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GENOVA – L’Italia dei primi anni ’80 appare come una terra di mezzo in cui si cerca di risorgere dal terribile decennio degli “anni di piombo” così come di volersi divertire per cercare di proiettarsi verso il domani: in particolare vi saranno tante zone del nostro paese in cui, proprio nell’anno che precede il vittorioso mondiale di “Spagna 1982”, si faranno notare tanti talenti in ambito sportivo…ed è proprio da una di queste piccole zone, precisamente dal paese di Ferentino, nella provincia di Frosinone, il 25/9/1981 verrà alla luce un bambino destinato a restare nella storia del calcio genovese come pochi avevano fatto prima di lui nonchè in grado di restare indelebilmente nella memoria di tutti gli appassionati del nuovo millennio; quel ragazzino, cresciuto ed affermatosi in mezzo alle strade della cittadina giocando a calcio con i suoi coetanei così da rinverdire la tradizione secondo cui i nostri migliori esempi di professionalità sul rettangolo verde vengano fuori proprio dai cortili sotto casa, si chiama Angelo Palombo e ora è il 3° giocatore più presente di sempre in maglia sampdoriana a quota 459 presenze (in 2 periodi) dietro i soli Roberto Mancini (566 timbri) e Pietro Vierchowod (493 apparizioni).

Le sue qualità di centrocampista mediano con grande spirito di adattamento anche come centrale di difesa e con piedi educatissimi sulle punizioni iniziano a vedersi nel triennio 1993-96, quando il Ferentino lo tessera nelle serie minori per poi inviarlo all’Urbania in Serie D nel 1997/98, soggiorno che gli consentirà di ottenere 33 presenze prima del trasferimento al Fano nell’annata 1998/99 arrivando a confezionare 26 ingressi sommati ad almeno 3 segnature…il salto di qualità, però, lo troviamo nel triennio 1999-2002, quando viene preso dalla Fiorentina di Cecchi Gori come talento emergente da arruolare alla Primavera proprio nel medesimo momento che pure il tecnico dell’Italia Under-20 Claudio Gentile lo cerca per convocarlo reiteratamente in maglia azzurra.

Esordisce in Serie A il 10/2/2002, quando i viola perdono 2-0 a Venezia (entrambe retrocederanno), ad appena 21 anni ma mostra da subito di potersi affermare riuscendo a segnarsi fra i titolari per altre 10 sfide (9 in campionato ed 1 in coppa nazionale).

