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Il Capitano: «Lui è il calcio»

ROMA – Incontri e segnali a distanza prima della partita ‘Uniti per la pace‘, l’evento che allo stadio Olimpico ha richiamato una nutrita schiera di calciatori per l’iniziativa di beneficenza promossa da Papa Francesco per sostenere i programmi educativi e sociali. In campo fenomeni indiscussi come Maradona e Francesco Totti. Proprio il botta e risposta a distanza tra i due in mixed zone ha scaldato gli animi prima del match. Diego esordisce con una dichiarazione perentoria: «Dirò a Totti di continuare a giocare». A stretto giro di posta il dribbling del Capitano: «Cosa gli rispondo? È il presidente della Roma…», sottintendendo che il potere di decidere sta altrove. Pochi minuti dopo, in diretta al Tg1, il numero 10 torna: «Diego dice che per fare un Totti ci vorrebbero 40 giocatori di Serie A? Io rispondo che per fare Diego non so quanti ne servirebbero, forse non esistono. Diego è il calcio e va osannato sempre, anche quando non gioca». Il capitano giallorosso, lasciando l’Olimpico, ha presentato la sfida del San Paolo contro il Napoli: «Dopo lo scontro diretto di sabato una delle due sarà l’anti-Juve. Ci aspetta una partita durissima. Ora che ho giocato con Maradona posso anche smettere. Pure senza Milik il Napoli è forte uguale, al centravanti auguro una pronta guarigione perché se lo merita».

LA PARTITA – Da una parte Cafu, Aldair, Totti e Maradona, dall’altra Davids, Veron, Ronaldinho e Crespo. Allo stadio Olimpico è andata in scena la partita Uniti per la Pace davanti a circa 10 mila persone, un evento voluto da Papa Francesco. L’incasso verrà devoluto in beneficenza per le popolazioni colpite dal terremoto. Un clima di festa sul terreno dell’Olimpico già prima del fischio d’inizio, quando Cristian Totti e papà Francesco hanno palleggiato con il Pibe de Oro e il figlio Maradona Junior: colpi di tacco e finte hanno strappato applausi e ovazioni al pubblico. C’è stato anche il tempo per un litigio, a fine primo tempo, tra Maradona e Veron, con Diego che ha accusato l’ex laziale di essere entrato troppo duro in un’occasione, gli addetti alla sicurezza a bordocampo li hanno divisi prima che entrassero nel tunnel per gli spogliatoi. «Quello che ci siamo detti resta tra noi» minimizza a fine partita Maradona. Che si dedica ancora al capitano giallorosso: «Il Napoli sabato vince con la Roma e sicuramente può battere anche la Juve. Speriamo che Gabbadini possa trovare la via del gol già nei primi minuti, così prende fiducia. Totti è un fenomeno e deve giocare fino a 50 anni. Gli ho detto: Francesco, ti prego non lasciare il calcio, altrimenti io mi annoio come un matto».

LE SQUADRE – Il tecnico Fabio Capello ha scelto per la squadra da lui allenata: Mondragon, Cafu, Aldair, Burdisso, Candela, Taddei, Carbone, Mauri, Totti, Maradona e Di Natale. In panchina per i bianchi Aitor Karanka, che scelto tra i suoi Bizzarri, Zambrotta, Marquez, Sanchis, Abidal, Davids, Veron, Krkic, Ronaldinho, Kanoute, Crespo. Nella ripresa spazio pure a Maradona jr. È stato proprio Diego a servire l’assist per l’unico gol di Totti, che gli ha lasciato la fascia da capitano; a segnare anche l’ex romanista Bojan con un pallonetto, Kanoute, Di Natale su assist di Mauri, Cavenaghi, Crespo e Burdisso. La partita è finita 4 a 3 per gli undici di Karanka.

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