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Gli Aussie fanno sudare la squadra di coach K, salvata dallo show di Melo che diventa il miglior marcatore di sempre nella storia olimpica a stelle e strisce

NEW YORK — Coraggio e disciplina non bastano all’Australia che mette in grande difficoltà Team USA ma alla fine deve arrendersi. Bogut e compagni giocano una pallacanestro eccellente per più di tre quarti di gara, ma Carmelo Anthony e i rimbalzi offensivi permettono agli Usa di evitare il clamoroso scivolone e di vincere 98-88.

STORICO MELO — Coach K mescola le carte e parte con Paul George in quintetto al posto di Klay Thompson, che ha chiuso le sue prime due gare olimpiche con un deludentissimo 1/11 dal campo. Si scalda subito Melo (diventerà il miglior marcatore “olimpico” nella storia di Usa Basketball) che con tre triple firma i primi 9 punti della Usa. L’Australia, con il suo quintetto Nba, gioca senza la minima paura e risponde colpo su colpo facendo male alla difesa a stelle e strisce con i sublimi movimenti di Bogut nella zona pitturata e con le triple di Mills. Il mismatch Anthony-Baynes fa venire il mal di testa all’Australia, ma a livello offensivo Dellevedova e compagni giocano con una disciplina invidiabile e danno parecchio fino da torcere alla squadra di coach K. L’ennesimo canestro da sotto di un eccellente Bogut regala all’Australia il +8 ma appena i titolari vanno a prendere fiato in panchina gli Aussie, come da copione, pagano dazio. A suonare la carica è il solito Melo, gli Usa così riprendono l’Australia. Il primo quarto si chiude 28-28 e all’inizio del secondo Team USA sembra pronto allo sprint. La difesa diventa più aggressiva e, nonostante i problemi al tiro di Durant (2/10 nel primo tempo), le cose migliorano anche in attacco. Sembra che la gara si debba incanalare sui binari preferiti dai bookmaker (che alla vigilia avevano dato agli Usa uno scarto di 27.5 punti), le magie dell’ex Virtus Bologna e Siena David Andersen però tengono in scia gli australiani e appena rientra in campo Bogut il match torna a complicarsi per Team USA.

SUPER AUSTRALIA — Mills continua a segnare dalla lunga distanza, l’Australia si rimette davanti e chiude un primo tempo straordinario in vantaggio 54-49 dopo aver tirato con un surreale 68% dal campo. Melo e compagni tornano sul parquet con un’altra energia e con un rapido 9-0 si rimettono davanti. Durant da’ segni di vita in attacco, l’Australia però non fa sconti. Mills riprende da dove aveva lasciato e produce dal perimetro, Bogut fa male in area, gli Usa così devono sudare. La Nazionale a stelle e strisce domina al rimbalzo in attacco ma non riesce a distanziare gli australiani, che con la tripla di Andersen e il layup di Ingles in apertura di quarta frazione tornano davanti.
L’UOMO DELLA PROVVIDENZA — Ogni volta che la squadra di coach K ha bisogno di un canestro va da Melo e il leader dei Knicks risponde alla grande. Due triple consecutive di Anthony regalano il +4 agli Usa. Melo continua a segnare, la splendida penetrazione di Irving poi permette a Team USA di toccare il +7 a quattro minuti dalla sirena. Gli stanchissimi Aussie si affidano a Mills che regala qualche speranza con il layup del -4 ma ci pensa Irving con una tripla delle sue a rimettere le cose a posto per la nazionale a stelle e strisce. Il miracolo quindi non si materializza, l’Australia va k.o. ma esce dal campo tra i meritatissimi applausi del pubblico di Rio.
Usa: Anthony 31 (2/6, 9/15), Irving 19. Rimbalzi: Cousins, Anthony 8. Assist: Irving 5.
Australia: Mills 30 (6/11, 5/11), Bogut 15. Rimbalzi: Dellavedova 7. Assist: Dellavedova 11.

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