Condividi l'articolo

GENOVA – Nella 2° metà degli anni ’60 il nostro fu un paese che si trovava sospeso fra 2 realtà: gli strascichi del “boom economico” d’inizio decennio e le ferventi contestazioni del “1968” soprattutto da parte di donne o studenti…la politica la faceva da padrone su tutta la penisola e neanche nei paesini piccoli come Santa Maria a Vico, vicino Caserta, la vita riuscì a mantenere la sua innocenza. E’ proprio in questa piccolissima cittadina del casertano che, il 20/3/1967, giorno dell’inizio della primavera, nacque un bambino di nome Gennaro e che di cognome faceva Ruotolo, figlio di una coppia fra le poche che aveva scelto di non scappare al nord malgrado gli squilibri sempre maggiori di una nazione dai 2 volti come l’Italia…sarà che fra la Campania e Genova c’è sempre stato un filo invisibile che le collegava attraverso il loro meraviglioso mare o sarà che Ruotolo, dopo un’infanzia passata assieme a tutti i suoi coetanei in mezzo alla strada a giocare a pallone, aveva una spontaneità ed una visceralità che si sposavano perfettamente con l’ambivalenza della curva genoana, fatto sta che diverrà, dopo soli 2 decenni, la più grande leggenda della storia del Genoa fregiandosi di 444 presenze in maglia rossoblù davanti a mostri sacri come i suoi ex compagni Gianluca Signorini o Vincenzo Torrente.

Centrocampista difensivo con licenza da esterno di destra, cominciò la carriera nel 1984 col Sorrento in Serie C2 in seguito a 12 mesi di militanza nella selezione della sua città: 1° stagione con poche presenze ma importanti in contribuì alla promozione in Serie C1; titolare inamovibile già al 2° anno facendosi forte di 42 apparizioni totali, nel 1986 venne acquistato dall’Arezzo con cui disputò 2 annate da titolare in Serie B (36 partite e 2 goal nella 1°, 34 match senza reti nella 2° per un totale di 70+2).

Si disse che vari club blasonati gli offrirono un contratto, ma nell’estate del 1988 passò al Genoa di Aldo Spinelli (militante in B dal settembre 1985), squadra di cui sarebbe diventato il simbolo vincendo subito il campionato cadetto 1988/89: rimase con i rosso-blu per ben 14 stagioni (6 in Serie A ed 8 in Serie B) e tuttora vanta il record assoluto di presenze con la maglia genovese, ben 444, condite da 35 reti complessive sotto la guida di allenatori ancora oggi fin troppo rimpianti come Perotti o Scoglio…Ruotolo (assieme ad un tecnico come Bagnoli e a un modulo prudente tipo 4-4-2 formato da dei compagni ancora oggi ricordati come un mantra della curva dei grifoni: Braglia; Torrente-Collovati-Signorini-Branco; Ruotolo-Bortolazzi-Onorati-Eranio; Aguilera-Skuhravy) collabora al 4° posto (miglior piazzamento di sempre del Genoa nel dopoguerra in campionato) e alla storica qualificazione del Genoa in Coppa Uefa al termine della stagione 1990-91 (anno in cui il Genoa torna anche a vincere un derby dopo 12 annate in occasione di un 1-2 del 25/11/1990…a discapito dell’unica Sampdoria capace di conquistare lo scudetto)…il nostro eroe, poi, contribuisce l’anno seguente al raggiungimento delle semifinali di Coppa UEFA (1° partecipazione del club ad un torneo internazionale e con un cammino di prestigio in cui verrà fatto fuori pure il Liverpool nei quarti: fu la 1° volta che una squadra del nostro paese riusciva ad espugnare “Anfield Road” in gare ufficiali…finì 1-2 con doppietta di Aguilera e Ruotolo confezionò l’assist per lo 0-1 in data 18/3/1992, il giorno più glorioso nella storia della società dal dopoguerra), dove il Genoa venne eliminato dall’Ajax (poi vincitore a discapito del Torino in una finale “thriller”). Nell’estate dello stesso 1991 è stato convocato per 3 partite della nazionale: la sua unica presenza con la maglia azzurra è stata nella semifinale della “Scania Cup” del 12/6/1991 contro la Danimarca; nella stagione 1994/95 i genoani tornano in Serie B 7 stagioni dopo in seguito ad uno spareggio drammatico andato in scena il 10/6/1995 allo stadio “Artemio Franchi” di Firenze e chiusosi 1-1 con sconfitta ai rigori dinanzi al Padova (molti erano ancora i monumenti della cavalcata avvenuta 3 annate prima…Caricola/Torrente/capitan Signorini/Onorati/Eranio/Skurahvy/lo stesso Ruotolo…tutti ormai divenuti tifosi e decisi a prendere a cuore la causa comune) in cui Ruotolo trasformerà dagli ultimi metri ma crollerà comunque a piangere come i suoi sostenitori al triplice fischio per quella che risulterà la sua ultima gara in massima serie con la casacca ligure…il 17/3/1996 realizza con la maglia del Genoa l’unica tripletta della carriera a “Wembley” nella finale del Torneo Anglo-italiano, vinto dai suoi in finale per 5-2 a discapito del Port Vale; non buono il bilancio nei derby: 6 vittorie, 9 pareggi, 5 sconfitte fra A e B a fronte di 2 sole segnature ma fino al 1994/95 compreso, le affermazioni saranno appena 2 di cui quella dell’inverno 1990 oltre al 1° trionfo casalingo arrivato il 30/4/1995 con il medesimo risultato (2-1) maturato in rimonta.