Nell’agosto del 2002, svincolatosi dopo il fallimento della Fiorentina, approda alla Sampdoria di Riccardo Garrone (la squadra che gli cambierà la vita) con la quale firma in fretta e furia, in un bar dell’aeroporto di Milano-Malpensa, un contratto quadriennale: sin dalla prima stagione 2002/03 con i blucerchiati, allenati da Novellino, gioca titolare e contribuisce al ritorno in massima serie della squadra genovese dopo 5 tornei d’attesa. Nel 2004/05 sfiora la qualificazione in Champions League, con il piazzamento al 5° posto in classifica. L’anno successivo, 2005/06, Palombo fa il suo esordio in Coppa Uefa, in occasione dell’incontro Vitòria Setubal-Sampdoria 1-1 e in campionato invece realizza la 1° rete in professionistica il 18/1/2006 in rovesciata nel successo per 3-1 contro la Fiorentina, sua ex squadra. Nel 2006/07 (stagione della semifinale di Coppa Italia persa al cospetto dei finalisti interisti) condivide con Franceschini il record di presenze in campionato tra i giocatori della Sampdoria e nell’annata 2007/08, sotto la guida di mister Mazzarri, ottiene il 6° posto in campionato e ricopre spesso il ruolo di capitano a causa dell’assenza del compagno Volpi dalla formazione titolare, fino ad acquisire definitivamente tale ruolo. Nel 2008/09 è vittima di ripetuti infortuni: il 27/9/2008, nell’incontro di campionato contro la Juventus, si procura un infortunio al retto femorale della coscia destra che lo tiene fuori dal campo per 2 mesi; il 30/11, appena rientrato contro il Cagliari, ricade nello stesso infortunio, che gli impone un’ulteriore degenza di altri 62 giorni. Ritorna in campo l’11/1/2009 nella partita dei quarti di finale di Coppa Italia contro l’Udinese ma il 5 aprile seguente segna la sua prima doppietta contro il Napoli, nell’incontro terminato sul risultato di 2-2 disputato al “Luigi Ferraris”; venerdì 22/5/2009, 9 giorni dopo la finale di coppa nazionale persa all'”Olimpico” contro la Lazio in seguito ai rigori, rinnova il contratto con la Sampdoria (che scadeva nel 2010) fino al 30/6/2013. Nella stagione 2009/10, la migliore del team genovese dopo l’effimero ciclo degli anni ’80-’90 durante la gestione di Boskov, sotto la guida del nuovo allenatore Luigi Delneri, segna due gol in campionato in Sampdoria-Siena (4-1) e Sampdoria-Atalanta (2-0), ed uno in coppa nazionale su rigore nella vittoria per 6-2 contro il Lecce: in un 4-4-2 con un centrocampo formato da Semioli-Palombo-Poli-Mannini (o Guberti) e la coppia funambolica Cassano-Pazzini avanti, a fine stagione la Samp conquista il 4° posto in classifica (il migliore dal bronzo del 1993/94) e la qualificazione ai preliminari della Champions League (competizione a cui si era partecipato solo nel 1991/92 giungendo alla finale persa contro il Barcellona sotto il cielo di “Wembley”) tornando pure a vincere la stracittadina dopo 3 sconfitte (6 trionfi in 11 confronti con 1 pari solo in 8 annate, di cui i primi 3 in B). Il 16/9/2010, in PSV-Sampdoria tocca quota 300 presenze in gare ufficiali mentre giovedì 3/2/2011 rinnova ulteriormente il suo contratto, posticipando la scadenza al 30/6/2015…il 15/5/2011 (appena 4 giorni prima che lo scudetto doriano 1990/91 arrivasse a 20 compleanni), a causa della sconfitta per 1-2 contro il Palermo, la Sampdoria ottiene la matematica retrocessione in cadetteria (decisivo si rivelerà il derby perso 2-1 al 97° con firma di Boselli 7 giorni addietro) e Palombo si scusa in lacrime con i suoi tifosi per la brutta stagione della sua squadra (ritorno in B dopo 11 tornei e dopo 1 solo anno dal miglior piazzamento più di 20 anni dopo), iniziata con l’eliminazione dall'”Europa dei grandi” passando dalle cessioni dei calciatori più significativi come Cassano (al Milan) e Pazzini (all’Inter) e conclusasi con la retrocessione. Segna il suo 1° gol nell’annata 2011/12 il 25/8, nella 1° giornata contro il Padova (2-2) su punizione anche se, successivamente, viene accantonato dalla società ed è costretto a lasciare la squadra a gennaio (anche se temporaneamente).

Il 31/1/2012 viene ufficializzato il suo trasferimento all’Inter di Massimo Moratti con la formula del prestito con diritto di riscatto e il giocatore mantiene il numero 17, indossata già alla Sampdoria…esordisce in maglia nerazzurra il giorno dopo nel 4-4 interno contro il Palermo sotto la neve subentrando al 64º minuto a Poli, suo ex compagno in blucerchiato fino a dicembre 2010, e propiziando l’azione che porta al 4° gol di Milito cinque minuti più tardi. Gioca la sua prima partita da titolare 4 giorni dopo nella sconfitta esterna per 4-0 contro la Roma ancora sotto la neve; nella sua esperienza all’Inter colleziona tuttavia solo 3 comparse (l’ultima sarà nel pareggio per 2-2 casalingo dinanzi al Catania il 4/3/2012) per un totale di 146 minuti.

