La Lazio ha perso 5-2 lo scontro diretto contro il Napoli. Al Maradona i padroni di casa hanno gestito per la maggior parte del tempo il match, ad eccezione dei dieci minuti in cui la Lazio è riuscita a realizzare due gol, sperando invano di poter riaprire la gara. A far svanire tutte le speranze biancocelesti ci ha pensato Victor Osimhen, alL 80′, firmando il suo quinto gol stagionale.
NEL PRIMO TEMPO C’E’ SOLO IL NAPOLI
La gara parte subito in salita per la Lazio. Al 4′ della prima frazione di gara, Milinkovic nella sua area di rigore colpisce la testa di Manolas con lo scarpino. L’arbitro Di Bello, tuttavia, non ritiene l’intervento così grave da essere sanzionato con il calcio di rigore e lascia proseguire. Gli ospiti ripartono in contropiede e in pochi secondi Lazzari si ritrova nell’area di rigore avversaria, ma viene atterrato da Hysaj. Il direttore di gara fischia, poi viene richiamato dal VAR. Dopo aver consultato il monitor, Di Bello torna sui propri passi e decide di sanzionare l’intervento precedente di Milinkovic ai danni del difensore greco. Calcio di rigore per il Napoli. Dagli undici metri si presenta Lorenzo Insigne, che freddamente spiazza Pepe Reina. Trascorsi pochi minuti, al 12′, il Napoli sull’onda dell’entusiasmo trova anche il raddoppio. Insigne effettua un cambio campo al millimetro, addomesticato da uno splendido assist di Mertens. Il belga, dopo aver tagliato fuori l’intera retroguardia biancoceleste, apre sulla fascia destra per Politano, che si libera della marcatura di Fares e incrocia sul primo palo, sorprendendo il portiere laziale. Nei quarantacinque minuti iniziali, l’unica volta in cui le aquile impensieriscono Meret è al 18′, quando Correa si ritrova il pallone tra i piedi e di getto lascia partire un tiro, colpendo il legno sinistro.
La ripresa inizia seguendo lo stesso copione della prima metà di gara. La Lazio deve reagire e prova a spostare il baricentro più in alto. Al 52′ Radu dalla sinistra premia il movimento di Milinkovic, infilandolo in area di rigore. Il serbo spizza la sfera ma Meret reagisce prontamente. Il Napoli non perde tempo, riparte in contropiede e per la legge (non scritta) ‘gol mangiato gol subito’ trova il 3-0. La palla termina sui magici piedi di Insigne. Il capitano napoletano, anche grazie ad una passiva difesa di Lucas Leiva, effettua un pallonetto a giro che scavalca completamente Reina e gonfia la rete. Che gol! La squadra di Gattuso non vuole fermarsi e continua incessantemente ad attaccare. Al 65′ Zielinski riceve il pallone da rimessa laterale, abilmente smarca Lulic con un colpo di tacco e appena scorge uno spiraglio serve Mertens in area di rigore. L’attaccante belga colpisce di prima l’assist del compagno e insacca la palla sotto al sette. Poker del Napoli.
IMMOBILE E MILINKOVIC NON BASTANO
Serve una scossa per i biancocelesti, almeno per salvaguardare l’onore. Nello scacchiere tattico della partita qualcosa cambia quando segna Ciro Immobile, al 70′. Pereira, subentrato ad uno stanco Luis Alberto, serve forte il numero 17, che in area di rigore non si lascia sfuggire l’occasione e batte Meret. A questo punto Correa e compagni si riversano nuovamente in attacco, tempo per recuperare ce n’è. Quattro minuti più tardi della prima marcatura biancoceleste, Milinkovic straforma splendidamente un calcio di punizione dal limite, causato da Di Lorenzo. Meret tocca la palla ma non riesce a imprimere la forza necessaria per farla uscire dallo specchio della porta. 4-2. La Lazio ora vuole provare ad aggiustare il risultato. Ma a far crollare le speranze dei tifosi biancocelesti ci pensa Osimhen, entrato per sostituire Mertens. All’80’ Acerbi perde malamente il possesso palla a centrocampo; ciò permette a Lozano di ripartire in velocità, arrivare in fondo e innescare il numero 9. L’attaccante Nigeriano lascia partire una conclusione sul primo palo, sorprendendo Pepe Reina e chiudendo definitivamente il match contro la Lazio.
Una sconfitta che pesa dalle parti di Formello. Molto probabilmente il Napoli a livello qualitativo ha dimostrato di essere più forte e i cinque gol incassati sono difficili da digerire. A questo punto la distanza con i partenopei è di cinque punti. La zona Champions non è più ad un passo come prima, ma finché la matematica non la nega del tutto, i biancocelesti hanno il dovere di continuare ad inseguirla. E soprattutto, ora che il Napoli si è leggermente staccato, per le sorti della squadra di Inzaghi diventa decisivo il match da recuperare contro il Torino.