Nell’estate 2002, il buon rapporto instaurato col presidente Spinelli gli permise di trasferirsi al Livorno una volta che l’ex presidente dei liguri l’acquistò e ne divenne presidente: costretto a 2 anni di panchina in Serie C1 ed in B nonostante 31 apparizioni condite da 1 gol.

Nel 2003 provò un’esperienza all’estero con l’Al-Ittihad, squadra saudita, ma cattiva esperienza orientale (solo 10 partite senza mai andare a segno pur con torneo vinto) lo convinse a tornare a Livorno e a disputare con gli amaranto la stagione 2003/2004 in cadetteria.

A dispetto dell’età inoltrata, fu titolare inamovibile: con le sue 41 apparizioni ed i suoi 3 timbri contribuì alla promozione dei livornesi nella massima categoria dopo 55 stagioni di terribili ed estenuante attesa. Tornato nella Serie A italiana nella stagione 2004/2005, a dieci anni esatti dall’ultima volta, si dovette accontentare del ruolo di riserva dei calciatori più giovani…ciononostante la sua esperienza fu preziosa per la squadra, soprattutto quando si trattava di difendere il risultato negli ultimi minuti di gioco: Colomba prima e Donadoni poi si servirono di lui in 21 occasioni; nel 2005/2006, con l’esonero di Donadoni e l’arrivo in panchina di Mazzone (protagonista di siparietti storici sia dentro che fuori dal campo), le possibilità di giocare dal 1° minuto diminuirono, ma spesso il tecnico romano impiegò comunque Ruotolo negli ultimi scampoli di gioco portandolo a totalizzare 83 gare+4 segnature.

Nella stagione 2006/2007, conclusa l’esperienza toscana, è tornato a Sorrento, luogo dove aveva mosso i primi passi da calciatore e con cui all’età di 40 anni ha contribuito alla promozione in Serie C1 (poi seguita dalla Supercoppa di categoria). Il 7/12/2007 ha chiuso il suo rapporto con il Sorrento, motivando la sua scelta a causa di mancanza dei giusti stimoli (a fronte di 25 gettoni pur restando a bocca asciutta in fatto di gol): gli stessi che lo avevano portato a sposare la causa rossonera un anno e mezzo prima.

Il 29/12/2007 firma un contratto con il Massa Lubrense, formazione della Costiera Sorrentina che milita nel campionato campano di Promozione (6° livello del professionismo nostrano) e l’anno dopo si ritira dal calcio giocato a 41 anni d’età anche se non esistono documenti sicuri sui numeri riguardanti gare giocate o timbri.