Nell’estate 2012 l’Inter non riscatta il cartellino del giocatore, perciò Palombo il 1/7 torna nella rosa della Doria in attesa di sistemazione, che non arriva a causa dei ripetuti rifiuti del calciatore alle offerte provenienti dal Torino/Udinese/Bologna/Rubin Kazan…i blucerchiati propongono al giocatore persino la rescissione contrattuale che, però, non viene neanch’essa accettata. Per questo motivo la squadra, appena tornata ai massimi livelli, è costretta, l’11/9/2012, al reintegro in gruppo del giocatore, il quale ha ancora un contratto in essere con la società blucerchiata fino al 2015 da 1,5 milioni all’anno; il 13/9 il contratto viene prolungato fino al 30/6/2017 con lo stesso ingaggio da 4,5 milioni di euro complessivi spalmato in 5 annualità da 900000 euro a stagione in modo da alleggerire il bilancio societario…il 21/12 viene inserito per la prima volta stagionale nella lista dei convocati della 1° squadra per un match di campionato ed il giorno seguente si accomoda in panchina al fianco del neo tecnico della Samp Delio Rossi nella partita 0-1 contro la Lazio; il 6/1/2013 compie il suo 2° esordio con la maglia blucerchiata, venendo schierato dal primo minuto come difensore centrale in una difesa a 3, nella partita Juventus-Sampdoria 1-2 (2° sconfitta dei bioanconeri nella nuova casa dello “Juventus Stadium” in 2 anni) e gioca altre 14 partite di Campionato fino al termine della stagione. La stagione 2013/14 lo vede inizialmente di nuovo impegnato come difensore centrale ma poi, dal novembre 2013 con l’arrivo di Mihajlovic sulla panchina blucerchiata, torna a giocare nel ruolo di centrocampista centrale; il 9/3/2014, in occasione della gara Sampdoria-Livorno 4-2, disputa la sua 400° partita con i doriani: dopo quasi 2 anni e 7 mesi, il 23 marzo ritorna al gol siglando su calcio di punizione la rete del definitivo 5-0 contro il Verona…conclude la stagione con 32 presenze ed un gol in Campionato ed una presenza in Coppa Italia. Il 2/11/2014 segna la sua 1° rete stagionale su rigore in Sampdoria-Fiorentina 3-1 mentre il 2/2/2015, con la partenza di Gastaldello verso Bologna torna ad essere il capitano della Samp e, a fine stagione, è l’uomo di Mihajlovic che totalizza più presenze in campionato (36). Nel 2015/16, dopo un’amichevole estiva con gol direttamente su corner, gioca la partita di andata del 3° turno preliminare di Europa League perso 4-0 contro il Vojvodina (ritorno dei suoi in campo internazionale dopo ben 5 annate): il tecnico Zenga l’aveva schierato difensore centrale insieme a Silvestre, ma dopo che la squadra aveva subito due reti era stato sostituito da Regini nel secondo tempo; esordisce in campionato nella 2° partita pareggiata 2-2 col Napoli a Napoli giocando in regia dal primo minuto. Dopo 2 stagioni in cui ha giocato poco sotto la guida di Zenga/Montella/Giampaolo, il 5/7/2017 decide di ritirarsi in seguito a 459 apparizioni con la maglia genovese (11 vittorie, 3 pareggi, 7 sconfitte nelle stracittadine ed un affetto ormai incancellabile nei cuori della “Gradinata Sud” malgrado i suoi natali non liguri).

Angelo Palombo ha fatto parte della nazionale Under-20 che ha vinto la medaglia d’argento ai “Giochi del Mediterraneo” di Tunisi 2001, ha esordito nella nazionale Under-21 il 19 novembre 2002, diventandone un titolare fisso nei successivi 2 anni, durante i quali è stato convocato complessivamente 23 volte: l’esperienza con la maglia degli “azzurrini” è terminata nel 2004, quando ha vinto l’europeo di categoria e ha ottenuto la medaglia di bronzo all’olimpiade di Atene dello stesso anno tramite 6 timbri. Il 16/8/2006 ha esordito con la maglia della nazionale maggiore, con la quale scenderà in campo 22 volte, nell’amichevole Italia-Croazia (0-2) giocata a Livorno: fu la prima gara da CT di Donadoni. In quella occasione, con Palombo, furono altri 3 i giocatori della Samp ad esordire con la maglia azzurra: Terlizzi, Falcone, Delvecchio. Palombo rimane nel giro della Nazionale anche con il ritorno di Lippi e viene convocato sia per la Confederations Cup 2009 che per il Mondiale 2010, tornei nei quali non viene comunque mai impiegato e in cui vi sarà il maggior numero di giocatori provenienti dal capoluogo ligure dai tempi del grande dualismo Boskov-Bagnoli (assieme a lui ci saranno Pazzini della Samp e il duo Bocchetti-Criscito del Genoa di Gasperini).

Il 5/7/2017, come detto, decide di ritirarsi dal calcio giocato, entrando a far parte dello staff tecnico di Giampaolo alla Samp: nel corso dell’autunno inizia a seguire il corso speciale per allenatori UEFA, che abilita all’allenamento di tutte le formazioni giovanili fino alla Serie A e il 15/12/2017 consegue la licenza. Viene confermato come collaboratore tecnico anche con l’arrivo di Di Francesco e Ranieri mentre nel settembre 2020 ottiene l’abilitazione per “Allenatore Professionista di Prima Categoria – Uefa Pro” pur sparendo dai radar ma rimanendo eternamente negli occhi di chi lo amato in maglia sampdoriana per più di un decennio fra più di 450 battaglie ispirandosi carnalmente alla sua voglia di buttarsi nella lotta appena la sfide si facevano roventi come nei sentitissimi derby della lanterna in cui venne contrapposto spessissimo al suo alter-ego Marco Rossi (appostati, forse in modo eccessivo ma non infondato, alle illustri rivalità di quei tempi: Totti-Nesta, Del Piero-Rosina, Maldini-Zanetti): Angelo Palombo, l’uomo che divenne una bandiera sampdoriana pur non essendo nato a Genova.

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