ribalta: Piatek (andato a segno 3 volte finora: con 2 rigori e un corner…decisamente fra le maggiori delusioni nella categoria bomber ad oggi) si danna per far salire i suoi o aprire spazi d’inserimento pur facendo fronte ad un Koulibaly quasi impeccabile mentre Lozano prima e Mertens poi si ritrovano isolati ed abbandonati alle proprie miserie in mezzo alla gabbia Musacchio-Romagnoli venendo costretti a concludere sempre da fuori area; gli innesti servono a dare brillantezza specie riguardo alla zona nevralgica e con maggiori scontri…ma il pareggio finale non accontenta nessuno: il Milan resta in bassa classifica e deve ringraziare di aver vinto recentemente le gare con Genoa, Spal avendo molta fortuna, perchè sennò adesso stava quasi in zona retrocessione senza idee, gioco e la piazza in ebollizione; il Napoli, dal canto suo, si prende il V° pareggio delle ultime 9 giornate (con 2 sconfitte e 2 faticose vittorie in casa davanti al Verona e al Brescia) ma la crisi non si appiana pure se 1 punto fa morale in vista del futuro nonostante uno spogliatoio in rivolta contro la società, ad una tifoseria molto scontenta poichè partita con ben altri obiettivi…
In attesa di chiudere il weekend per proiettarci verso le coppe europee ci auguriamo che questo sabato abbia lasciato gli appassionati con molte emozioni e che domani si continui su tale trend.
Appuntamento alla prossima settimana!