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ROMA – Alla fine fa festa la Roma in questo inedito pomeriggio per i giallorossi che non giocavano alle 15 di domenica da tempo immemore. Il Venezia si dimostra avversario ostico per una squadra quella capitolina, visibilmente stanca dopo le fatiche del giovedì di coppa: per la verità anche le scelte di Juric, contribuiscono a rendere complicato oltre il pensabile questo pomeriggio soleggiato: restano in panca 2 dei giocatori più in forma del momento, Baldanzi e Pisilli, oltre al claudicante Dybala. Svilar si erge a protagonista in un paio di occasioni nel primo tempo, ma deve capitolare sul tap in di Pohjampalo più veloce di tutti a ribadire in porta una collusione ribattuta dal palo. Il gol è la naturale conseguenza di una partita giocata davvero male dalla compagine di Juric, incapace di creare un benché minimo problema verso la porta di Joronen (a referto solo una punizione centrale di Pellegrini, respinta a fatica dal portiere ex Brescia). All’intervallo una bordata di fischi accompagna le due squadre negli spogliatoi. Nella ripresa Juric continua a perseverare nei suoi errori, non effettuando nessun cambio e il Venezia continua a maramaldeggiare, nelle praterie lasciate dai giallorossi tutti protesi in avanti nell’intento di pareggiare: l’arbitro annulla lo 0-2 per una evidente posizione di fuorigioco di Zampano e Oristanio contribuisce a far fare bella figura a Svilar, facendosi ipnotizzare dal portiere romanista a margine di una fuga solitaria che aveva portato l’ex Cagliari, a tu per tu con l’estremo difensore romanista. Scampato il pericolo Juric corre ai ripari inserendo Baldanzi e Pisilli che alla fine risulteranno decisivi ai fini del risultato, il primo portando vivacità e qualità alla manovra, il secondo realizzando di testa il gol partita ad una manciata di minuti dal termine. A rimettere le cose a posto, ci pensa Busio sfortunato protagonista della deviazione decisiva su un tiro innocuo di Cristante da fuori area, che assume una traiettoria a palombella che beffa il portiere lagunare. Il gol del pari sveglia la Roma che con i nuovi innesti cambia marcia (decisivo anche l’avanzamento di Angelino nel suo ruolo naturale, con l’inserimento di Hermoso come braccetto di sinistra). Il Venezia vacilla nel finale grazie agli assalti adesso sì efficaci della Roma, tutti provenienti dalla catena di smistata, dei già citati Angelino e Baldanzi. Ci vuole un corner di Pellegrini scodellato in area per vedere il primo gol in Serie A di Pisilli gioiellino di casa classe 2004: il colpo di testa del ragazzino è perentorio (probabilmente ci sarebbe stato comunque sulla stessa azione un calcio di rigore per atterramento di Dovbyk) e non lascia scampo a Joronen. Alla fine il traguardo dei 3 punti è raggiunto anche se ci si aspettava una prova più brillante da parte dei giallorossi. Da sottolineare la brutta prestazione di Soule, schierato dall’inizio al posto di Dybala, rimasto in panchina per tutti e 90 i minuti.