Wenger rinnova, per il portiere polacco non c’è un posto all’Arsenal: gli piacerebbe fermarsi nella Capitale
ROMA – Szczesny è il cognome consonantico di un giovane uomo che si avventura nell’ignoto. Del doman non ha certezza, se il suo cartellino appartiene all’Arsenal ma il suo cuore, pure legato alle origini di Londra Nord, comincia a sentire delle vibrazioni giallorosse. Tutti diamo per assodato che a fine stagione, dopo due anni, la vacanza romana sia terminata ma ci sono elementi che portano a credere che niente sia ancora stato definito come un altro polacco illustre di Roma, Zibì Boniek, ha raccontato pochi giorni fa.
IL NODO – Il cambiamento di programma di Arsene Wenger, che nonostante il momento di massima impopolarità sembra intenzionato a rinnovare per due anni il contratto in scadenza con l’Arsenal, squadra che allena da soli 21 anni, potrebbe orientare anche la carriera di Szczesny, che di anni ne aveva soltanto 6 quando il maestro alsaziano si affacciò per la prima volta nella sede dei popolari gunners. Szczesny stima Wenger, che lo ha lanciato giovanissimo come titolare, ma negli ultimi tempi il suo rapporto con il capo dev’essere cambiato, a partire forse dalla multa pagata per una sigaretta fumata dentro allo spogliatoio, tanto è vero che l’Arsenal ha preferito puntare sui guanti sicuri di Cech e ha lasciato andare via il figlioccio del quartiere di Islington senza nemmeno farsi pagare dalla Roma.