Nell’estate 2008 (dopo la retrocessione) torna al Livorno come allenatore in seconda della prima squadra e il 23/5/2009 diviene il nuovo allenatore della squadra amaranto dopo l’esonero di acori ; dopo aver guidato la squadra, nell’ultima giornata, al 3° posto in classifica con relativa qualificazione ai play-off, Gennaro Ruotolo festeggia il suo primo traguardo da mister: gli amaranto eliminano il Grosseto in semifinale e festeggiano la Serie A in finale, battendo con un complessivo di 5-2, il Brescia. Il 30/6/2009, in un comunicato ufficiale, viene sancita la permanenza di Ruotolo sulla panchina amaranto anche per la stagione 2009/10 ma il 9/7/2009 il Comitato Esecutivo del Settore Tecnico della F.I.G.C. non concede a Ruotolo la speciale deroga richiesta dal club toscano per allenare in massima serie, deliberando all’unanimità di non concedere la suddetta deroga quindi, nella stagione che sta per aprirsi, sarà affiancato da Vittorio Russo; il 20/10/2009 viene esonerato dalla panchina livornese vedendosi rimpiazzare da Cosmi. A partire dal mese di gennaio 2010 gli viene affidata la guida della Primavera del Livorno ma il 6/4/2010 ritorna sulla panchina della 1° squadra al posto dello stesso Cosmi, a sua volta esonerato…non più affiancato da Russo, essendogli stata concessa una speciale deroga di 2 mesi per poter allenare in prima persona, non riesce a salvare la squadra dalla retrocessione in serie B e lascia Livorno a fine maggio.

Il 3/6/2010 viene ingaggiato dal Savona, neopromosso in Serie C2 ma il 2/11/2010 viene esonerato per gli scarsi risultati ottenuti.

Il 14/12/2011 gli viene affidata la panchina del Sorrento (dove torna dopo 3 anni), militante in nel medesimo torneo, in sostituzione di un nuovo Maurizio Sarri, ma perdendo la semifinale play-off contro il Carpi e non venendo confermato per la stagione seguente.

Il 21/10/2012 assume la carica di allenatore del Treviso, in Serie C1 al posto dell’esonerato Maurizi; a dicembre, alla fine del girone d’andata concluso all’ultimo posto in classifica, il presidente Corvezzo, che aveva chiamato Ruotolo alla guida del team veneto, viene esautorato in favore di Franco Sellitto, il quale, da nuovo amministratore unico voluto dal direttore generale Santoro che con la “All Sport” si è unito all’impresario edile Corrado formando la maggioranza del club, esonera Ruotolo e richiama Maurizi dando inizio ad un contenzioso: Ruotolo contesta il licenziamento diffidando del potere decisionale di Sellitto e rimane alla guida del Treviso con la forza, sostenuto dalla squadra e da Corvezzo, il quale afferma: “Il presidente sono io e Ruotolo resta”; La nuova dirigenza fa sapere che chiederà l’intervento della polizia nel caso in cui Ruotolo dirigerà ancora gli allenamenti…quest’ultimo in merito dichiarerà: “Tutto fa esperienza, ne prendo atto e vado avanti col mio lavoro, sono molto sereno sotto questo aspetto perché non ho nulla da rimproverarmi. Sono io, a tutti gli effetti, l’allenatore del Treviso Calcio”. Ruotolo avrebbe poi insultato, minacciato e lanciato una monetina a Giampaolo Zorzo, corrispondente della “Gazzetta dello sport”, il quale, minacciato anche dagli ultrà lì presenti, ha annunciato che querelerà l’allenatore.

Il 18/3/2013 Ruotolo è esonerato dalla panchina trevigiana in seguito alla sconfitta con il San Marino: al suo posto è chiamato Giovanni Bosi ma il nostro protagonista, l’11/6/2015, diventa il nuovo allenatore della Sangiovannese, altra compagine toscana militante in serie D…a fine stagione non viene riconfermato ed è sostituito da Ciro Ginestra.

Nell’agosto 2019 torna al Genoa come allenatore dell’Under-18 ma ad oggi non ha più cercato la ribalta cercando di insegnare alle nuove leve della squadra di cui è, ancora oggi, la più grande leggenda di sempre in fatto di presenze quale sia lo spirito giusto da mettere in campo quando di veste la casacca rossoblù dei grifoni: Gennaro Ruotolo, l’idolo della “gradinata Nord”.

Lascia un commento